Pietro Acquafredda, Anno Santo 1975. Almo Paita, La vita a Roma negli Anni Santi, 1999, 15 marzo 2016
Giubilei– L’ospizio che maggiormente si distinse nell’assistenza ai pellegrini fu quello gestito dalla Confraternita della SS
Giubilei– L’ospizio che maggiormente si distinse nell’assistenza ai pellegrini fu quello gestito dalla Confraternita della SS. Trinità a Ponte Sisto, fondata da San Filippo Neri, in occasione del precedente Giubileo.Quando giunse a Roma la Confraternita delle Stigmate di Torino, i romani organizzarono quattro pasti di cui ci resta il menu: Prima cena: minestra di finocchietti di campagna; zuppa di telline e coda di gamberi; pesce in bianco di merluzzi grossi; frittura di sarde e alici; rosto di triglie grosse; broccoli fiori con salsa; bottarga con crostini d’alici e tarantello; ostriche con code di martino; insalata di radiche di cicoria; frutti di finocchi e mele rose; frutti secchi di zebibo, amandole monde e olive. Non meno ricco il menu degli altri tre pasti, anche se rigorosamente di magro, dal momento che era sempre a base di pesce. Una speciale commissione di «deputati sopra la cucina» vigilava che «le robe siano ben condizionate di cottura». (Anno Santo 1975. Almo Paita, La vita a Roma negli Anni Santi, 1999)