Notizie tratte da: Giuseppe Moscatelli, Paolo III Farnese. Un Papa casa e chiesa, ed. Scipioni, Valentano (Vt), pagg. 126, € 4, 10 aprile 2016
LIBRO IN GOCCE NUMERO 85
(Paolo III Farnese. Un Papa casa e chiesa)
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UN CONCLAVE DI SOLI DUE GIORNI –
Anagrafe. Alessandro Farnese, nato a Canino il 28 febbraio 1468, figlio di Pier Luigi Farnese e di Giovanna Caetani detta Giovanella, quattro tra fratelli e sorelle, destinato alla carriera ecclesiastica fin da ragazzo, divenne cardinale prima ancora che sacerdote. La sorella Giulia, bellissima, amante di papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia), favorì la sua ascesa.
Sacerdote. Alessandro Farnese da ragazzo aborriva la carriera ecclesiastica al punto che Lorenzo dei Medici, che lo aveva raccomandato, esclamò stizzito: «Benedetto ragazzo! Non sarà l’abito a fare il monaco, ma se non c’è nemmeno quello».
Scrittore. I genitori di Alessandro Farnese acquistarono per il figlio, nel 1482, un ufficio di scrittore apostolico. Il ragazzo però, arrivato a Roma per studiare, si diede alla bella vita richiedendo alla madre somme di denaro consistenti finché un giorno, forse proprio per accontentare Giovannella Caetani, papa Innocenzo VIII lo fece rinchiudere nelle segrete di Castel S. Angelo.
Papi. Alessandro Farnese, già in aria di papato alla morte di Giulio II (Giuliano della Rovere) nel 1513, dovette aspettare altri vent’anni prima di salire sul soglio di Pietro: prima di lui furono eletti papi Giovanni de’ Medici (Leone X), Adriano Florenz (Adriano VI), Giulio de’ Medici (Clemente VII).
Conclave. Il conclave che portò il cardinale Alessandro Farnese al soglio papale durò solo 2 giorni.
Età. Nonostante Alessandro Farnese avesse già 66 anni, il suo pontificato si protrasse per oltre 15 anni e fu il più lungo del suo secolo.
Indiani. Con la bolla del 1537, Paolo III vietò, sotto pena di scomunica, la schiavitù degli indiani d’America, garantendo a loro e a tutti i popoli, «anche se vivono al di fuori della fede cristiana», libertà e tutela.
Pontefice. Paolo III fu un Pontefice di larghe vedute: nel 1536 istituì una commissione per la riforma destinata a elaborare un importante documento sul rinnovamento della Chiesa. Sulla scia di questo testo fu quel Papa che convocò il Concilio di Trento. A lui si devono, nel senso che ne fu il committente, la chiesa del Gesù, palazzo Farnese e villa Caprara. Ma fu anche un Pontefice ultranepotista, ebbe figli illegittimi (Pier Luigi e Costanza), nominò cardinali i suoi nipoti (Alessandro Farnese e Guido Ascanio Sforza), attribuì al figlio Pier Luigi il ducato di Parma e Piacenza e al secondogenito di Pier Luigi, Ottavio Farnese, il ducato di Camerino. A membri della famiglia di Paolo III fu fatta risalire l’uccisione, nel 1535, del cardinale Ippolito de’ Medici. Ma offrì anche protezione a molti oppositori di Cosimo de’ Medici e gli fu addirittura messo nel conto un piano di destabilizzazione dello Stato mediceo.
Michelangelo. Quando nel 1534 Michelangelo tornò a Roma, Paolo III non volle dividere con nessuno il talento dell’artista più famoso d’Europa e gli impose di dipingere il Giudizio Universale (concluso nel ’41).
Copernico. Niccolò Copernico il 24 marzo 1543 pubblicò il volume De revolutionibus orbium coelestium. Siccome la teoria che vi era contenuta – il Sole è immobile al centro dell’Universo ed è la Terra che vi ruota intorno – contrastava audacemente con i dogmi della Chiesa, Copernico aveva riflettuto a lungo prima di pubblicarla (l’aveva formulata 30 anni prima) e vi aveva aggiunto precauzionalmente una dedica al papa, Paolo III.
Indigestione.«In questa tomba giace / un avvoltoio cupido e rapace / Ei fu Paolo Farnese / che mai nulla donò, che tutto prese. / Fate per lui orazione: poveretto, morì d’indigestione» (Pasquino sulla tomba di Paolo III in S. Pietro)
Giorgio Dell’Arti, Domenicale – Il Sole 24 Ore 10/4/2016