varie, 28 marzo 2016
CONIGLIO PER SETTE
Da pochi giorni in libreria Il coniglio d’oro (Rizzoli), scritto a quattro mani da Luigi Serafini e Daniela Trasatti. Sottotitolo: «Un piccolo trattato di antropocunicologia». Un testo ricco di curiosità, notizie storiche, immagini firmate da Serafini, e ricette. Qualche esempio: bocconcini con mandorle e prosecco, spezzatino con noci e brandy, polpette con olive, pesto e scarola, coniglio agrodolce al cioccolato, ecc (Angela Frenda, Cds).
Whole Food, la catena inglese di cibo sano, ha inserito la carne di coniglio sui suoi scaffali. Decisione dettata dalla domanda crescente dei consumatori che lo considerano un cibo particolarmente digeribile e senza controindicazioni (Angela Frenda, Cds).
I conigli non richiedono né grano né terreno, si nutrono di erba, frutta, verdura, cortecce, foglie secche, bacche. Non producono letame che inquina aria e acqua. Sono così economici da allevare che organizzazioni come Usaid, l’ente che si occupa di alimentazione e agricoltura per le Nazioni Unite, ha creato ad Haiti degli allevamenti di conigli per combattere la fame da povertà. Si chiama: «Progetto coniglio» (Angela Frenda, Cds).
Allevare conigli ha un impatto ambientale molto più leggero rispetto a mucche o maiali (Angela Frenda, Cds).
La carne di coniglio è la più sana dal punto di vista degli ormoni e dei nutrienti dati agli animali, oltre che dal punto di vista della salute. Lo chef stellato Andoni Luis Aduriz, del ristorante basco Mugaritz, a San Sebastian, che ha appena inserito il coniglio nel suo menu: «È una carne delicata ma anche robusta, dolce se mixata con il rosmarino. Ma soprattutto è una carne che fa bene» (Angela Frenda, Cds).
Il coniglio viene cucinato senza pelle, a differenza del pollo (Angela Frenda, Cds).
La carne di coniglio abbonda di proteine nobili, cioè quelle indispensabili per il nostro organismo (21,52 g per 100 g), ma anche minerali e fibre facilmente digeribili. I lipidi sono 9,34 g e le calorie superano le 110 unità in 100 g.
Servita nei migliori ristoranti di Singapore la zuppa fortificante con pene: intero se appartiene a maschio di dimensioni ridotte; tagliato a rondelle se l’animale è di «proporzioni considerevoli». Sembra che un piccolo pene di coniglio «faccia miracoli», anche più di quello di coccodrillo, «che però è molto saporito».
Piatto tipico spagnolo: cuore di coniglio fritto con cipolle.
Oriana Fallaci portava tegami di coniglio cotto in tutte le salse a Isabella Rossellini, ricoverata in un ospedale newyorkese dopo un’isterectomia: «"Per ridarti forza", decretò. Infermieri e dottori ci scambiarono per due selvatiche italiane, due streghe, perché in America nessuno mangia il coniglio».
Quella volta che Jimmy Carter, ancora presidente, dopo una partita di pesca raccontò di essere stato aggredito da un coniglio (suscitando la derisione dei media).
Quando il suo coniglio morì Marlon Brando, da bambino, pretese una sepoltura con funerale nel retro della casa, poi lo dissotterrò per cinque volte in un giorno.
I conigli (come elefanti, castori, iguane) integrano la loro alimentazione con le feci, soprattutto per il necessario apporto di batteri utili a digerire e a combattere le infezioni. Valore nutrizionale delle feci: proteine (15 per cento), acqua (65 per cento), sale e lieviti.
Dopo pecore, gatti, topi, anche i conigli sono stati clonati. A realizzare l’esperimento, nel 2002, è stato un gruppo di ricercatori dell’Inra (Istituto Nazionale Francese per la Ricerca Agricola). Il metodo utilizzato per la clonazione è quello solito: Dna proveniente da un coniglio adulto è stato messo dentro una cellula uovo. E l’embrione così ottenuto è stato poi impiantato dentro un coniglio femmina. Secondo i biologi, attraverso lo studio dei conigli clonati, sarà possibile studiare diverse malattie umane. Questi animali sono infatti fisiologicamente molto più simili all’uomo rispetto ai topi e ai ratti.
Il coniglio Bugs Bunny apparve per la prima volta nel 1938, in un cartone animato intitolato Porky’s Hare Hunt di Carl Dalton e Ben Hardaway. Poi fu ripreso da Chuck Jones l’anno successivo.
Annette Edwards, 57 anni, 10 figli, ex modella, ossessionata dai conigli (è proprietaria di Alice, un esemplare enorme) ha deciso di diventare uguale a Jessica Rabbit, del cartone animato Chi ha incastrato Roger Rabbit?. Finora ha speso in operazioni chirurgiche 10 mila dollari.
In Cina i nati sotto il segno del coniglio hanno il doppio di probabilità di guadagnare molti soldi rispetto a quelli del bufalo, del maiale e del topo. Lo ha rivelato uno studio sulla lista Hurun Report (l’equivalente cinese della lista di Forbes) dei più ricchi del Paese.
Ore dedicate al sonno in una giornata da coniglio: 11.4.
Un coniglio arriva a schiacciare 18 pisolini al giorno.
Il coniglio più grande del mondo si chiama Darius: lungo più di un metro e 2, pesa circa 22 kg. Suo figlio Jeff misura già quasi quanto il papà. La proprietaria dei conigli, Annette Edwards, 63 anni, di Bromsgrove, in Inghilterra, spende circa 5 mila sterline l’anno, quasi 7 mila euro, per nutrire i suoi conigli giganti, facendo sgranocchiare loro 2.000 carote e 700 mele: «Sono grandissimi e mi costano molto, ma sono gli amici migliori che potrei mai chiedere».
