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 2016  aprile 12 Martedì calendario

FIOR DA FIORE USCITO SUL FOGLIO 11 APRILE 2016


Cinquantamila.it,
domenica 3 aprile
Mega Su 28 Paesi dell’Ue, l’Italia è al 25° posto dell’indice europeo di digitalizzazione (Desi). In Corea del Sud, leader mondiale, la velocità media di connessione è di 20,5 megabit. In Svezia, leader europeo, è di 17,4 mega. Noi siamo fermi a 5,4 mega (Galeazzi e Lombardo, Sta).

Videocamere In alcune cittadine della Francia sono arrivate le videocamere si sorveglianza parlanti. Grazie al megafono collegato con la sala di controllo, gli agenti della polizia municipale rimbrottano chi non raccoglie i bisogni dei cani, chi parcheggia male, ecc. Alain Cherqui, capo della polizia municipale a Le Cannet: «Si tratta di creare una sensazione di sicurezza. Non possiamo inviare ogni volta una pattuglia e in certi casi davvero non è necessario. Se l’operatore della videosorveglianza vede qualcosa che non va, può farlo notare subito a voce» (Montefiori, Cds).

Latte Nel 2015, rispetto all’anno precedente, il consumo di latte fresco in Italia è diminuito del 9,5%. Nel 1960 ogni italiano — dati Assolatte — ne beveva 63 litri all’anno, 79 nel 1970, poi 60 nel 1990 per arrivare ai 47 di oggi (Meletti, Rep).


lunedì 4 aprile
Tempa Rossa Matteo Renzi da Lucia Annunziata, a In ? h, si è assunto tutta la responsabilità politica del caso «Tempa Rossa»: «Ho scelto io di fare l’emendamento e lo rivendico con forza. Le opere pubbliche sono state bloccate per anni, la scelta di sbloccarle è del mio governo. Vale per Tempa Rossa, come per Pompei, per Bagnoli come per la Salerno-Reggio Calabria». Il ministro Guidi, spiega, «ha fatto una cosa inopportuna». Ma le sue dimissioni immediate «dimostrano» la differenza con i governi precedenti (Trocino, Cds).

Maldini È morto a 84 anni Cesare Maldini, ex giocatore rossonero ed ex allenatore della Nazionale, padre di Paolo. Nato a Trieste nel 1932, dopo aver esordito a 21 anni con la maglia della Triestina, era passato alla società rossonera e da difensore aveva giocato fino al 1966. Tre anni prima, nel 1963, quando in panchina c’era Nereo Rocco, era stato il primo italiano a sollevare la Coppa dei Campioni grazie a una vittoria contro il Benfica di Eusebio nello stadio di Wembley (Rep).


martedì 5 aprile
Boschi La ministra Maria Elena Boschi è stata ascoltata come «persona informata dei fatti»dai pm di Potenza sul caso Tempa Rossa. L’audizione è durata poco più di mezz’ora. A proposito dell’ormai famoso emendamento alla legge di Stabilità del 2015, la Boschi ha detto ai giudici di non aver subito alcuna pressione: così come dimostra l’iter parlamentare, ha detto il ministro, dopo che l’emendamento era stato ritenuto inammissibile in commissione in Legge di stabilità, ha deciso di riproporlo a nome di tutto il Governo perché ritenevano cruciale il progetto Tempa Rossa. E ritenevano fosse necessario accelerare il più possibile i tempi per la sua realizzazione, trattandosi di opera strategica per le politiche energetiche nazionali. Mai, ha detto il Ministro, nessuno le aveva però detto che il compagno della collega Guidi avesse in qualche maniera affari con le compagnie petrolifere interessate alla norma (Foschini, Rep).

Piombino Fausta Bonino, 55 anni, l’infermiera accusata di aver ucciso tredici pazienti dell’ospedale di Piombino iniettando farmaci anticoagulanti, interrogata dal gip nella sezione femminile del carcere Don Bosco, per tre ore ha ribadito la propria innocenza: «Io non ho ammazzato nessuno, ve lo giuro sui miei figli e su mio marito». Guardando l’elenco delle vittime ha avuto un sussulto: «Mi attribuite anche la morte di persone che sono mancate due giorni dopo il mio turno in servizio, ma che senso ha?» (Gasperetti, Cds).

