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 2016  aprile 11 Lunedì calendario

LA CORRIDA È UN BUSINESS MA VUOLE GLI INCENTIVI

Un business in crisi, destinato a sparire? A sentire i fanatici della fiesta, niente di più lontano dalla realtà. La tauromachia è l’industria culturale che apporta di più all’economia spagnola, secondo un rapporto commissionato da associazioni del settore alla Universidad de Extremadura: un impatto globale da un miliardo e 600 milioni di euro, sarebbe la cifra relativa al 2013, ultimo anno per il quale si dispone di dati completi. Segue la protesta e l’indignazione: di fronte a una simile miniera d’oro, la lobby taurina non comprende come sia possibile che all’organizzazione delle ferias su tutto il territorio della geografia spagnola vengano destinate sovvenzioni per appena 25,5 milioni di euro l’anno, appena lo 0,9 per cento della spesa totale in materia culturale di tutte le amministrazioni pubbliche. In realtà, a parte l’equiparazione del toreo con il cinema, il teatro o la musica, che fa storcere il naso a schiere sempre più folte di oppositori, dal fronte antitaurino si pone in dubbio anche la veridicità di questa cifra, calcolando che le sovvenzioni sarebbero molto più cospicue, circa 600 milioni l’anno. Almeno per il momento. Perché sì, è vero che dalle elezioni amministrative dello scorso mese di maggio, quando la destra del Partito Popolare ha perso il controllo di centinaia di municipi in tutto il paese, le nuove amministrazioni di sinistra, guidate da Podemos o dai socialisti, hanno cominciato a tagliare pesantemente la concessione di fondi. E più di un consiglio regionale ha in mente di proibire per legge la celebrazione delle corride. Insomma, dopo la manifestazione di Valencia, con i toreri per la prima volta in piazza a difesa della fiesta, la lobby taurina incalzata da un sempre più forte movimento degli animalisti sembra giocare le sue ultime carte disperate.
Alessandro Oppes, Affari&Finanza – la Repubblica 11/4/2016