Stefano Boldrini, La Gazzetta dello Sport 12/4/2016, 12 aprile 2016
WELCOME BACK RANGERS
Brindano i commercianti, le aziende di settore, i proprietari dei pub di Glasgow, i vertici della Premiership e, ovvio, i tifosi di Rangers e Celtic. Sono invece preoccupate le autorità, le forze dell’ordine e chi - pochi -, nella vecchia Scozia, guarda con fastidio al calcio. La risalita dei Rangers nel massimo campionato, ufficializzata dall’1-0 ottenuto sul Dumbarton il 5 aprile, garantisce infatti il ritorno dell’Old Firm, «il vecchio affare» o «vecchia azienda», uno dei derby più antichi e caldi del mondo. Già 400 sfide tra le due squadre, ma domenica saranno 401, con la semifinale della Coppa di Scozia, in programma alle 12, perché da tempo la stracittadina di Glasgow si gioca presto per ragioni di sicurezza.
Il crac del 2012
Il lungo viaggio dei Rangers, falliti nel luglio 2012 e costretti a ripartire dalla quarta serie, si è concluso il 5 aprile 2016 dopo 140 partite (e altre 6 di playoff) - 102 vittorie, 25 pari, 13 k.o.- e 345 gol: sono le cifre dei tornei disputati dai Gers dopo la bancarotta. Un crac rovinoso, cominciato il 14 febbraio 2012, quando il club entrò in amministrazione controllata per un debito di 9 milioni di sterline (11 di euro) per tasse non pagate ed esploso ad aprile quando, nonostante il taglio dei costi e la decurtazione del 75% degli stipendi dei giocatori, il «rosso» assunse contorni spaventosi: 166 milioni di euro, in gran parte accumulati da errate politiche fiscali e da una cattiva gestione della società, finita poco meno di un anno prima, il 6 maggio 2011, nelle mani di Craig Whyte, spregiudicato uomo d’affari scozzese. Il 14 giugno 2012, fallito un tentativo di accordo coi creditori, i Rangers furono messi in liquidazione e fu costituita una nuova società col nome di The Rangers Football Club. Il sogno di conservare il posto in Premiership svanì il 4 luglio, quando 10 club su 12 votarono contro l’ammissione nella massimo serie. Il 13 luglio i 30 club della Scottish Football League - prima, seconda e terza divisione - furono chiamati a esprimersi sull’accesso alla Championship, ma anche qui, con 25 voti contro (su 30), la proposta fu bocciata. Fu il giorno più amaro dei Rangers: dopo questo no, furono iscritti alla Scottish Third Division, la quarta serie, con l’aggravante dell’embargo sul mercato per 12 mesi.
Il lungo viaggio
Sabato 11 agosto 2012 è un’altra data che i tifosi dei Rangers non dimenticheranno mai: nella trasferta a Peterhead, punta più a Est della Scozia, la squadra di Ally McCoist debuttò in Third Division. L’esodo dei fan dei Gers fu spettacolare, una marea Blues pigiata nello stadio Balmoor, 4.750 posti ufficiali, ma quel giorno ben oltre la sua capienza. I Rangers strapparono il pari al 90’ con Little: 2-2. Una settimana dopo, all’Ibrox Park, il match con l’East Stirling fu un altro evento memorabile: 49.118 spettatori. I Gers andarono sotto dopo 3 minuti, ma la carica del popolo dell’Ibrox fece volare i giocatori: con la tripletta di Little e le reti della coppia Sandaza-Mc Culloch, finì 5-1. I Rangers conquistarono la promozione in Second il 30 marzo 2013, grazie allo 0-0 col Montrose: 83 punti, 25 vittorie, 8 pari e 3 k.o. il bilancio finale. Il 4 maggio 2013, col Berwick, gli spettatori all’Ibrox Park furono 50.048, stabilendo il record mondiale di presenze in quarta serie. Il torneo successivo fu una marcia trionfale: 33 successi e 3 pareggi, 106 gol fatti e 18 subiti, percentuale vittorie del 91,67% e media-spettatori di 42.657. Il cammino in Championship nel ’14-2015 si rivelò invece meno facile: 19 successi, 10 pari e 7 k.o. I Rangers chiusero al 3° posto, dietro a Hearth e Hibernian. Nei playoff i Blues passarono due turni, ma la finale col Motherwell fu un disastro: 1-3 in casa e 0-3 in trasferta. La delusione costò il posto a McCall. Il 15 giugno 2015, i Rangers annunciarono un nuovo manager: Mark Warburton, inglese, ex tecnico del Brentford. Con lui c’è stato il ritorno in Premiership, 3 anni e 11 mesi dopo l’ultima gara disputata dai Blues nel torneo, il 13-5-2012, 4-0 in casa del St Johnstone.
