varie, 15 marzo 2016
DELITTI USCITI SUL FOGLIO DEI FOGLI DEL 14 MARZO 2016
Mariolino “Manlio” Barometro, 58 anni. Napoletano, vigile urbano in servizio presso gli uffici del Giudice di pace, amicizie in ambienti di camorra, indagato per estorsione dalla Dia di Napoli. A detta dei colleghi cordiale, sorridente, un po’ guascone, pronto alla battuta e capace di parlare di ogni argomento, solito mostrare con soddisfazione il suo portafogli sempre pieno di pezzi da cinquecento euro. Per qualche tempo era stato anche imprenditore, pur conservando la divisa della municipale: proprietario per quasi due anni di un bar a Ponticelli, a due passi dal commissariato di zona. Sposato, pare che avesse un debole per una collega. Sul suo profilo Facebook, molte foto del nipote, il calciatore della nazionale under 21 e della Juventus Rolando Mandragora. La sera di martedì 8 marzo era a Ponticelli, periferia est di Napoli, davanti alla latteria del suocero, fuori servizio ma con la pistola d’ordinanza sotto al giubbotto, quando due in sella a uno scooter gli spararono tre colpi allo stomaco. Morto durante la corsa in ospedale.
Verso le otto di sera di martedì 8 marzo davanti a una cremeria in via Fratelli Grimm a Ponticelli, periferia est di Napoli.
Mauro Coletto, 51 anni. Di Moncalieri, sposato, due figlie, per anni aveva gestito un villaggio turistico in Calabria e nel giugno 2015 era stato chiamato a testimoniare in un processo di mafia in cui i clan erano accusati di usura e estorsione nei confronti di imprenditori e negozianti. Negli ultimi tempi aveva parecchi problemi: gli affari come venditore di filtri per auto andavano male e si stava separando dalla moglie. Però non pareva depresso e anzi postava su Facebook battute e video buffi. Sabato 5 marzo uscì di casa dicendo alla consorte che aveva un appuntamento di lavoro alle 18. Quella notte fu trovato cadavere nella sua Audi A3 in fiamme, il corpo carbonizzato, vicino al muro di cinta del cimitero di Sant’Antonino di Susa. Non s’è ancora capito se s’è suicidato o se l’hanno ammazzato.
Notte di sabato 5 marzo a Sant’Antonino di Susa, Torino.
Giovanni Sarno, 54 anni. Napoletano, fratello del pentito Carmine Sarno. Precedenti per associazione a delinquere, porto abusivo di armi, omicidio, rapina. Solo e spesso dedito all’alcol, dopo la separazione dalla moglie, di frequente s’accasciava a terra, del tutto ubriaco, in attesa dell’ambulanza. L’altra notte dormiva nel suo letto quando qualcuno entrò in casa e gli sparò due colpi di pistola alla testa. Il corpo, trovato da una nipote avvertita per citofono da uno sconosciuto.
Notte di domenica 6 marzo in un appartamento in via Angelo Camillo de Meis a Napoli.
Corrado Valentini, 60 anni. Idraulico, originario di Teramo ma residente a Roma nella zona di Ponte Galeria, sposato, in passato aveva avuto una relazione con la casalinga albanese Mihali Teuta, 65 anni, residente a Ladispoli. I due di recente avevano ripreso a sentirsi e a vedersi. L’altro giorno lui la passò a prendere col suo Doblò bianco e parcheggiò vicino alla spiaggia di Marina di San Nicola. A un certo punto presero a litigare, forse perché lui non era convinto di voler ricominciare una storia, e d’un tratto lei, tirato fuori un coltello da cucina, gli infilò la lama da dieci centimetri nella gola. Poi ripulì il coltello zuppo di sangue, lo mise nella cassetta degli attrezzi da lavoro del morto, e provò a dare fuoco al Valentini. Il corpo, semicarbonizzato, accasciato sul volante, trovato il giorno dopo da uno che portava a spasso il cane.
Mercoledì 9 marzo in piazza della Lucertola a Marina di San Nicola, località balneare vicino Ladispoli.
SUICIDI
Kiley Williams, 22 anni. Originario della Pennsylvania, parà nella caserma Ederle/Del Din di Vicenza, da tempo depresso. Qualche giorno fa sul sito della caserma un anonimo commilitone svelò dettagli scabrosi sulla sua vita sessuale, lui ne fu scosso e scrisse: «C’è un lato oscuro in questa comunità. Tutti questi segreti [...] Non avrei mai pensato che tante cose brutte potessero stare in uno stesso posto. [...] Me ne voglio andare. Non avrei mai pensato di suicidarmi ma voglio morire ogni giorno. Non ero mai stato depresso prima di venire qui e non sapevo quanto fosse doloroso». Lunedì 7 marzo fu trovato impiccato nel suo alloggio.
Lunedì 7 marzo nella caserma Ederle/Del Din di Vicenza.
Suor Luigia Giubellini, 69 anni. Originaria di Brescia, «buona, generosa, attiva, intelligentissima», per vent’anni aveva fatto la missionaria in Bolivia. Era tornata in Italia nel 2012, con un esaurimento nervoso che negli ultimi tempi s’era fatto più grave, tanto che nei prossimi giorni si sarebbe dovuta sottoporre a una visita neurologica a Tor Vergata. Sabato notte aprì la finestra della sua camera nel convento delle Oblate del Sacro Cuore a Tivoli e si buttò di sotto. Volo di quasi venti metri.
Notte tra sabato 5 e domenica 6 marzo a Tivoli, Roma.