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 2016  marzo 28 Lunedì calendario

RICCHI PER SETTE

Il guadagno del 2012 dei cento miliardari più ricchi del mondo era di 240 miliardi di dollari: quattro volte la somma necessaria a eliminare la povertà globale estrema (dal libro Storia dei ricchi di John Kampfner) (Serri, Sta).
Trent’anni fa l’amministratore delegato medio americano guadagnava 42 volte la somma intascata dal lavoratore medio. Ma alla metà del primo decennio del 2000 il rapporto era salito a 380 volte. I primi trecentomila americani hanno accumulato un reddito pari a quello degli ultimi centocinquanta milioni (ibidem).
Marco Licinio Crasso riuscì a mettere da parte un tesoretto di circa 200 milioni di sesterzi, l’equivalente del contenuto complessivo annuo delle casse dello Stato della sua città (ibidem).
Mansa Musa, imperatore del Mali, dispensò così tanto oro nel corso del viaggio alla Mecca nel 1324 da scatenarne il crollo del valore a livello mondiale (ibidem).
La Cina quest’anno ha superato per la prima volta gli Stati Uniti per numero di miliardari residenti. E’ quanto emerge da uno studio della rivista cinese specializzata in lusso Hurun Report, secondo il quale nel paese ci sono oggi 596 miliardari (in dollari), 242 in più rispetto all’anno scorso, mentre gli Stati Uniti sono fermi a 537 miliardari.

Il cinese più ricco, con un patrimonio di 34,4 miliardi di dollari, è Wang Jianlin, fondatore ed ex numero uno del gigante dell’e-commerce Alibaba.

Da dieci anni Bill Gates, presidente onorario e fondatore di Microsoft, è considerato da Forbes l’uomo più ricco del mondo. Nell’ottobre 2015 però, per poche ore, Gates ha ceduto il suo scettro ad Amancio Ortega, proprietario della catena di negozi di abbigliamento Zara. La fluttuazione dei listini ha poi riportato il boss di Microsoft in cima alla classifica, ma i numeri dicono che si tratta oramai di un testa a testa. Secondo la rivista statunitense, mister Zara vanta una fortuna di 79,8 miliardi di dollari (71,8 miliardi di euro), mentre per Gates la cifra è di 78,1 miliardi di dollari (70,2 miliardi di euro). Due patrimoni molto vicini che, con molta probabilità, continueranno a contendersi il primato nei prossimi giorni. Al terzo posto, con poco meno di 64 miliardi di dollari, il guru della finanza Usa, Warren Buffett.

Ortega non ha mai concesso un’intervista e fino a 15 anni fa, pur essendo lui l’uomo più facoltoso di Spagna, nessuno possedeva una sua foto. Poi, al momento di entrare in Borsa, dovette inviare un modulo di adesione, allegando una foto tessera.


Figlio di un ferroviere della Spagna settentrionale, ex fattorino, Ortega si mise in proprio nel 1963, fondando la ditta Goa, specializzata in accappatoi.

Il sito statunitense Celebrity net worth ha analizzato le fortune degli uomini più ricchi del pianeta dall’anno mille in avanti, armonizzandole al tasso di inflazione attuale. L’uomo più ricco del millennio risulta essere il re maliano del quattordicesimo secolo Mansa Musa, che accumulò una ricchezza che equivarrebbe oggi a 400 miliardi di dollari. Il suo impero, che si estendeva sugli attuali Ghana e Mali, arrivò a produrre la metà del sale e dell’oro in uso nel mondo. Al secondo posto la famiglia Rothschild, con 350 miliardi di dollari, al terzo John D. Rockfeller, con 340 miliardi di dollari.


