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 2016  aprile 13 Mercoledì calendario

GM ALLONTANA LE PICCOLE DETROIT

Le strade delle grandi città americane dovevano essere in futuro sempre più percorse da auto di piccola cilindrata. Ma il calo del prezzo del carburante e la redditività dei modelli più grandi - Suv compresi - oggi forza la mano ai costruttori, che a caccia di riduzioni dei costi e in risposta a una domanda fiacca giostrano con spostamenti della produzione ben lontano dalla capitale della quattro ruote, Detroit. L’ultimo caso è ora quello della General Motors: il suo storico impianto di Orion, a nord della città, non riceverà più un previsto nuovo investimento da 245 milioni di dollari per sfornare una mini-Cadillac, che vedrà invece i natali in uno stabilimento del Kansas.
La decisione è tanto più controversa perchè Orion è stato tenuto in attività come condizione del salvataggio federale dell’azienda nel 2009 e minaccia di vedere il suo futuro nuovamente in discussione. Allora l’impianto, che ha 33 anni, ricevette incentivi fiscali e aiuti stimati in un miliardo di dollari. Al momento, però, le sue catene di montaggio lavorano solo a ritmi ridotti, con un unico turno che fa gli straordinari. Nei piani è previsto che Gm lasci qui la Chevrolet Bolt, che a partire da fine anno e con un investimento da cento milioni dovrebbe essere la replica della maggiore casa americana alla sfida dell’auto elettrica di massa, un veicolo da 30mila dollari che raggiungerà un’autonomia di 200 miglia. Peccato che la domanda e le prospettive della vettura elettrica restino un punto interrogativo.
Un nuovo modello di piccola vettura targata Cadillac nella fascia di lusso prenderà al contrario la via di Fairfax, in Kansas, dove oggi 3.200 dipendenti già lavorano alla Chevrolet Malibu. «La decisione - ha fatto sapere Gm al Wall Street Journal - è parte della nostra continua allocazione di prodotti, che mira a costruire veicoli nel modo più efficiente possibile».
La General Motors non è la sola a essersi impegnata in simili “traslochi”. Nel corso degli ultimi mesi sia la Ford che la Fiat Chrysler Automobiles hanno indicato che, per cercare risparmi, hanno intenzione di spostare le vetture di piccola cilindrata, ponendo anche fine alla produzione diretta negli Stati Uniti. L’obiettivo è di andare oltre la frontiera meridionale, nei loro stabilimenti in Messico, o affidarsi a forme di outsourcing.