Marco Filoni, il venerdì 8/4/2016, 8 aprile 2016
NON SNOBBATE L’EFFIMERO: È IL SEGRETO DEL GIAPPONE
«Parliamo sempre dalla soglia di un altro mondo». Con queste parole, quasi il titolo d’una poesia (una di quelle che contengono verità altrimenti indicibili), Laura Ricca ci introduce in un luogo distante, il Giappone (La tradizione estetica giapponese, Carocci, pp. 190, euro 21). Ed è una sorta di monito cristallino per non incappare nell’effetto Lost in translation, culturale prima e più che linguistico, che incombe sempre quando ci occupiamo del Sol Levante. Yamatologa di formazione e studiosa di estetica, in questo raffinato libro Ricca affronta alcune idee dell’arte e dell’estetica nipponiche che non hanno un corrispettivo nella nostra cultura occidentale. Alcune affondano le loro radici nella sensibilità classica giapponese, così lontana da noi che risultano difficilissime da comprendere (e proprio per questo affascinanti ed enigmatiche). Dall’idea di «armonia» al «soffio vitale», dall’assenza di sistematicità alla relazione intensa che l’uomo ha con la natura sino alla «via del tè».
A queste idee se ne affiancano altre che, proprio perché ovvie per i giapponesi, vengono vissute come fossero una pratica di vita piuttosto che discusse. Il tutto per farci comprendere come, in fondo, l’estetica in Giappone non è una scienza, piuttosto un «codice della sensibilità» inseparabile dall’esperienza quotidiana. Prendiamo per esempio il classico fiore di ciliegio, cantato in ogni arte: l’interesse non nasce dal fatto che sia considerato bello in sé, piuttosto perché la sua fioritura è effimera, la sua bellezza fugace. È interessante perché è evanescente. In questo senso la deperibilità è una delle caratteristiche della bellezza, come anche l’impermanenza, quel sentimento malinconico che equivale alla consapevolezza che nulla dura per sempre, nulla è immutabile. Proprio come la natura, che per noi occidentali «ama nascondersi» – mentre in Giappone è la bellezza che ama nascondersi. Qui il concetto di effimero è permanente: è bello ciò che è irregolare, incompiuto, austero, spirituale, difficile da scoprire. Proprio un altro mondo. Che grazie a queste pagine possiamo provare a comprendere. E magari capire cose del Giappone che ci piacciono, ci attirano senza sapere bene il perché. Finora.
(marco filoni)