Secondo il World Wealth Report 2015, grazie alla ripresa economica globale e al rally del mercato azionario nel 2014 sono stati creati quasi un milione (920.000) di nuovi milionari a livello globale: sono individui con almeno un milione di dollari di liquidità immediatamente utilizzabile. Oggi sono 14,6 milioni di persone con una fortuna pari a 56.400 miliardi di dollari. Il dato riflette un incremento del 7% circa, ma a trainare la crescita è soprattutto l’area Asia-Pacifico. Sebbene il Nordamerica continui a guidare la classifica dei patrimoni Hnwi (High Net Worth Individuals) complessivi con 16.200 miliardi di dollari contro i 15.800 miliardi dell’Asia-Pacifico e i 13.000 miliardi dell’Europa, la crescita patrimoniale registrata nell’Asia-Pacifico (11% contro il 9% del Nordamerica e il 4,6% dell’Europa) sembra essere destinata a proseguire tanto che si prevede che questa regione possa conquistare il primo posto della graduatoria dei patrimoni Hnwi prima della fine del 2015. Da un punto di vista nazionale, Cina e Stati Uniti hanno contribuito a oltre la metà (52%) della crescita dei paperoni globali, mentre l’India si è affermata al primo posto per la crescita sia della popolazione Hnwi (26%) che della ricchezza (28%) grazie alle effervescenti performance del mercato azionario e alla riduzione dei costi legati alla significativa importazione petrolifera. A seguire la Cina, che ha accresciuto popolazione e patrimoni Hnwi rispettivamente del 17% e del 19% grazie all’aumento del Pil, al rafforzamento delle esportazioni e alle performance moderatamente positive del suo mercato azionario. Anche l’Italia ha seguito il trend globale di crescita, segnando un +7,7%, raggiungendo i 218.900 milionari nel 2014, rispetto ai 203.200 del 2013.
In Russia secondo l’Ocse il 20% più ricco della popolazione guadagna importi pari a circa otto volte le somme guadagnate dal 20% più povero.

Secondo uno studio Wealth-X/Ubs, i settori che contano più super Paperoni sono quello della finanza (19%) seguito da quello dei grandi conglomerati industriali (12%). Circa il 60% è quello che si definisce un self made man, cioè uno che ha accumulato il proprio patrimonio partendo dal nulla. Mediamente i billionaire hanno un patrimonio costituito per il 47% da investimenti privati, per il 29% da società quotate in Borsa, per il 5% dall’immobiliare e per il 19% dalla liquidità.



Forbes ha fatto la classifica dei miliardari con meno di 40 anni. Al primo posto la ventiquattrenne Perenna Kei. In circolazione non ci sono sue foto, di lei si sa solo che è laureata in Economia e finanza alla London University, non è sposata, è di Hong Kong ma la sua azienda nel ramo immobiliare ha sede a Shenzhen, nella Repubblica popolare cinese. Nelle note biografiche della sua società, la Logan Property Holdings di Shenzhen, è identificata come Kei Perenna Hoi Ting; ma a volte si fa chiamare Ji Peili. Ji è il cognome del padre, il signor Ji Haipeng, 47 anni, che ha fondato il business di famiglia.

Forbes ha calcolato che il 60% dei giocatori di basket Nba finisce in miseria entro 5 anni dal ritiro. È capitato, per esempio, a Scottie Pippen, che in 20 anni ha guadagnato circa 170 milioni di dollari; a Allen Iverson, che in 15 anni aveva incassato 200 milioni. Di Antoine Walker, ex stella dei Miami Heat, sua madre – cui ha acquistato una villa con dieci camere da letto – ha detto: «Ha dilapidato più di 100 milioni mantenendo un entourage di 70 persone».

Nel 2013 il principe arabo Al-Waleed bin Talal ha fatto causa alla rivista Forbes colpevole di aver valutato la sua ricchezza a soli 20 miliardi di dollari, quando invece ne varrebbe 9,6 in più. Per colpa della sottostima Al-Waleed è al ventiseiesimo posto nella classifica dei più ricchi al mondo, mentre meriterebbe di essere più in alto. Il principe accusa Forbes di «diffamazione» piena di pregiudizi sulla capacità mediorientale di far business. La rivista risponde che Al-Waleed gonfia i numeri proprio in coincidenza della formulazione della classifica.


In Africa, secondo i calcoli della classifica redatta dall’AfrAsia Bank e da New World Wealth, ad avere almeno un milione di dollari (poco meno di un milione di euro) sono 163.000 persone. Johannesburg: 23.400 milionari. Il Cairo: 10.200. Lagos: 9.100. Città del Capo: 8.900, Nairobi: 6.200.

