Roberto Cotroneo, Sette 15/4/2016, 15 aprile 2016
BRASILE MATRIMONIO A TRE
Unione di fatto “poliaffettiva”. L’universo delle nuove relazioni si sta spingendo verso l’ignoto in Brasile, terra dove anche la flessibilità dei costumi aiuta a cambiare la giurisprudenza. Nei giorni scorsi a Rio il 33enne Leandro da Silva Sampaio ha “sposato” due donne in un colpo solo, Thais e Yasmin, con le quali convive da due anni e mezzo. I tre si sono presentati da un notaio, donna, la quale non ha avuto problemi a ratificare la loro decisione. La legge brasiliana che ha approvato alcuni anni fa le unioni stabili, o di fatto, non fa differenze né tra generi e nemmeno in quantità. La medesima notaia di Rio, Fernanda Leitão, lo scorso anno aveva registrato un’unione di fatti tra tre donne. E altri casi si sono avuti in altri Stati del Brasile.
La vicenda di Leandro, Thais e Yasmin ha avuto ovviamente di che far parlare e discutere. Il primo, un dipendente pubblico, era già convivente con la giovane Thais, con la quale ha una bambina di due anni. La terza ragazza si è aggiunta in seguito. Le due dichiarano preferenze sessuali “bi”, il che non è il caso di Leandro, il quale sostiene dunque che non avrebbe mai accettato una situazione con due uomini e una donna. «Non è pregiudizio, ma una questione di gusti», risponde. La decisione di ufficializzare la convivenza a tre, spiega, ha due motivi: uno pratico, per questioni di previdenza e assicurazioni mediche, il secondo più ideologico «per poter mostrare che cioè che è diverso può essere buono e deve essere rispettato». I tre raccontano che amici e colleghi hanno preso bene la cosa, mentre lo stesso non si può dire per le famiglie, soprattutto quelle delle due ragazze, le quali non hanno nemmeno voluto conoscere il nuovo genero. Il nuovo trio avrà diversi altri scogli da superare. Per adesso i tre vivono in una casa assai piccola, in pratica un monolocale. Thais è disoccupata e Yasmin vive di lavoretti saltuari. Lui dice che tutto funzionerà: «Sono un tipo molto tranquillo e sono sempre a favore del dialogo. Se sorgeranno problemi ne parleremo apertamente. La convivenza a tre è una questione di abitudine e maturità».