ALESSANDRA RETICO, la Repubblica 27/3/2016, 27 marzo 2016
SETTEROSA AI GIOCHI UN’ALTRA SQUADRA CONQUISTA RIO
Arrampicata sulle spalle umide delle ragazze, l’Italia comincia a fare squadra. Il Setterosa è la seconda nazionale azzurra a volare alle Olimpiadi di Rio dopo la pallavolo degli uomini prenotata già a settembre scorso. La pallanuoto delle signore non sbaglia la più rognosa delle gare nel torneo preolimpico in Olanda, i quarti contro il Canada che consegnavano il pass per i Giochi, anche se la tentazione di annegarsi è stata proprio all’ultimo terribilmente forte: da un vantaggio largo fino a tre lunghezze per altrettanti tempi, l’acqua si è avvelenata di brividi e apnee per diventare lacrime favolose con l’8-7 conclusivo, disperate per le avversarie dalle foglie d’acero appassite. Il ct Fabio Conti: «La nostra peggior partita. Ma queste sono sfide che vanno vinte, non giocate bene. Siamo abituati a soffrire, abbiamo qualità, questo è il nostro punto di partenza».
Ottima, come partenza, dopo il bronzo mondiale ai mondiali di Kazan 2015 e il bronzo europeo a Belgrado quest’anno. È la seconda volta che la squadra femminile si qualifica prima degli uomini: nel 2008, per Pechino, fu il Setterosa a prenotarsi a febbraio mentre i ragazzi ci riuscirono il mese successivo. E sarà la quarta volta a Cinque Cerchi per le signore con la cuffietta dopo l’oro ad Atene 2004, il sesto posto a Pechino 2008 e il settimo a Londra 2012. Oggi semifinale con la Russia già battuta nel girone (6-2), ma la sfida conta per gli annali non per questa buona storia. Pallanuoto e pallavolo, due pezzi di paese che gioca in periferia, sgobba e arranca, poi però quando conta porta il cuore al centro del mondo. 171 azzurri a Rio (88 uomini tra cui da ieri anche lo sciabolatore Occhiuzzi, e 83 donne). Due sole Italie sicure del lungo viaggio. Non andrà in Brasile il calcio del lusso (non c’era neanche a Londra ma a Pechino 2008 sì), che le Olimpiadi le considera un capriccio da intellettuali. Fuori la nazionale di basket femminile (manca dal ’96), così come continua a non far parte del grande sogno olimpico l’hockey su prato e la pallamano. Ultima chiamata per altre tre squadre ancora in lizza, due si sono sperticate per giocare in Italia il torneo decisivo: la pallanuoto degli uomini, quel Settebello argento a Londra 2012 (con preolimpico a Trieste dal 3 al 10 aprile); la pallavolo donne (con preolimpico in Giappone dal 14 al 22 maggio) e il basket uomini che non si è più qualificato dall’argento di Atene 2004 (preolimpico a Torino dal 4 al 9 luglio). Imbarcarle, sarebbe il miglior viatico possibile, come più volte ha ammesso il presidente del Coni Giovanni Malagò («Le due squadre di pallanuoto, il basket maschile e il volley femminile. La nostra spedizione avrebbe un connotato diverso se almeno tre di queste quattro squadre venissero in Brasile»). Al basket ci pensa subito Danilo Gallinari, l’italo-Nba infortunato alla caviglia: «Abbastanza tosto ma si recupera, non serve un’operazione. Ma la mia stagione a Denver potrebbe essere conclusa. Ora metto la testa sul preolimpico. Mi auguro che sia un’occasione per toglierci delle soddisfazioni e darne ai nostri tifosi italiani. La Nazionale merita i Giochi ma dobbiamo portare a casa dei risultati. Questa è l’occasione giusta, speriamo di avere tanto seguito, ci servirà un palazzetto pieno e tutti i tifosi dalla nostra parte». Tutte le Italie che fanno squadra.
ALESSANDRA RETICO, la Repubblica 27/3/2016