In Italia sono 633.273 le famiglie che possono disporre di un patrimonio di almeno mezzo milione di euro. E la loro ricchezza totale è di 983 miliardi di euro.

In Italia, secondo gli ultimi dati Ocse, il 61,6% della ricchezza è posseduta dal 20% della popolazione. Al di sotto di questa elite, c’è un altro 20% che detiene il 20,9% delle risorse. Il restante 60% si deve accontentare del 17,4% della ricchezza nazionale.


Nella classifica dei Paperoni stilata da Forbes nel 2015 il primo nome italiano, al trentaduesimo posto, è quello di Maria Franca Fissolo Ferrero, vedova di Michele Ferrero, che può contare su un patrimonio stimato in 23,4 miliardi di dollari (la signora è anche la quarta donna più ricca di tutto il mondo). Al secondo posto Leonardo Del Vecchio (Luxottica) con 20, 4 miliardi di dollari, al terzo Stefano Pessina (Alliance Boots) con 12,1 milardo di dollari, al quarto Massimiliana Landini Aleotti (Menarini) con 10,4 miliardi di dollari, al quinto Giorgio Armani con 7, 6 miliardi di dollari.


È Portofino il Comune in cui nel 2014 è stato dichiarato il reddito più alto: 51.403 euro di imponibile medio, per ciascuno dei 336 contribuenti censiti dalle Finanze. Cade così il primato di Basiglio, piccolo centro alle porte di Milano che comprende anche «Milano 3» e che ora con i suoi 42.424 euro si deve accontentare del secondo posto davanti a Cusago, altro piccolo centro nelle campagne intorno a Milano (35.735 euro).


La forbice tra lo stipendio di chi dirige le grandi imprese italiane e la media dei suoi dipendenti si allarga sempre di più. Fino a raggiungere una distanza tale per cui al lavoratore occorrerebbero 225 anni di lavoro per guadagnare quanto incassano in un anno i manager più ricchi. Lo rivela il rapporto della Fisac, il sindacato dei lavoratori del credito e delle assicurazioni della Cgil.





L’atleta più ricco del 2014 secondo Forbes è il pugile americano Floyd Mayweathe, con 105 milioni di dollari guadagnati solo nel 2013 (più o meno 83,8 milioni di euro). Seguono al secondo posto il calciatore Cristiano Ronaldo con 80 milioni e il cestista LeBron James con 72,3. Altri milionari: Lionel Messi con 64,7 milioni davanti a Kobe Bryant (61,5), Tiger Woods con soli 61,2, Roger Federer (56,2). La donna più pagata è la tennista Maria Sharapova a quota 24,4 milioni che le fanno guadagnare il 34° posto.

Floyd Mayweathe detto Money, 37 anni, single con 4 figli, imbattuto dal 1996. Indossa i boxer, per i quali spende circa 6500 dollari l’anno, una sola volta. Stessa cosa con le scarpe. Nel suo parco auto da circa 40 milioni di dollari: Bugatti, Bentley, Ferrari, Lamborghini, Porsche , esclusivamente bianche o nere. Per i lunghi spostamenti sale sul suo jet privato, ma a una condizione: parte dello staff deve viaggiare su un altro aereo, perché teme ci sia troppo peso in cabina. Quel che non manca mai è un borsone pieno di banconote (una volta postò un video in cui contava un milione di dollari sul suo jet). I contanti, una delle tante ossessioni. Potrebbe investire in mille modi, preferisce avere in banca uno stratosferico conto corrente (una volta entrò in banca per depositarvi 1,2 milioni di euro in contanti): l’ultimo estratto conto pubblico (lo mostrò a un giornalista di Espn) era pari a 123 milioni di dollari. Ha una collezione di orologi da 6,4 milioni di dollari e una di gioielli di imprecisato valore (quando subì un furto in casa gliene furono sottratti per 7 milioni).

