VARIE 19/3/2016, 19 marzo 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - ANCORA SULLA FUGA DI SALAH
REPUBBLICA.IT
PARIGI - Salah Abdeslam e il suo complice e fiancheggiatore Amine Choukri sono stati ufficialmente incriminati dalla Procura di Bruxelles per concorso in omicidio con finalità di terrorismo e partecipazione ad attività di organizzazione terroristica. Il secondo capo d’accusa ora pende anche su Amid Aberkan, anch’egli in stato di detenzione, con l’aggiunta dell’occultamento di criminali, visto che è nel suo appartamento a Molenbeek che Salah e Choukri sono stati catturati. Stesse accuse per un’altra componente della famiglia Aberkan, Djemila M., che però resta a piede libero.
Cattura Salah: l’arresto di due uomini nel blitz a Molenbeek
VIDEODOSSIER Attentato a Parigi
Salah Abdeslam e Amine Choukri sono stati trasferiti stamane dall’ospedale di Saint-Pierre a Bruxelles agli uffici della polizia federale, in avenue de la Couronne, per essere interrogati dagli inquirenti. Al termine dell’esame, nel pomeriggio, un’ambulanza gialla scortata dalle forze dell’ordine è uscita dal quartier generale dei federali mentre un elicottero sorvolava la zona. In serata, il corteo ha raggiunto il carcere di massima sicurezza di Bruges, nel nord del Belgio, che dispone anche delle necessarie strutture mediche per assistere Abdeslam, ferito a una gamba durante la cattura.
Il giudice istruttore belga non ha ancora convalidato l’arresto di Abdeslam Salah ponendolo invece "sotto mandato d’arresto", ovvero in stato di detenzione provvisoria, prolungando il fermo per cinque giorni. Come spiega il legale del terrorista, Sven May, bisogna verificare la validità del "mandato d’arresto europeo, poi si vedrà". Sull’estradizione, l’avvocato Mary al termine dell’interrogatorio di garanzia a Bruxelles annuncia battaglia: "A un certo punto bisogna smetterla di inginocchiarsi, di vivere con questo sentimento di colpa che sembriamo avere in Belgio verso la Francia, dopo gli attentati". Ma intanto, assicura in un’intervista al quotidiano belga La Derniere Heure, Abdeslam "collabora con la giustizia belga, era una delle condizioni che mi ero posto per assumere la sua difesa". Nel corso dell’interrogatorio, fa sapere ancora l’avvocato Mary, Salah ha "riconosciuto che si trovava a Parigi" la sera degli attentati del 13 novembre. E ha raccontato al giudice perché non si è fatto esplodere a Parigi. "Ma non dirò di più al momento perché è troppo presto - conclude il legale -. In ogni caso non è rimasto in silenzio davanti al giudice".
Il ministro della Giustizia francese, Jean-Jacques Urvoas, in un comunicato spiega che la decisione sull’estradizione arriverà di qui a 60, massimo 90 giorni. "Il mandato d’arresto europeo che ad essa mira è una procedura più semplice e più efficace della richiesta di estradizione, perché obbliga a stringere i tempi. La decisione definitiva sul rientro di Salah in Francia deve arrivare necessariamente entro 60 giorni dal suo arresto, o 90 giorni se Salah dovesse fare ricorso alla giurisdizione suprema. E’ comunque - sottolinea il ministro - una procedura esclusivamente giudiziaria, nella quale il potere esecutivo non interviene. E il rifiuto della persona interessata dall’estradizione non può di per sè essere un ostacolo alla sua consegna alle autorità straniere che l’hanno richiesta".
La fuga di Salah è durata quattro mesi, tra indagini, blitz, inseguimenti e sparatorie. Se Abdelhamid Abaaoud, stanato e ucciso nel quartiere parigino di Saint Denis, era la mente della sequenza di attacchi e attentati a Parigi del 13 novembre scorso, costata la vita a 130 persone, Salah, 26enne francese residente in Belgio, era l’addetto alla logistica. A lui il compito di procurare armi ed esplosivo, noleggiare auto, prenotare camere d’albergo per il gruppo di terroristi. La sera del 13 novembre le telecamere a circuito chiuso dei locali sui boulevard parigini lo avevano ripreso mentre col kalashnikov infieriva sugli inermi avventori di un bistrot. Compiuta la strage, Salah avrebbe dovuto farsi saltare. Non lo fece, diventando l’unico terrorista sopravvissuto all’azione e allo stesso tempo il fuggitivo più ricercato d’Europa.
