Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  aprile 02 Sabato calendario

LA SECONDA VITA DI MASTELLA

Un tempo arrivava con le sue truppe “mastellate”, gestiva potere, controllava migliaia di voti: e, nelle sale stampa, ai cronisti più amici – non pochi, in verità – portava in dono squisite mozzarelle di bufala. Sono volati anni e adesso Clemente Mastella, una leggenda un po’ bella e un po’ brutta della politica italiana, torna: stavolta si candida a fare il sindaco di Benevento.
I sondaggi mi danno avanti a tutti, sono intorno al 32%. I grillini, dietro. E, come dire? sono soddisfazioni. Perché dopo essere stato tanto tempo ai margini, tutto questo consenso significa una sola cosa.
Cosa?
«La gente mi vuole bene, si fida e tutto ciò senza che voi giornalisti possiate sospettare che, in cambio, io possa dare qualcosa. Perché, come sapete, il mio potere è finito da un pezzo».
Mastella, principe dei trasformisti: in biografia, resta.
«Sì: con il piccolo particolare che, dopo di me, almeno settecento parlamentari hanno cambiato casacca».
Comunque, c’è da dire che non si arrende.
«No, scusi: la Clinton, che è mia coetanea, può fare il Presidente degli Stati Uniti, e io non posso fare il sindaco di Benevento? No, fatemi capire».
A Benevento corre con il sostegno di Berlusconi.
«Ci ho parlato, mi appoggia. E comunque, guardi: il Cavaliere continua ad essere un gigante. Ma ha visto, dopo la cosiddetta rottamazione renziana, quanti nani ci sono sulla scena?».
Matteo Salvini, su di lei, ha detto cose sgradevoli.
«Salvini, politicamente, non è solo un leader locale, è anche un povero cafonciello».