Aggressività In Italia, in un’azienda su sette, la regola è l’irascibilità, avere atteggiamenti ostili, urlare, ecc. Lo dice una ricerca condotta dalla Bocconi, in collaborazione con l’Inail, su quattrocento aziende. Massimo Magni, professore di Comportamento organizzativo alla Bocconi: «Calcoliamo l’indice sulla base dei comportamenti ostili più frequenti, come se misurassimo una “febbre da aggressività” con un termometro che va da zero a cento. La temperatura media dell’aggressività nelle aziende italiane è di 35 ma nel 13,5 per cento degli uffici le condotte ostili arrivano a punte di 70». I responsabili della brutta aria che tira in azienda, secondo Maggi, sono i capi: «Sono loro a generare modelli, positivi o negativi». Gli uffici in cui i rapporti sono più tesi sono quelli di aziende che operano nei trasporti, nella finanza e nelle assicurazioni (Scalise, Rep).


mercoledì 6 aprile
Tumori Il Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri ha sequestrato migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani per accertare se i fanghi tossici pericolosi smaltiti come semplici rifiuti e finiti nelle falde acquifere della Basilicata siano all’origine di patologie gravissime (tumori allo stomaco e al rene, linfomi di Hodgkin, leucemie) e di morti. Cosa che cittadini e associazioni denunciano invano da anni. Il filone più spaventoso dell’indagine della procura di Potenza sul petrolio è quello che ipotizza la possibilità che, per risparmiare sui costi dello smaltimento al Centro Oli dell’Eni di Viggiano, ma non solo, si sia prodotto un disastro ambientale. Approfittando dei controlli affidati agli stessi inquinatori e con la complicità di istituzioni preposte alla salute pubblica (Piccolillo, Cds).

Vespa Il 23 aprile la Vespa compirà 70 anni: quel giorno del 1946 fu infatti depositato a Firenze un brevetto per una «motocicletta a complesso razionale di organi ed elementi con telaio combinato con parafanghi e cofano ricoprenti tutta la parte meccanica». Il progetto era dell’ingegner Corradino D’Ascanio. Aveva ricevuto l’incarico da Enrico Piaggio che voleva modificare il prototipo di un motorino buffo e sgraziato arrivato da Biella, da tale Renzo Spolti. Gli operai avevano ribattezzato «Paperino» il due ruote mai visto prima: nella sua forma goffa portava già l’embrione di quello che sarebbe stato un successo planetario (18 milioni di esemplari venduti in tutto il mondo). Enrico Piaggio la battezzò poi Vespa per via del vitino stretto (Ballesio, Sta).


giovedì 7 aprile
Renzi A Napoli è degenerata in scontri la manifestazione organizzata da comitati, centri sociali, disoccupati e studenti contro Matteo Renzi, arrivato nel capoluogo Campano per presentare il piano di riqualificazione dell’ex area industriale di Bagnoli. I manifestanti hanno bersagliato carabinieri e polizia con pietre, fumogeni e pesanti bombe carta. Le forze dell’ordine hanno risposto con un fitto lancio di lacrimogeni. Una decina i feriti, tra agenti e manifestanti. Più tardi Renzi ha illustrato in prefettura il piano di risanamento dell’ex area Italsider di Bagnoli, snocciolando le cifre: 116 ettari da bonificare, 272 milioni di euro da spendere. E ha assicurato che le opere in programma (parchi, porto turistico ecc) non subiranno infiltrazioni perché «sapremo tenere lontana la camorra». Il sindaco Luigi de Magistris, in polemica con Renzi per la scelta del premier di mettere un commissario (Salvo Nastasi) a capo dell’operazione Bagnoli, si teneva alla larga dalla prefettura (Bufi, Cds).