Ora che è stato arrestato in Belgio, nella roccaforte di Molenbeek, i tempi della giustizia saranno decisamente più rapidi. A garantirlo è anche il ministro degli Interni francese, Bernard Cazeneuve, in una breve dichiarazione al termine del Consiglio di Difesa. L’operazione di ieri, ha sottolineato, "è un colpo importante assestato allo Stato islamico in Europa", e presto Salah Abdeslam "dovrà rispondere delle sue azioni davanti alla giustizia francese". Mentre il ministro degli esteri belga, Didier Reynders, intervistato da BFM-TV, assicura che "il Belgio farà in modo di rispondere più favorevolmente possibile" alla richiesta francese. La Procura federale belga e quella di Parigi si consulteranno telefonicamente già nel pomeriggio.
Allerta terrorismo resta a livello 3. Il Consiglio nazionale di sicurezza, convocato oggi, dopo l’arresto di Salah, ha deciso di mantenere a tre il livello di allerta per la minaccia terroristica a Bruxelles. "Ieri abbiamo forse vinto una battaglia contro l’oscurantismo ma la guerra non è finita", ha sottolineato il premier belga, Charles Michel, spiegando che la procedura di estradizione del terrorista in Francia si farà "nel quadro della legge". L’arresto, ha proseguito il premier, è stato possibile grazie al lavoro di 300-400 inquirenti.
Interpol: complici in fuga, attenzione alle frontiere. "L’Interpol consiglia un aumento della vigilanza ai controlli di frontiera, perché la cattura di Salah Abdeslam potrebbe spingere i suoi complici a tentare la fuga, in Europa o altrove". Le indicazioni in un comunicato dell’organismo di polizia internazionqle, in cui viene citato il segretario generale Jürgen Stock: "Sebbene sia presto per sapere in quale direzione volgerà l’inchiesta, ogni persona collegata ad Abdeslam potrebbe temere che il suo nascondiglio possa essere localizzato e tentare di partire per non essere trovato".
La famiglia "sollevata" dopo l’arresto di Salah. La famiglia di Salah Abdeslam ha fatto sapere di sentirsi "sollevata" dall’arresto del proprio congiunto. "Mohamed Abdeslam, con cui ho appena parlato, avverte un senso di sollievo, perché (suo fratello) è stato preso vivo e perché finalmente la caccia all’uomo si è conclusa. Ed è comprensibile poiché la pressione è stata costante per ben quattro mesi", ha detto l’avvocato Nathalie Gallant al canale televesivo RTBF. Un altro dei fratelli di Salah, Brahim, si è fatto esplodere negli attacchi di Parigi e giovedì scorso è stato sepolto in un cimitero della capitale belga nel corso di una cerimonia funebre presieduta da Mohamed. L’avvcato Gallant assiste anche Abid Aberkan, l’uomo arrestato a Molenbeek con l’accusa di aver nascosto Salah e di aver "preso parte a un gruppo di terroristi".
Risposta efficace, ma la guardia resta alta. Un buon risultato, ma l’attenzione deve rimanere alta: il premier Matteo Renzi nella Enews rivolge un pensiero "alle famiglie delle vittime, cominciando da quella di Valeria Solesin", ma sottolinea che il problema non è risolto. "La minaccia terroristica esiste e resiste dappertutto, anche in Europa, anche in Italia. Dunque è fondamentale non abbassare la guardia, investendo sugli strumenti tecnologici (in questo caso il terrorista è stato individuato grazie a un vecchio telefonino), sulla sicurezza, sulle forze di polizia". Di "risposta efficace, anche se non immediata", parla il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. "Si dimostra che il tentativo di fuga è una strada che non porta a nulla".