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 2016  aprile 07 Giovedì calendario

SPERMATOZOI IN PROVETTA


Spermatozoi creati in provetta? Negli ultimi anni la notizia è rimbalzata più volte nei titoli dei giornali, spesso accompagnata dall’ipotesi di uno scenario futuristico in cui per generare figli si potrebbe fare a meno del contributo maschile. La realtà, a guardare i risultati delle ricerche, era diversa. Ora un gruppo di scienziati cinesi ha ottenuto cellule spermatiche funzionali riprogrammando cellule staminali di topo. E, a differenza di tentativi precedenti, i gameti così ottenuti hanno dato origine a progenie sana e fertile. Pubblicata sulla rivista «Cell Stem Cell», la ricerca potrebbe rappresentare un grande passo avanti nello studio del trattamento dell’infertilità maschile.
Diretta da biologi della Nanjing Medical University e dell’Accademia cinese delle scienze, la ricerca è partita dai risultati ottenuti da uno studio giapponese del 2011: facendo crescere cellule staminali embrionali di topo in particolari condizioni di coltura, gli scienziati hanno ottenuto cellule germinali primordiali, cioè i precursori di spermatozoi e ovociti. Ma come trasformare queste cellule in gameti maturi? I ricercatori hanno ottenuto spermatozoi facendo crescere le cellule in vitro, creando un ambiente simile a quello presente nei testicoli degli animali. Una volta iniettati in cellule uovo, l’unione dei gameti così ottenuti ha generato embrioni sani, poi diventati prole cresciuta senza mostrare particolari problemi.
Nei tentativi di creare in provetta gameti funzionali, l’aspetto più critico è rappresentato dalla meiosi, il processo che porta alla divisione delle coppie di cromosomi normalmente presenti nelle cellule. La maggior parte delle cellule di un organismo si può dividere formando due copie identiche, con lo stesso set cromosomico, nel caso degli esseri umani, 23 coppie di cromosomi. Ma solo in condizioni particolari, nei testicoli e nelle ovaie, alcune cellule vanno incontro a un processo differente, che porta a produrre quattro cellule figlie, ciascuna con un singolo set di cromosomi, proprio come i gameti.
Ricreare quelle condizioni specifiche in provetta si è rivelato meno semplice del previsto per i laboratori che si sono cimentati nell’impresa. Per questo nel 2014 un comitato di esperti di biologia riproduttiva ha stabilito criteri che dovrebbero essere soddisfatti per poter affermare di aver riprodotto la meiosi in vitro. E lo studio cinese sembra essere riuscito per la prima volta a provare che il processo della meiosi in provetta sia avvenuto correttamente, durante tutte le fasi della divisione.

Valentina Daelli