Il padre di Ferdinando, re Carlo III, aveva una passione per la caccia ai conigli e pensò di trasmetterla anche al figlio. Avendo Ferdinando appena 9 anni, e non potendo quindi imbracciare un fucile, il principe fu costretto a escogitare un sistema per farlo comunque cacciare. Consisteva nel radunare un gran numero di conigli e spaventarli per costringerli a fuggire verso un passaggio molto stretto, alla fine del quale, in agguato, il giovane sovrano poteva facilmente accopparli usando un semplice bastone.
Lo sviluppo di ghiandole per il rilascio di ferormoni nei conigli è collegato alla posizione sociale dei vari componenti del gruppo. Più un elemento si trova in una posizione dominante più le sue ghiandole saranno sviluppate e maggiore sarà il numero di segnali chimici che sarà in grado di emettere.
Da dove arriva il modo di dire "fare figli come conigli"? La strategia riproduttiva dei conigli è di tipo “r” (riproduzione indefinita), come quella delle lepri (che fanno parte della stessa famiglia dei conigli), dei pesci, dei rettili e dei batteri. Quella dell’uomo, e di altri grandi animali, è invece di tipo “K” (riproduzione limitata da una variabile definita). La strategia “K” prevede un numero limitato di figli, e un grande impegno per crescerli e proteggerli. Applicare la strategia “r” invece significa mettere al mondo quanti più cuccioli possibile, indipendententemente dalle loro reali possibilità di sopravvivenza. Ne moriranno tanti, ma qualcuno ce la farà. Così il coniglio femmina partorisce fino a 14 cuccioli a ogni parto, e in un anno i parti possono arrivare a cinque. Come riesce a sostenere questo ritmo elevato? Ha due uteri. Se uno dei due è impegnato, durante gli accoppiamenti, che vengono effettuati mentre è ancora in corso una gravidanza, l’ovulo fecondato si insedia in quello ancora disponibile. Ma può capitare che siano entrambi occupati. Se è così, durante il secondo accoppiamento l’ovulo, liberato dalle ovaie grazie ai movimenti effettuati durante l’amplesso, incontra una parte degli spermatozoi del primo accoppiamento, conservati a monte dei feti in via di sviluppo. E una seconda gravidanza inizia quando la prima non è ancora terminata.
Il coniglio femmina inizia a essere feconda in giovane età, si riproduce per otto mesi all’anno (non si accoppiano soltanto in inverno), e ha gravidanze brevi, di circa 30 giorni.
Oggi, in Australia ci sono 10 miliardi di conigli: nel 1859, quando furono importati dai coloni, erano solo 24.
Le due cucciolate più grandi hanno contato 24 coniglietti.
Correndo un coniglio può arrivare ad una velocità di 55 km/h. Il salto più alto è arrivato a misurare un metro, quello più lungo 3 metri.
Il coniglio con il pelo più lungo (36,5 cm) ha due anni e si chiama Franchesca. È un coniglietto di Angora californiano allevato da Betty Chu, professoressa emerita all’Università di San Jose in California, e protagonista di molte mostre. La coltre bianca dell’animale cresce quasi tre centimetri al mese e la proprietaria usa la lana che ottiene, quando taglia il pelo, per preparare per sé sciarpe, cappelli o guanti.
Mentre nell’uomo le papille gustative sono circa 10000, nel coniglio sono 17000.
In passato è stata scoperta una colonia di 407 conigli che viveva in una tana con 2080 uscite.
Il coniglio ha una vista eccellente, con un campo visivo di circa 180° per occhio, che gli permette di vedere in tutte le direzioni senza muovere la testa. Proprio davanti al naso ha invece un piccolo punto cieco.
Il coniglio non può vomitare.
In Inghilterra, durante l’epoca vittoriana, la zampa sinistra essiccata di coniglio, montata in argento, era un amuleto portafortuna di gran moda.
In Cina il coniglio è simbolo di longevità. Questo perchè è presente sul pianeta da milioni di anni.
In certe regioni dell’Africa il coniglio è considerato un animale che porta fortuna. Nell’america Nordoccidentale vedere un coniglio significa un periodo di pace.
Gli abitanti dell’isola di Portland, nel Dorset, credono che il coniglio porti sfortuna e non pronunciano mai la parola "coniglio". Se proprio devono, lo chiamano «una di quelle cose col pelo».
La giornata internazionale del coniglio è il 27 di settembre.
Nel 2004, quando l’inglese Simon Steggal entrò in coma diabetico, sua moglie Victoria pensò che stesse sonnecchiando davanti al televisore e andò in cucina. Dory, il coniglio gigante di quasi un metro per dieci chili avvertì che c’era qualcosa che non andava e salvò il padrone dando l’allarme. Dory, che viveva con gli Steggal da quattro mesi, era stato appena punito per aver graffiato i mobili per cui, quando Victoria lo sentì farlo di nuovo, tornò in salotto. Lì trovò il coniglio seduto in grembo a Simon. Gli graffiava la camicia, gli leccava la faccia e batteva le zampe sul petto. Capendo che qualcosa non andava, la donna fece intervenire un medico che praticò un’iniezione di emergenza e fece tornare cosciente l’uomo.
Quasi il 42 per cento degli italiani possiede un animale domestico. Di questi, il 2,1 per cento ha un coniglio.