Monica Dolciotti, La Nazione 14/3/2016, 14 marzo 2016
Notte di terrore e morte in una strada del centro di Livorno, Corso Amedeo, in un tranquillo condominio abitato da anziani e famiglie con bambini
Notte di terrore e morte in una strada del centro di Livorno, Corso Amedeo, in un tranquillo condominio abitato da anziani e famiglie con bambini. Poco dopo la mezzanotte tra sabato e domenica scoppia una lite violenta tra due uomini: Massimo Spagnoli di settanta anni e Ion Neagovici di 47 anni. Il diverbio tra i due nasce per futili motivi: il volume troppo alto del televisore, stando al racconto di Spagnoli e dei vicini. Dalle parole, in pochi attimi i due passano alle vie di fatto: l’uomo più giovane, sempre secondo la testimonianza del settantenne resa agli agenti di polizia, si fa sotto con fare minaccioso. Lui reagisce afferrando un coltello per tenerlo a distanza. Ne nasce una colluttazione nella quale Ion Neagovici viene raggiunto al torace da una coltellata che gli sarà fatale. Tutto accade in pochi minuti. Il feritore resosi conto della situazione chiama il 113. In pochi attimiI le volanti sono in Corso Amedeo al civico 172. Davanti al portone c’è Spagnoli sporco di sangue. A ruota a sirene spiegate sopraggiunge l’ambulanza della Misericordia. Il medico di servizio rianima una prima volta il quarantenne che viene portato subito al pronto soccorso. Dove muore poco dopo. A quanto pare un’emorragia non gli ha lasciato scampo. Ma sarà l’autopsia, prevista per martedì, a chiarire l’esatta dinamica di questa morte. Ha disposto che venga eseguita il pubblico ministero Daniele Rosa. Ion Neagovici coabitava con Massimo Spagnoli da qualche mese. Fino all’estate 2015 lo avevano ospitato alcuni connazionali. Ha lavorato come muratore e taglia legna. Più ha svolto altri lavori saltuari. In Romania vive ancora una cugina, l’unica rimasta della sua famiglia, che martedì arriverà in Italia per il riconoscimento della salma. Dopo l’autopsia lo riporterà in patria. Ieri mattina intanto la scena del delitto si presentava immutata: la porta dell’abitazione al piano terra con i sigilli e all’asterno sul pianerottolo le impronte delle scarpe sporche di sangue. Ancora una morte violenta a Livorno. Questa volta la vittima è un cittadino romeno originario di Brasov nella regione della Transilvania. Un mese fa, nella notte tra il 6 e il 7 febbraio, un cittadino georgiano è stato accoltellato davanti alla portone di casa nella centralissima via Roma. Zviadi Khurtsidze è stato colpito mentre rincasava. Anche in questo caso sono gli agenti della Questura a portare avanti le indagini. Pare che abbiano messo gli occhi su un indiziato.