Sebastiano Vernazza, SportWeek 9/4/2016, 9 aprile 2016
MULTATI I PALLONETTI DEI BAMBINI
Finale Ligure è un bel paese della Riviera di Ponente, oltre Savona. Nei giorni scorsi, in diversi spiazzi della località, sono stati affissi questi cartelli: «Art. 18 del Regolamento di Polizia Urbana. A tutela dell’incolumità delle persone che frequentano la piazza non è consentito compiere evoluzioni con biciclette, skateboard, pattini a ruote, monopattini ecc. È consentito l’uso di palloni leggeri per scambi ravvicinati rasoterra». Sanzioni previste da un minimo di 75 a un massimo di 500 euro. Niente di nuovo sotto il sole, in Italia abbondano i divieti per i giochi dei bambini, se non fosse per la frase dedicata al calcio: «palloni leggeri» e «scambi ravvicinati rasoterra». Un chiaro segno dei tempi: l’evoluzione del gioco è arrivata negli uffici del Comune rivierasco, per le strade di Finale si possono fare soltanto passaggi. Guai a chi lancia e a chi tenta pallonetti.
La palla deve viaggiare rasente il suolo, più o meno come nei rondos, i torelli altamente specializzati con cui Pep Guardiola, oggi allenatore del Bayern, esercita i suoi giocatori. Il comandante della polizia municipale di Finale è forse “guardiolista”, però una domanda sorge spontanea: come si comporteranno i vigili di fronte a un gruppo di ragazzini alle prese coi soliti quattro calci dopo la scuola? Staranno ritti col fischietto in mano pronti alla multa non appena un pallone viaggerà oltre il metro di altezza? Settantacinque euro o più per un tocco sbagliato? Neppure tra gli strapagati professionisti un errore del genere costa così caro. Sarebbe più onesto vietare in toto il “giuoco del pallone”, come in un sacco di altri posti.