21 marzo 2016
Un albanese di 37 anni. Pregiudicato, viveva a Villa Literno, nel casertano. L’altra notte, mentre due complici l’aspettavano su una Bmw, s’intrufolò nella casa di Carlo Diana, 54 anni, meccanico
Un albanese di 37 anni. Pregiudicato, viveva a Villa Literno, nel casertano. L’altra notte, mentre due complici l’aspettavano su una Bmw, s’intrufolò nella casa di Carlo Diana, 54 anni, meccanico. Costui, che pare avesse già subito sette rapine, dormiva, come la moglie e due dei figli, e nessuno si accorse di nulla. L’albanese arraffò un portafogli con dentro mille euro, prese le chiavi dell’Audi parcheggiata davanti a casa ed era già montato a bordo quando un’altra figlia del Diana, rientrando proprio in quel momento da una festa, capì tutto e telefonò al padre che presa la su pistola calibro 7.65 s’affacciò dal balcone e sparò sette colpi. Ferito, l’albanese scese dall’Audi per rifugiarsi nella vettura dei complici e voltandosi verso il Diana gridò: «Perché mi spari?». L’altro continuò a sparare, un proiettile raggiunse al collo il ladro che fu poi abbandonato dagli altri due, già cadavere, davanti all’ospedale di Aversa. Notte di domenica 20 marzo in una villetta a Villa Literno, nel casertano.