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 2016  aprile 11 Lunedì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - IL CASO CAMERON


REPUBBLICA.IT
LONDRA - La ’resa dei conti’ alla Camera dei Comuni l’ha affrontata oggi alle 15,30 (le 16.30 in Italia): il premier britannico David Cameron ha riferito sul suo coinvolgimento nello scandalo dei Panama Papers e si è difeso dalle opposizioni: "Ho venduto le quote del fondo Blairmore prima di diventare primo ministro" perché "volevo evitare un conflitto di interessi", ha detto. Cameron deteneva azioni che vendette prima di arrivare a Downing street nel 2010, ricavandone un utile sul quale pagò le tasse. Il primo ministro ha aggiunto di essere orgoglioso di "tutto l’operato di mio padre. Era un gran lavoratore e un padre straordinario".
Ma oggi Cameron ha difeso soprattutto il diritto dei sudditi del regno di "fare soldi rispettando la legge".
Le accuse contro il padre, Ian Cameron, scomparso nel 2010, sono, così le ha definite il capo del governo britannico, "offensive e profondamente false". "L’aspirazione alla creazione di benessere non dovrebbero essere delle parole negative", ha detto ancora il leader conservatore che ha ribadito che "dal 2010 non possiedo nessun interesse" nel fondo creato dal padre. Cameron ha precisato che la società offshore Blairmore era "sottoposta alle tasse annuali" ed era regolarmente registrata come fondo di investimento commerciale e non familiare. Ha spiegato inoltre la scelta del paradiso offshore di Panama perché il fondo doveva operare in una zona in cui si usa come valuta il dollaro.
L’annuncio più atteso era comunque quello di nuove misure contro l’evasione fiscale, fra cui "sanzioni penali" per le società che aiutano i loro clienti a non pagare le tasse e un accordo per una maggiore trasparenza con alcuni territori d’Oltremare britannici, che operano come paradisi offshore. Dal prossimo giugno la Gran Bretagna sarà "il primo Paese del G20 che avrà un registro pubblico delle proprietà" che rivelerà chi possiede le società, ha detto Cameron che utilizzerà il prossimo vertice anticorruzione globale il 12 maggio per chiedere di intensificare gli sforzi internazionali. "Legifereremo quest’anno su un nuovo reato da applicare alle società che non riescono a impedire ai loro rappresentanti l’evasione fiscale. Stiamo fornendo nuovi finanziamenti inizialmente fino a 10 milioni di sterline per una nuova task forze inter-agenzie in grado di analizzare rapidamente tutte le informazioni messe a disposizione da Panama e agire rapidamente", ha detto il primo ministro.
Ieri il primo ministro ha pubblicato i suoi dati fiscali per tentare di mettere fine alle polemiche, una decisione che "non ha precedenti" ma è stata "necessaria". Nelle dichiarazioni al fisco del premier dal 2009 al 2015, risulta che nel 2011 ricevette due donazioni da 200 mila sterline ciascuna dalla madre Mary, l’anno dopo aver ereditato 300 mila sterline dal padre.
"La priorità del mio governo è la trasparenza, quando si parla di pubblicare le dichiarazioni dei redditi, dobbiamo essere trasparenti", ha detto al parlamento di Westminster. Secondo il primo ministro, i cancellieri e cancellieri ombra dovrebbero ugualmente mostrare trasparenza.
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"Per quanto riguarda il fondo di investimenti offshore tutto è stato registrato, tutto era scritto e tutto era sottoposto alle tasse annuali, perché si trattava di un fondo di investimento commerciale, non famigliare", ha spiegato Cameron, "il fondo era offshore perché come fondo commerciale aveva senso che avesse luogo in una zona in cui si commerciava in dollari", ha aggiunto Cameron.
Panama Papers, Gb: Cameron alla Camera di Comuni: ’Diritto fare soldi rispettando la legge’
David Cameron alla Camera dei Comuni
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La parola ai cancellieri dunque e oggi il cancelliere dello scacchiere, ovvero il ministro delle Finanze britanniche, George Osborne, ha deciso di rendere pubblica la sua dichiarazione dei redditi per quanto riguarda l’anno 2014/15. Osborne, dopo giorni di controversie e attacchi al premier, ha presentato la documentazione sottolineato di non aver nessun fondo "offshore" in azioni o altro. Secondo la documentazione presentata, Osborne ha un reddito imponibile di 198.738 sterline (247.900 euro) e ha pagato al fisco 72.210 Sterline.
