Alberto Mattioli, La Stampa 26/3/2016, 26 marzo 2016
AL CONCORSO TUTTI STECCANO SU PUCCINI
«Che gelida manina, se la lasci riscaldar». Cos’è? Boh. Imbarazzo. Sconcerto. Mistero. Che l’Italia non fosse più il Paese del melodramma, lo si supponeva da un po’. La certezza arriva da Clusone, 8 mila abitanti in provincia di Bergamo. A Clusone cercano un «ispettore amministrativo per i servizi sociali d’ambito» e il Comune ha bandito il suo bravo concorso. Martedì, la preselezione su un test di 30 domande, due di cultura generale. E una, appunto, sui versi di cui sopra, dal primo atto della «Bohème» di Giacomo Puccini, libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi Illica, quindi probabilmente di Giacosa dato che nella coppia Illica faceva il drammaturgo e Giacosa il verseggiatore (e Puccini faceva impazzire entrambi cambiando idea di continuo).
Bene, anzi male: dei cento e passa candidati, pochissimi hanno azzeccato la risposta e quelli che l’hanno fatto sono poi cascati sull’altra domanda di cultura, spiegare cosa fosse la «Rerum Novarum». Puccini o Leone XIII, buio pesto. Risultato: tutti bocciati, a maledire la gelida mania della cultura generale nei concorsi. C’è il lieto fine, però. Ieri il test è stato ripetuto, cambiando le domande, e su un’ottantina di candidati ne sono passati nove. I servizi sociali di Clusone sono salvi. L’opera, Puccini e la cultura generale, un po’ meno.
Alberto Mattioli, La Stampa 26/3/2016