varie, 7 aprile 2016
GIOCONDA
«Se mai dovesse fermarsi, sarebbe come rubare la Gioconda al Louvre, un crimine contro l’umanità sportiva. Se pensa di fermarsi va messo in prigione finché cambia idea. Può continuare così altri cinque anni» (Mino Raiola, procuratore calcistico, a proposito del suo assistito Zlatlan Ibrahomovich, attaccante del Psg).
ARTE «La Fiorentina è una squadra romantica. Figlia della città. Noi giochiamo non solo per vincere ma anche per divertire. Insomma, siamo diversi, siamo speciali. Siamo una piccola opera d’arte in mezzo a monumenti che tutto il mondo ama» (Milan Badelj, centrocampista della Fiorentina).
POLITICA «Qualche nazionale me l’hanno proposta, ma non è roba per me. Io voglio stare sul campo tutti i giorni e non incontrare i calciatori una volta ogni tre mesi. L’Italia non mi chiamerebbe mai, fare il ct è un incarico politico mica un lavoro qualsiasi» (Zdenek Zeman, allenatore del Lugano, nella Super League svizzera).
RIVINCITE «Nel calcio molto spesso non prevale l’aspetto meritocratico. Non credo di aver mai sbagliato un campionato perché l’esperienza di Catania non posso neppure considerarla. Invece, ho dovuto aspettare a lungo un’altra occasione. Ora dimostrare le mie qualità mi dà ancora più soddisfazione anche se non ho da prendermi alcuna rivincita» (Gigi De Canio, allenatore dell’Udinese).
DISGRAZIE «Per carattere non godo delle disgrazie altrui, magari se saremo l’unica squadra di Verona potremo avere qualche tifoso in più» (Riccardo Meggiorini, attaccante del Chievo Verona, a proposito del rischio retrocessione dell’Hellas Verona).
ERRORI «Penso che in Italia ci siano squadre che per loro natura debbano investire in modo minuzioso e fare scelte mirate. Magari puntando tutto su un giocatore, come l’Empoli ha fatto con me. Quando vai in squadre più grandi ci sono più soldi, quindi il margine di errore può essere più alto. Se non cresci tu, puoi essere rimpiazzato con un altro» (Riccardo Saponara, trequartista dell’Empoli).
NASCONDINO «Guardi, detesto chi gioca a nascondino, ma davvero per me questo è l’anno delle Olimpiadi. Tutto quello che viene prima lo affronto con il massimo che ho in quel momento ma non al massimo. Non potrei, i Giochi saranno il giorno della vita ed è su quello che mi devo tarare» (Gregorio Paltrinieri, nuotatore).