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 2016  marzo 24 Giovedì calendario

LIBERTA’

«Se Lewis vuole essere eccentrico, lo faccia. Ne vorrei cento di Hamilton in F.1, con meno condizionamenti e più libertà di esprimersi. Sinché va forte, faccia quello che gli pare. Io lo conosco, Lewis è serio, non comprometterebbe mai la preparazione per andare a una sfilata o sul red carpet» (Bernie Ecclestone, di fatto il capo della Formula 1 attraverso la sua società Fom).

PENSIERI «Non avevo mai subito così tante sconfitte, questo è sicuro. Ho letto un bellissimo pensiero di Bielsa, che riassumo così: “Si migliora di più nelle difficoltà che nel successo, perché quest’ultimo è fuorviante e ti fa perdere equilibrio. Nelle difficoltà affini le tue convinzioni e crei le basi per migliorare”» (Vincenzo Montella, allenatore della Sampdoria).

TRADIMENTI «Sono andato via dalla Roma perché hanno esonerato Garcia. Arrivai in giallorosso grazie a lui, il club non mi voleva. Poi quando lo hanno mandato via ho discusso con Spalletti, anche se De Rossi mi aveva detto che era una brava persona. Ma non mi sentivo più di combattere in campo per la Roma, di dare qualcosa per Spalletti, mi sarebbe parso come tradire Garcia» (Gervinho, attaccante ivoriano del club cinese Hebei CF).

INVIDIA «In allenamento si è sempre visto che Perisic era forte. Cosa gli invidio? Beh, la capacità di calciare bene con entrambi i piedi. Però lui mi invidia la velocità...» (Jonathan Biabiany, attaccante francese dell’Inter).

MODERAZIONE «Il nuovo Luis continuerà con lo stesso atteggiamento di sempre. Nessuno mi cambierà, ma già a Barcellona sto affrontando tutto con moderazione. Penso di essere più intelligente» (Luis Suarez, attaccante uruguaiano del Barcellona).

ESEMPIO «Mai visto niente del genere. Steve Curry prende tiri pazzeschi, come distanza, ma ha ragione lui, perché li segna…È il miglio giocatore della stagione, premio che ha vinto un anno fa ed è migliorato. Non sono però sicuro sia l’esempio ideale per i ragazzini. Provano a tirare da meta campo, mica è facile..» (Marco Belinelli, giocatore di basket Nba, dei Sacramento Kings).

VOTI «Un voto? Non posso darmi dieci, perché i risultati non sono stati all’altezza delle ambizioni che avevo, ma ho conosciuto persone di qualità» (Jacques Brunel, allenatore che ha lasciato la panchina della Nazionale italiana di rugby dopo cinque anni, due cucchiai di legno, 11 vittorie e 39 sconfitte in 50 partite).