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 2016  aprile 07 Giovedì calendario

GALEOTTA FU LA PAGHETTA


Guadagnano in media 2,50 euro l’ora. Ma dal momento che la cosiddetta «mercede», la paga dei detenuti, è rimasta invariata negli ultimi 20 anni e risulta inferiore ai due terzi della retribuzione stabilita dal contratto collettivo per gli altri lavoratori della stessa categoria, decine di prigionieri hanno fatto causa allo Stato. Ottenendo ingenti risarcimenti.
Ma i detenuti italiani addetti alla distribuzione dei pasti, all’ufficio spese e alle pulizie guadagnano davvero troppo poco? Rispetto ai loro «colleghi» stranieri, in realtà sono dei privilegiati. Nelle carceri francesi, per esempio, dove a lavorare sono circa 16 mila detenuti, la mercede è pari in media a 2,20 euro l’ora. In Germania i carcerati intascano in media 1,65 euro l’ora. In Inghilterra appena 0,27 sterline (ovvero 0,33 euro). Mentre in Belgio i detenuti guadagnano attorno ai 90 centesimi l’ora. Persino nei Paesi nordici, come Olanda e Danimarca, dove il sistema penitenziario è all’avanguardia, la paga è molto inferiore a quella italiana: in Danimarca 0,97 euro l’ora, in Olanda 0,64 euro. Negli Stati Uniti, poi, dove risiede la più numerosa popolazione carceraria del mondo, la paga oraria dei detenuti va da 0,23 a 1,15 dollari. Fanno, in media, 0,60 euro l’ora.
In Italia i detenuti che lavorano sono quasi 12 mila, su un totale di circa 53 mila (è un diritto, assicurato solo a rotazione, per tutti i condannati in via definitiva). Uno spesino, l’addetto alla consegna della spesa, percepisce 2,12 euro l’ora. Uno scrivano 2,74 euro. Per trovare chi gode di un trattamento economico migliore bisogna andare in Finlandia, dove le prigioni non hanno cancelli né serrature. Lì i detenuti non indossano uniformi, hanno il cellulare e ricevono in media 5,50 euro 1’ora.
(Francesco Bisozzi)