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 2016  aprile 12 Martedì calendario

DELITTI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DELL’11 APRILE 2016


Monica De Rossi, 47 anni. Nata a Verona, proprietaria di un’agenzia immobiliare a Grisignano (Vicenza), madre di tre figli, due dall’ex marito, uno da un altro compagno, per qualche mese aveva avuto una relazione con un Davide Tomasi di anni 37, istruttore in una palestra a Campodoro (Padova) avviata dodici anni fa con un socio. Costui, diabetico, di poche parole, lavorava anche nell’azienda edile di famiglia, amava collezionare modellini di aerei e costruiva droni. La scorsa estate lei l’aveva lasciato ma lui continuava a mandarle messaggi e a farle piccoli regali. Giorni fa la chiamò con la scusa che gli serviva una casa col giardino per il cane, si diedero appuntamento in una villetta ancora da completare e mentre lei gliela faceva visitare lui, sorprendendola alle spalle, le ficcò un pugnale da combattimento nella schiena. Quindi trascinò il cadavere in uno sgabuzzino, chiuse la porta a chiave, e si iniettò una massiccia dose d’insulina senza però riuscire a morire (trovato in coma, ora è fuori pericolo in ospedale).
Primo pomeriggio di lunedì 4 aprile a Poiana di Granfion, frazione di Grisignano di Zocco, provincia di Vicenza.

Nicola Di Tullo, 46 anni. Di Manfredonia (Foggia), muratore, separato con figli, un precedente per stalking nei confronti dell’ex moglie, nel primo pomeriggio di sabato 2 aprile telefonò a un amico chiedendogli di chiamare un’ambulanza e i carabinieri. Poi scomparve nel nulla. Trovato cadavere domenica 3 aprile nell’intercapedine del muro di un casolare abbandonato. Qualcuno prima gli aveva spaccato la faccia e la testa a cazzotti, poi gli aveva sparato un colpo di fucile nel fianco.
Pomeriggio di sabato 2 aprile in un casolare di campagna lungo la strada che da Manfredonia porta a San Giovanni Rotondo, in località Miscillo.

Franca Ranghino, 81 anni. Di Vercelli, da quando era rimasta vedova s’era trasferita nella villetta della figlia Cristina Carenzo, 45 anni, commercialista da qualche tempo senza lavoro, separata, un figlio che vive col padre in provincia di Savona. Le due, a detta dei vicini, litigavano di continuo. L’altra sera durante l’ennesima discussione la Carenzo prima riempì di botte la madre, poi afferrò un mattarello e con quello la colpì più volte sulla testa fino a sfondarle il cranio. Quindi andò a dormire, lasciando la madre cadavere sul pavimento dell’ingresso.
Sera di mercoledì 6 aprile in una villetta su due livelli in via Manzone a Vercelli.

Elena Salmaso, 73 anni. Di Ferrara, ex segretaria dell’Oculistica del Sant’Anna, due figli, da oltre quarant’anni era sposata con Francesco De Scisciolo, 74 anni, originario di Lecce, ingegnere in pensione, ex dipendente statale. Qualche settimane fa aveva avuto un’emorragia cerebrale, da allora era rimasta lucida ma non poteva più muoversi. Quando era uscita dall’ospedale il marito non aveva voluto mandarla in clinica e si occupava di lei, «con amore». Però s’era fatto sempre più depresso. L’altra mattina prese un coltello da cucina, s’avvicinò in punta di piedi alla consorte che dormiva nel lettone coniugale, e le infilò la lama nella gola. Quindi raggiunse la caserma di Ferrara e al piantone spiegò: «Ho ucciso mia moglie».
Prima delle sette e mezza di martedì 5 aprile in via Paracelso a Ferrara.

Valerio Sottero, 54 anni. Titolare di un negozio di fiori e di piccoli animali domestici in frazione Vaccheria di Guarene (Cuneo) viveva in una villetta a due piani col padre ottantottenne, la compagna romena, e il di lei figlio Iosif Popovic, 20 anni. Costui sabato scorso, per l’ennesima volta, litigò col Sottero per questioni di soldi. Poi i due si calmarono e la cosa sembrava finita lì ma più tardi, mentre l’uomo dormiva, il ragazzo gli si avvicinò in punta dei piedi impugnando un coltello e gli infilò la lama tre volte nel collo, recidendogli la giugulare.
Notte di sabato 2 aprile in una villetta in frazione Sotteri di Guarene, Cuneo.

Luciana Torcello, 82 anni. Residente a Staranzano, Gorizia, madre di due figli, sposata da una vita con Pietro Zuppi, 84 anni. Da quando s’era ammalata di Alzheimer il marito le stava sempre al fianco: la lasciava sola giusto il tempo necessario per andare a fare la spesa. L’altra mattina lei era seduta sul divano quando lui le strinse le mani al collo finché non smise di respirare. Quindi telefonò a un figlio che vive a Milano, gli disse che aveva ucciso la mamma, e subito dopo si impiccò.
Venerdì 29 marzo in via Mazzini, a Staranzano (Gorizia).

SUICIDI

Un uomo di 33 anni. Compagno di Giuseppe Albano, 39 anni, curatore dal 2012 del museo Keats-Shelley House ai piedi della scalinata di piazza di Spagna, a Roma. I due vivevano assieme in un alloggio dentro al museo. L’altro giorno, profittando dell’assenza di Albano, l’uomo si chiuse in bagno, legò una corda al montante della doccia, l’altro capo se lo girò attorno al collo, e si lasciò penzolare.
Lunedì 4 aprile a Roma.