varie, 1 aprile 2016
STRUNZ
«Io sono quello di Strunz, lo so bene. Ci ho pure giocato, ho girato quello spot per le lavatrici parlando tedesco e facendo la mia caricatura. Ho 77 anni penso di essere anche autoironico, ma non posso diventare un pagliaccio. È una colpa non essere laureati? Allora sì, sono colpevole» (Giovanni Trapattoni, dopo le polemiche per le sue imprecazioni durante la telecronaca di Germania-Italia).
RIMPIANTI «Il rimpianto più grosso? «Non aver giocato con Totti: ci hanno sempre considerato alternativi quando invece insieme avremmo potuto fare sfracelli» (Marco Borriello, attaccante dell’Atalanta).
PENTITI «Da piccolo tifavo per l’Inter. Un giorno il presidente Moratti mi regalò una medaglia d’oro dei tempi di suo padre. Lo ringraziai e gli dissi: “Io ho allenato il Milan, ma non sono un pentito. Stia attento, i pentiti sono i peggiori”» (Arrigo Sacchi, che ieri ha compiuto 70 anni).
ZERO «Bisogna capire cosa vuole Berlusconi: quando arrivò aveva ambizione, voleva che il Milan diventasse la squadra più forte al mondo. Ora non è chiaro. E manca un progetto sportivo, anche se c’è qualche giovane su cui costruire, prima invece vedevo solo parametri zero» (Demetrio Albertini, ex calciatore, ora dirigente sportivo).
PRINCIPESSA «Anche io qui vivo assediato in hotel, quasi mi sembra di essere la Principessa nel castello. A volte è stressante, ma fa parte del gioco» (Valentino Rossi e la pressione dei tifosi per il Gp d’Argentina).
ASTICELLA «Per me è stato fondamentale avere qualcuno di così forte e talentuoso là davanti come Federer. Roger è un giocatore molto più completo di me, per batterlo ho dovuto alzare l’asticella del mio tennis» (Rafa Nadal, tennista).
PRONOSTICI «La nostra missione la conosciamo ed è vero che la macchina è migliorata molto. Ma ho dei sospetti quando sento Wolff e Lauda dire: “In Bahrein la Ferrari vincerà sicuramente”. Anche perché se poi succede, loro pronti affermeranno: “Avete visto?”. E se invece finiscono davanti: “Siamo fortissimi”. I pronostici preferisco lasciarli a loro» (Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari).
VANIGLIA «Mettiamola così. È come andare in un negozio a comprare del gelato. Te lo vogliono vendere alla vaniglia, ma tu lo chiedi al cioccolato. Poi, il giorno dopo, ti aspetti di trovare effettivamente il gusto che vuoi tu, e invece è ancora alla vaniglia» (Sebastian Vettel, pilota Ferrari, e le nuove regole per le qualifiche).