varie, 5 aprile 2016
CAMPIONI
«Dovendo pensare al campione dei campioni io dico Michael Jordan, poi Diego Armando Maradona, Roger Federer, Ronaldo e Ayrton Senna. Nelle moto, invece, Giacomo Agostini. Ecco sono questi 6 i miei campioni» (Valentino Rossi, pilota della Yamaha).
AMORI «Amo Pedrosa per la sua costanza nel lottare contro le sue sfortune. Lorenzo per la determinazione e la concentrazione feroci. Amavo Simoncelli per com’era fatto, per l’impatto che ha avuto su questo sport, per la sua famiglia, la stretta al cuore più grande nel film l’ho provata per loro. E naturalmente amo Rossi, che è un grande, sempre spettacolare» (Brad Pitt, attore, grande appassionato di motociclismo).
NONNO «C’è questa cosa strana che i giocatori mi sembrano sempre più grandi di me, tutti più adulti. Prendi Franco Baresi: anche quando aveva 30 anni mi sembrava un signore di una certa età, una specie di nonno e nonostante io ora sia più vecchio di lui quando giocava, se rivedo quelle immagini provo la stessa sensazione» (Alessandro Cattelan, presentatore tv e attore, interista).
VIA «Non ci sono problemi: chi vuole andare via, vada pure, ce lo dica e sarà accontentato, a costi di mercato. Non leghiamo nessuno, anzi, sceglieremo noi qualcuno da mandare via. Qui vogliamo gente che lotta perché la Roma stia stabilmente in Champions» (Luciano Spalletti, allenatore della Roma, sulle voci di mercato che riguardano Pjanic e Nainggolan).
CURA «A Genova ho uno staff spettacolare. Loro mi hanno aiutato a capire che cosa devo fare. Io arrivo al campo un’ora e mezza prima e mi preparo per l’allenamento. Poi mi fermo un’altra ora a fare stretching e altri lavori. Ho imparato ad avere più cura di me stesso» (Ricky Alvarez, fantasista della Sampdoria).
CONFUSIONE «Le chiacchiere stanno a zero, penso solo a fare bene con il Sassuolo. Dove va Eusebio? Eusebio va dove non c’è confusione, e il Sassuolo da questo punto di vista è tra le prime società in Italia» (Eusebio Di Francesco, allenatore del Sassuolo).
SCOMMESSE «Lo scopo per un club come il Milan dev’essere prendere giocatori italiani di livello per farli diventare top anche in ambito internazionale. Devo dire che molti miei colleghi non hanno grande coraggio, tanto di cappello a Mihajlovic su Donnarumma. La bravura è capire quando è il momento di fare la scommessa» (Fabio Capello, allenatore e commentatore tv).