Roberto Cotroneo, Sette 25/3/2016, 25 marzo 2016
I (DIS)PIACERI DELLA CARNE PREZZI ALLE STELLE. E IL PRESIDENTE MACRI NE AUTORIZZA L’IMPORTAZIONE
È come se in Italia iniziassimo ad importare spaghetti. La carne bovina in Argentina è talmente salita di prezzo nelle ultime settimane che il settore della macellazione ha dovuto piegarsi e acquistare capi di bestiame all’estero, in Uruguay soprattutto. Non solo: rompendo un altro tabù storico, gli argentini hanno smesso di consumare quantità industriali di carne bovina (i più alti al mondo, pro capite), alternandola sempre più spesso con pollo e maiale, che costano meno. Il terremoto tra gli allevatori argentini è effetto delle misure liberiste adottate dal governo di Mauricio Macri. Da dicembre il prezzo della carne è aumentato del 28 per cento, e per ridurre la pressione la Casa Rosada ne ha autorizzato le importazioni. «È una vergogna, qualcosa di inimmaginabile in Argentina», ha detto alla Bloomberg Ulises Forte (nel tondo), presidente dell’Ipcva, associazione di produttori. «Ma è anche la conseguenza di dodici anni di politiche sbagliate. Per fortuna gli acquisti di capi all’estero sono relativamente modesti». Negli anni dei Kirchner, il governo argentino aveva scoraggiato le esportazioni di carne bovina, grazie a regole pensate per mantenere una grande offerta domestica a prezzi contenuti. L’operazione ha avuto l’effetto di dissuadere gli allevatori dalla procreazione di bovini, e dal 2003 ad oggi i capi sono passati da 60 milioni a 52. Allevare mucche è diventato assai più caro che coltivare soia, e in molti nelle pampas hanno cambiato attività. Di conseguenza nel decennio Kirchner le esportazioni di carne sono crollate del 69 per cento. Se prima l’Argentina era il secondo Paese al mondo dopo Brasile e Australia, ora è scivolato all’undicesimo. Ora si attendono gli effetti della svolta di Macri. Con la svalutazione del peso attorno al 40 per cento, l’export dovrebbe riprendere fiato. Ma ci vorrà del tempo, perché per ragioni naturali legate alla riproduzione degli animali, la ricomposizione delle mandrie potrebbe impiegare due anni. Per adesso, come detto, i prezzi sono esplosi e i consumi caduti: il 7 per cento in meno in gennaio da un anno all’altro.