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 2016  marzo 31 Giovedì calendario

LE PIROETTE D’AMORE DI BONDI E REPETTI


[Sandro Bondi]

«Certi amori fanno giri immensi, e poi ritornano». La rima di Antonello Venditti vale anche in politica. È il caso della coppia Sandro Bondi da Fivizzano (classe 1959) e Manuela Repetti da Novi Ligure (classe 1966). Di Bondi tutto si sa. La sua prima vita, nel Pci. La sua successiva folgorazione per Berlusconi Silvio, campione dell’anticomunismo. Le sue poesie frementi d’ardore per il Cav. La sua carriera in Forza Italia e, poi, nel Pdl. Il suo ruolo di ministro alla Cultura nel IV governo Berlusconi. I suoi burrascosi rapporti, dentro FI, da coordinatore, con altri ben più coriacei berluscones. Come Denis Verdini che, lui pure di Fivizzano, deve aver letto e digerito meglio la lezione di un altro loro illustre corregionale, il Machiavelli. E tutto si sa del dolente abbandono che Bondi ha maturato, poi consumato, da Berlusconi, tra l’infatuazione per Renzi e la sudditanza per Verdini. Il quale prima lo scalzò dalla cerchia del Cavaliere e poi il Cavaliere tradì. Sandro, ironia della Storia, lasciata FI, è passato con Verdini, entrando in Ala.
Meno si sa di Repetti Manuela, che di Bondi poi è, all’anagrafe, «solo» l’attuale compagna: il Nostro, infatti, era sposato, ma per Lei si è separato. Ecco, la Repetti (senatrice della Repubblica dal 2008, mentre Bondi lo è, ininterrottamente, dal 2001) è, da circa un anno, l’unico vero cruccio del Poeta di Fivizzano. Al punto tale da confessarlo in una pubblica intervista: «Io ho chiesto di essere dimenticato e lasciato in pace. A fine legislatura lascio tutto e vado via. Ma Manuela vorrà rimanere in Parlamento» e Verdini ha promesso che così sarà. D’altronde Sandro si era già giocato la faccia per Manuela. Nel 2010, da ministro, assegnò una consulenza da 25 mila euro in un anno al signor Roberto Indaco. Il figlio di questo signore, Fabrizio, lavorava già al ministero, per la precisione alla Direzione generale per il cinema. Roberto e Fabrizio sono l’ex marito e il rampollo della senatrice Repetti. Scoperto, Bondi si giustificò così: «Non ho violato nessuna legge. Sono solo intervenuto per risolvere due casi umani. È la tragedia di un uomo che era disoccupato e senza lavoro».
Ma qui si scopre che persino il coriaceo Denis, quando vuole, ha un cuore. Da una settimana, infatti, Vincenzo D’Anna, spiccio e pratico caporale dei verdiniani al Senato, ha dovuto cedere il ruolo di portavoce di Ala a lei, Mrs. Bondi. Certo, la «cessione del ruolo» è stata comunicata all’esterno con motivazioni tutte politiche. In sostanza, D’Anna deve lavorare, pancia a terra, per le prossime amministrative. Ma Manuela vuole, come ha sospirato Sandro, ancora fare politica. Sandro no, si ritirerà nel suo buen ritiro di Fivizzano. A scriver poesie e, forse, a meditare sulle lezioni di un certo Machiavelli.
(E.M.C)