Anzola dell’Emilia Giampiero Veronesi, 40 anni, sindaco Pd di Anzola dell’Emilia, per allontanare le «lucciole» dal suo comune («la gente di sera se le ritrova fin sotto casa») ha avuto l’idea di creare una zona a traffico limitato in orario notturno che blindi il centro storico e i suoi 12mila abitanti con le telecamere piazzate nei sei varchi di accesso, permettendo ai soli residenti di entrare dalle 22,30 alle 4 del mattino. Per amici, parenti o conoscenti in visita ci sarà un unico modo per scongiurare le sanzioni, che si annunciano salate ma ancora non sono state quantificate: l’ospite dovrà comunicare al comune il numero di targa dell’auto del visitatore entro le 48 ore successive. Lo stesso dicasi per hotel, ristoranti e pizzerie di Anzola che dovessero ricevere clienti fuori tempo massimo (Giubilei, Sta).


venerdì 8 aprile
Regeni Ieri, nella sede romana della Scuola superiore di polizia, s’è svolta la prima tornata di discussioni tra inquirenti e investigatori di Italia e Egitto titolari delle inchieste sull’omicidio di Giulio Regeni. I sei fra magistrati, militari e poliziotti giunti dal Cairo dicono di aver portato materiale importante, almeno per chiarire le modalità della morte di Giulio, il contesto del rapimento e dell’uccisione. Le foto scattate sul luogo del ritrovamento del cadavere di Regeni dovrebbero servire a questo; inoltre sono arrivati alcuni video delle telecamere di sorveglianza della stazione della metropolitana in cui la vittima s’infilò prima di scomparire, seppure con immagini poco limpide, e nuovi tabulati telefonici che gli italiani si sono riservati di analizzare. E ancora, verbali di nuovi testimoni che ora andranno tradotti dall’arabo. Mancano però i dati sui cellulari attivi sul luogo in cui fu rapito il giovane ricercatore e quello in cui fu fatto trovare morto, dieci giorni dopo. Come pure altri elenchi di contatti telefonici, di Giulio e di persone a lui collegate. Materiale che la «delegazione» italiana considera molto rilevante (Bianconi, Cds).

Guidi L’audizione dell’ex ministro Federica Guidi con i pm è durata tre ore, durante le quali ha rivendicato la sua «trasparenza» e «correttezza», negli atti di governo (Piccolillo, Cds).

Telefonate Uno studio dell’Università di Oxford, analizzando la durata delle conversazioni di 3,2 milioni di telefonini rivela che le donne passano al telefono in media 130 ore all’anno, contro le 100 degli uomini (Sabadin, Sta).


sabato 9 aprile
Terroristi La Procura di Bruxelles ha confermato l’arresto ad Anderlecht, comune di Bruxelles, del super latitante Mohammed Abrini, belga di origine marocchina ripreso da una telecamera di sicurezza mentre portava in auto il terrorista Salah Abdeslam a Parigi due giorni prima degli attentati del 13 novembre scorso. Gli inquirenti devono controllare se Abrini è «l’uomo con il cappello» che accompagnò i due kamikaze saltati in area all’aeroporto di Bruxelles/Zaventem il 22 marzo scorso (Imarisio, Cds).

Del Torchio Dopo sei mesi di prigionia è stato liberato a bordo di una barca in partenza da Sulu, l’isola nel sud delle Filippine, l’italiano Rolando Del Torchio, ex missionario del Pime diventa to pizzaiolo. Quasi sicuramente a rapirlo il 7 ottobre sono stati i separatisti islamici del gruppo Abu Sayyaf, anche se non si sono state rivendicazioni. Quel giorno Del Torchio fu portato via da un commando di finti clienti nella sua pizzeria, «Ur Choice Bistro Cafè», a Dipolog, sull’isola di Mindanao. I media del posto riferiscono, citando fonti di intelligence, che i familiari di Del Torchio hanno pagato 30 milioni di peso (570mila euro) per poterlo riabbracciare.

Roberta Mercuri

(ogni mattina il Fior da Fiore quotidiano su www.cinquantamila.it)