Altre spese folli dei milionari. Richard Branson, proprietario della Virgin airlines, si è fatto costruire un sottomarino privato simile a un aereo, che consente una visione a 360 gradi del fondale acqueo (Branson affitta il sottomarino ai turisti dell’isola di Necker per 25 mila dollari alla settimana). Donald Trump ha comprato da Paul Allen, cofondatore della Microsoft, un Boeing 757: ha speso 100 milioni di dollari e l’ha fatto personalizzare con cinture di sicurezza placcate d’oro e il suo logo ovunque. George Lucas ha speso 100 milioni di dollari per avere una squadra personale di 12 pompieri nel suo Ranch Nicasio, in California. Bill Gates ha speso 30 milioni di dollari per il diario personale di Leonardo Da Vinci. Larry Ellison, fondatore e proprietario della casa di software Oracle, ha speso 26 milioni di dollari per una casa con una funivia interna. Paul Allen, cofondatore di Microsoft, colleziona aerei militari della Seconda Guerra Mondiale, e ha speso 5 milioni di dollari soltanto per restaurarne uno.

Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, ha staccato un assegno da 100 milioni di dollari (circa 80 milioni di euro) per comprarsi un pezzo di isole Hawaii. Si tratta di circa 300 ettari di terra a nord dell’isola Kauai, con spiaggia bianca lunga 800 metri e acqua trasparente. Prima di lui ci sono stati il multimilionario Richard Branson, che ha comprato Necker Island nelle Isole Vergini Britanniche e che ora l’affitta per 60 mila dollari a notte. Poi Luis Moorebacon, che ha comprato Robins Island, di fronte a Long Island, per come 11 milioni di dollari nel 1993. Il magnate russo Roman Abramovich possiede dal 2010 New Holland, un’ isola artificiale da otto ettari costruita nel centro di San Pietroburgo. Mentre il mago David Copperfield vanta Musha Cay, a largo delle Bahamas, che recentemente ha anche messo in affitto. Angelina Jolie per i 50 anni di Brad Pitt gli ha regalato un atollo da 11 ettari a forma di cuore. Si chiama Petra Island, si trova al largo di New York, e per aggiudicarsela l’attrice ha sborsato 15 milioni di dollari.

L’attore più ricco del mondo, secondo Forbes, è Robert Downey Jr. (Iron Man) con un patrimonio di ottanta milioni di dollari.

L’anno scorso il creatore di Minecraft Markus Persson, noto anche come Notch, ha acquistato la casa più costosa di Beverly Hills al prezzo di 70 milioni di dollari. Si tratta di una mega villa che comprende, tra l’altro, una sala di dolciumi, una sala proiezioni a più livelli da 18 posti e una cucina per 24 persone con sedie di Roberto Cavalli che costano 3,700 dollari ciascuna. Nella villa si trovano 3 televisiori HD da 90 pollici, una replica della moto di James Dean e una mitragliatrice Ma Deuce cromata.

Il magnate cinese Liu Chonghua ha speso 12 milioni di euro per far costruire sei castelli, nel municipio di Chongqing, sullo stile dei castelli medievali europei: «Una società ha bisogno di sognare per aiutare la gente. La Cina ha bisogno di castelli».

Ingvar Kamprad, il fondatore dell’Ikea, con un patrimonio stimato tra i 38 e i 39 miliardi di franchi è l’uomo più ricco della Svezia: molto eccentrico, per anni ha guidato una vecchia Volvo, ricicla bustine di tè, non viaggia in prima classe.

Aneddoti sui ricconi tirchi raccontati dal Daily Mirror. Per la festa di compleanno della moglie nel 2001, l’ex Beatle Paul McCartney (patrimonio intorno al miliardo di euro), costrinse gli ospiti a pagarsi le bevande. Steve McQueen una volta invitò a cena fuori tutto il suo entourage: finito di mangiare si alzò e se ne andò lasciando da pagare il conto ai suoi collaboratori. L’ultra-miliardario cantante Rod Stewart dopo aver cenato in un ristorante di Los Angeles tornò a casa, controllò il conto e quando s’accorse di aver pagato una bottiglia di acqua che non aveva consumato tornò nel locale e si fece ridare i soldi. Sean Connery nel 2003 diede una mancia di soli 5 dollari a un tassista che lo aveva portato in giro per New York per ben otto ore. Warren Buffett vive ancora nella villetta che comprò quarant’anni fa insieme alla moglie. La regina Elisabetta, patrimonio di circa 340 milioni di sterline, solita riciclare la carta per pacchi e riutilizzare i giornali per farne giacigli per i cavalli reali.