Cattolici e protestanti, unionisti e no
Ritrovare i Rangers in Premiership significa dare una scossa ad un campionato declassato, in cui il Celtic in questi 4 anni ha vinto a mani basse: solo nell’ultima stagione l’Aberdeen è riuscito a infastidire i Bhoys. I Gers dovranno però investire, la squadra attuale non appare in grado di lottare per il titolo: la dirigenza ha promesso acquisti mirati. L’Old Firm darà di sicuro un impulso all’economia della Scozia: il soprannome di «vecchia azienda» è azzeccatissimo. Si calcola a esempio che il derby di semifinale di Coppa di Scozia di domenica muoverà un giro di scommesse di 12 milioni di euro, e un altro enorme flusso di denaro riguarderà pub e merchandising. L’Old Firm, per uno studio dell’Università di Strathclyde nel 2005, genera 150 milioni di euro a stagione per l’economia scozzese. La caduta dei Rangers e l’assenza dell’Old Firm avrebbe danneggiato anche i conti del Celtic: una perdita di 12 milioni di euro a stagione. Ma l’Old Firm è più noto per i suoi contenuti sportivi e culturali. Alla fiera rivalità sportiva di due club che insieme hanno conquistato in Scozia 212 trofei (è di domenica l’ultimo, minore, la Challenge Cup ai Rangers) e 2 in Europa, si sovrappongono contrapposizioni religiose - il Celtic cattolico contro i Rangers protestanti -, politiche (indipendentisti quelli del Celtic, unionisti quelli dei Rangers) e persino «etniche» - irlandesi-scozzesi quelli del Celtic, scozzesi e nordirlandesi quelli dei Rangers -, pur se negli ultimi anni i toni sono un po’ sfumati.
Ricchi e poveri
I Rangers, fondati nel 1872, hanno avuto subito il sostegno dei protestanti e della parte ricca della città. Il Celtic, nato nel 1887, diventò la squadra dei cattolici e dei poveri di Glasgow. L’Old Firm ha avuto morti e feriti nella sua storia, iniziata ufficialmente il 6 settembre 1890 - Coppa di Scozia, 1-0 Celtic -: dalla morte del portiere del Celtic John Thomson in uno scontro di gioco con Sam English dei Rangers nel 1931, all’invasione di campo del 1980 durante la finale di Coppa di Scozia all’Hampden, al tifoso del Celtic accoltellato a morte di fronte a un pub enclave dei fan rivali nel 1995, fino al lancio di oggetti che, nel 1999, nello stadio del Celtic, costrinse l’arbitro Hugh Dallas a essere medicato, con un bilancio finale di 113 arresti. Nel 2005 i due club firmarono un accordo contro settarismo e bigottismo, ma le contrapposizioni sono rimaste e dopo l’Old Firm dell’1 febbraio 2015, tornato dopo 3 anni, ci furono 37 arresti. Lo spirito dell’Old Firm non si può cambiare con un semplice foglio di carta: religione, politica, lotta di classe e calcio restano una miscela esplosiva.