Massimo Gaggi, Sette 18/3/2016, 18 marzo 2016
MEMORABILIA ELETTORALI
La battaglia elettorale delle primarie Usa, quest’anno insolitamente aspra, oltre a lanciare nuovi protagonisti, da Donald Trump a Bernie Sanders, oltre a riempire piazze e arene dei comizi e a moltiplicare gli ascolti delle reti televisive durante i dibattiti, sta facendo guadagnare un mucchio di soldi ai produttori di memorabilia delle campagne repubblicane e democratiche. Cravatte, borse, foulard col logo dei candidati e dei partiti dell’elefante e dell’asino, ma soprattutto i bottoni metallici da usare come spille. La fantasia - e il gusto dello sberleffo - non hanno limiti. Vanno molto i bottoni sulla famiglia Clinton. C’è Bill al quale viene dato, su una stampella un abito rosso da donna per prepararsi a entrare nei panni di first lady. E c’è Hillary alle prese con lo scandalo delle email dirottate dai server del governo a quello suo privato. Mort Berkowitz, uno dei più grossi commercianti di mercanzie elettorali, racconta al New York Post che a “tirare”, come era prevedibile, è soprattutto Trump. Per volume di vendite Donald ha già superato quelle del popolarissimo Barack Obama del 2008-9: una campagna elettorale trionfale e l’insediamento alla Casa Bianca. Il neopresidente vendeva a un pubblico adorante. L’immobiliar-populista, invece, vende tanto ai suoi supporter, quanto a chi lo detesta. Berkowitz ha già smerciato 18 mila bottoni di Trump: più del doppio di quelli di tutti gli altri candidati messi insieme. Il più richiesto: una spilla di latta con la testa di Donald sovrastata da una capigliatura incredibilmente spettinata e la scritta “We Shall Overcomb” (comb in inglese significa pettine). Ma il rapido sviluppo dell’industria dei “button” provoca anche qualche reazione irata: quella dei collezionisti di memorabilia delle vecchie campagne infuriati col partito repubblicano che regala a chi lo finanzia le repliche di vecchie spille di campagne come quella di Eisenhower nel 1952 o quella di Coolidge nel 1924: bottoni che, privi di ogni elemento distintivo, stanno facendo perdere valore alle vecchie reliquie originali, quelle delle campagne di oltre mezzo secolo fa.