Roberto Davide Papini, la Nazione 14/3/2016, 14 marzo 2016
TINTIN, L’AVVENTURA DIVENTA BUSINESS UN TESORO DI FUMETTO: ASTE DA RECORD
CHE I FUMETTI siano una cosa seria (un’arte sequenziale, per dirla con Will Eisner, oppure letteratura disegnata come diceva Hugo Pratt) è un concetto che fatica ad affermarsi in Italia, ma che all’estero è ormai assodato. Di sicuro, però, anche da noi si tratta di una forma di investimento molto seria, lo sanno bene i collezionisti di tavole originali e albi rari, visto il mercato fiorente che hanno nelle aste (online e non) e nelle contrattazioni tra privati. I fumetti sono tra i grandi successi internazionali di case d’aste come Christie’s, Sotheby’s o Artcurial solo per citarne alcune.
NUMERI RECORD, cifre da capogiro: il primo numero di “Action Comics” del giugno 1938 (l’albo d’esordio di Superman) ha visto negli anni un frenetico rincorrersi dei prezzi al rialzo: 197mila dollari pagati dall’attore Nicolas Cage nel 1997: poi un balzo a 1,5 milioni di dollari nel 2010; quindi 2,2 milioni di dollari nel 2011 (primo albo a superare quota 2 milioni di dollari) fino ai 3,2 milioni di dollari del 2014.
Vero e proprio re delle aste di fumetti, però, non è un supereroe americano, ma un classico europeo, uno dei grandi personaggi del fumetto franco-belga: Tintin creato da Georges Remì, più noto come Hergé. Disegni, tavole e copertine originali spopolano sul mercato, anche perché una politica molto particolare della Fondazione Hergé fa sì che la circolazione all’esterno sia piuttosto limitata, tanto che il 90% delle creazioni dell’autore belga è in mano alla fondazione stessa.
Lo scorso anno una copertina originale di un albo del 1942, “L’Etoile mystérieuse” (La Stella misteriosa) ha toccato 2,5 milioni di euro, mentre una tavola con alcuni disegni a china di Hergé con varie situazioni delle avventure del personaggio è stata venduta a 2,5 milioni di euro nel 2015 proprio da Artcurial. Sempre nel 2015 una doppia tavola de “Lo scettro di Ottokar” è arrivata a un milione e mezzo da Sotheby’s. Alla grande vanno anche altri classici come l’Asterix disegnato da Uderzo o gli originali di Moebius.
ANCHE il mercato degli originali di fumetti, però, conosce momenti di flessione: in questi giorni tiene banco l’acquisto di un’altra doppia tavola sempre de “Lo scettro di Ottokar” che è stato aggiudicato al di sotto del suo valore stimato. Inizialmente valutato tra i 900mila euro e 1 milione e 200mila euro, è stato venduto a 809mila e 600 euro.
Anche se con cifre inferiori, il fenomeno dei prezzi pazzi del collezionismo dei fumetti è fiorente anche intorno a opere create da autori italiani. Nel 2015 a Parigi una copertina disegnata da Hugo Pratt per le “Celtiche” ha toccato 315mila dollari.
RIGUARDO agli albi dei fumetti italiani molto ricercati sono i numeri 1 di serie storiche come “Topolino” (formato libretto, del 1949), di Tex Willer (formato striscia, del 1948) e di Diabolik (1962), che possono raggiungere diverse migliaia di euro, e ovviamente i disegni originali di grandi autori come lo stersso Pratt, Milo Manara, Andrea Pazienza, ma anche Battaglia, Jacovitti e Toppi, solo per citarne alcuni.
Insomma il fumetto è un divertimento, è narrativa di qualità, ma anche un buon investimento.