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"David Cameron non ha chiarito gli interrogativi sulle sue finanze, cambia discorso ed il suo intervento è stato un capolavoro nell’arte della diversione", ha detto alla Camera dei Comuni il leader laburista Jeremy Corbyn, secondo cui le regole per i "super ricchi" non sono le stesse di quelle per tutte le altre persone. Cameron "non capisce quanto la gente sia arrabbiata" continua Corbyn. Sotto il suo governo - accusa Corbyn - "siamo passati attraverso sei anni di schiacciante austerity". E forse sarebbe stato possibile evitare di "spennare il Paese se i super ricchi non avessero rifiutato di pagare le loro tasse".
Intanto lo scandalo si allarga e coinvolge perfino Edward Troup, l’attuale capo dell’Agenzia delle Entrate di Sua Maestà (Hmrc), ente che ora deve guidare le investigazioni sui paradisi offshore. Secondo il Guardian, quando era avvocato collaborò col fondo Blairmore, creato in Centro America dal defunto padre di Cameron e nel quale il primo ministro ha dovuto alla fine ammettere d’aver posseduto quote.

REPUBBLICA DEL 9 APRILE
LONDRA - Non sembrano bastare le pubbliche ammissioni del premier britannico, David Cameron, a placare gli animi dei cittadini. In centinaia si sono radunati davanti a Downing Street per protestare e chiedere le sue dimissioni, dopo che il capo del governo inglese, che in un primo momento aveva negato qualsiasi tipo di coinvolgimento nella vicenda Panama papers, giovedì ha rivelato che lui e la moglie Samantha avevano delle quote per un valore di oltre 30mila sterline nel fondo, quote che poi hanno venduto prima che lui diventasse premier. Dai documenti è emerso, infatti, che il padre Ian Cameron, morto nel 2010, mise in piedi nel 1980 un fondo offshore, il Blairmore Investment Trust registrato alle Bahamas.
Panama Papers, a Londra proteste contro Cameron
Un panama in testa, camicie hawaiane, il drappello londinese ha chiesto le dimissioni di Cameron prima davanti alla residenza del primo ministro, poi presso l’hotel dove si tiene il congresso Tories in vista delle amministrative di maggio. La protesta davanti al numero 10 di Downing Street, però, ha raccolto solo alcune centinaia di persone, niente a che vedere con la mobilitazione vista in Islanda: anche oggi è attesa a Reykjavik una grande manifestazione.
BBC conferma,Cameron ha reso noti suoi redditi. Il capo del governo inglese ha reso pubbliche le sue dichiarazioni dei redditi, come promesso di fronte alle polemiche. Lo conferma stanotte la Bbc, mentre le anticipazioni dei domenicali fanno già trapelare nuovi ’sospetti’ nell’analisi di questi dati. Bbc precisa che, stando all’ultima dichiarazione dell’anno fiscale 2014-15, il premier britannico ha pagato in particolare 76.000 sterline di tasse, su un imponibile indicato in oltre 200.000.
Mea culpa tardivo. Cameron ha presentato un mea culpa sui troppi indugi mostrati prima di confessare di avere tratto profitti dalla società off-shore di suo padre. Un mea culpa che la stampa britannica ha subito definito "drammatico" e che conferma quanto il premier britannico abbia preso sul serio la bufera che si è scatenata dopo l’ammissione. Intervenuto al congresso di primavera del partito conservatore a Londra, Cameron ha detto che avrebbe dovuto "meglio gestire la vicenda dei Panama papers". "Non è stata una grande settimana, so che avrei dovuto meglio gestire questa vicenda, non prendetevela con i miei consiglieri, la colpa è mia, ho imparato la lezione", ha dichiarato il primo ministro conservatore davanti al suo partito.
Ci sono voluti quattro giorni e quattro comunicati prima di ammettere di aver avuto delle quote, vendute prima di diventare premier. Il capo dell’esecutivo ha poi ribadito la promessa di pubblicare ’prossimamente’ le dichiarazioni dei redditi degli ultimi quattro anni.
Il segretario di Assemblea del popolo, Sam Fairbairn, ha accusato Cameron e i conservatori di formare un "governo di ricchi" e di essere impantanato in diverse crisi, da quella per i problemi nel settore siderurgico nel Regno Unito agli scioperi dei medici.