Marco Panara, Affari&Finanza – la Repubblica 4/4/2016, 4 aprile 2016
IL POTERE DI CHI SA TUTTO DI NOI
Hanno molto di noi. Presto sapranno tutto. La differenza tra ora e allora è in due passaggi: il primo è che ora ciascuno sa una parte, una parte Google, una parte la banca, una parte il fisco, una parte il sistema sanitario o l’assicurazione (e via elencando), che già cominciano a vendersi reciprocamente i nostri dati di loro pertinenza ma di generale interesse; presto con l’esplosione dei big data tenderanno sempre più ad avere ciascuno tutti i pezzi del puzzle. Il secondo passaggio è quello che si chiama Internet delle cose, ovvero il fatto che non saranno connessi solo i nostri smartphone e tablet ma anche le nostre auto, i nostri frigoriferi, le nostre lampade, forse anche i nostri armadi. Ciascuno di quelli che oggi sono solo oggetti diventerà il raccoglitore e trasmettitore di pezzetti di noi, che verranno poi utilizzati dagli Stati certamente, ma soprattutto da chi vorrà venderci qualcosa. Avere i nostri dati, interpretarli e venderli sarà uno dei grandi business del futuro, e non è escluso che qualcosa potremmo guadagnarci anche noi. I vantaggi di tutto ciò saranno notevoli, ma le implicazioni anche, in termini di privacy, ma anche politiche, sociali, culturali, comportamentali. La prospettiva è che i padroni dei nostri dati non ci suggeriranno solo cosa comprare e dove, ma anche come comportarci, addirittura come pensare. L’evoluzione della tecnologia e la sua pervasività nelle nostre vite sembra un orizzonte luminoso, ma viene il dubbio che potrebbe anche non esserlo, e che i prezzi da pagare potrebbero essere molto alti. Ci vorrebbe una visone politica per affrontare democraticamente e consapevolmente questo percorso, ma sembra che questa visione non ci sia.
Marco Panara, Affari&Finanza – la Repubblica 4/4/2016
I SIGNORI DEL SILICIO Eugeny Morozov Codice Edizioni pagine 151 euro 13