Notizie tratte da: Riccardo Staglianò, Al posto tuo. Così web e robot ci stanno rubando il lavoro, Einaudi, Torino, pagine 246, 18 euro., 14 marzo 2016
LIBRO IN GOCCE NUMERO 97
(Al posto tuo. Così web e robot ci stanno rubando il lavoro)
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QUELL’«AUTOMA» CHE NEL 1770 GIOCAVA A SCACCHI –
Gratis. «Ci piace la musica gratis, ma poi gridiamo allo scandalo per l’orchestrale nostro amico che non ha più fondi. Ci eccitiamo per i prezzi online stracciati, e poi piangiamo per l’ennesima serranda abbassata. Ci piacciono anche le notizie a costo zero, e poi rimpiangiamo i bei tempi in cui i giornali erano in salute. Siamo felicissimi dei nostri (apparenti) buoni affari, ma alla fine ci renderemo conto che stiamo dilapidando il nostro valore» (Jaron Lanier, uno dei padri della realtà virtuale).
Turco. Il Turco, automa commissionato nel 1770 dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria a un inventore ungherese per impressionare i suoi ospiti. Si trattava di un grosso manichino, con un turbante e un abito di broccato piuttosto largo, apparentemente in grado di giocare a scacchi. In realtà nascondeva al suo interno un maestro in carne e ossa.
Dipendenti. Quattordici: il numero di dipendenti che Amazon impiega per ogni 10 milioni di dollari generati. Prima, per i negozi tradizionali, erano 47.
Google car. La Google car, l’auto che si guida da sola, ha iniziato ufficialmente le prove su strada negli Stati Uniti nel settembre 2014 (in realtà in alcuni Stati già tre anni prima).
Guidatore. «Oltre nove volte su dieci l’incidente stradale è causato da un errore del guidatore. Le cause principali sono alcool, eccesso di velocità o distrazione al telefono. Con le Google car possiamo fare una grande differenza eliminando il 90% degli incidenti» (Chris Urmson, responsabile del progetto Google car).
Fanuc. Fanuc, azienda giapponese, prima produttrice al mondo di robot industriali. La sede principale a Oshino, un centinaio di chilometri da Tokyo, è completamente gialla. Gialli sono i pulmini che trasportano i dipendenti all’interno del campus. Gialle le divise degli impiegati, gli asciugamani nei bagni e i calendari alle pareti. «Forse abbiamo esagerato» ha confessato il presidente Yoshiharu Inaba.
Impianti. Uno dei 22 impianti della Fanuc è grande 8mila metri quadrati e impiega in tutto quattro dipendenti.
Terremoto. Diciassette marzo 2014, a Los Angeles la terra trema. Ken Schwencke, cronista e programmatore del Los Angeles Times viene svegliato di soprassalto dalle scosse. Si precipita al computer e ci trova un testo già scritto così: «Un terremoto di magnitudine 4,7 è stato registrato lunedì mattina a cinque miglia da Westwood, California, dallo U.S. Geological Survey. La scossa è avvenuta alle 6:25 di mattina, ora del Pacifico, a una profondità di 5 miglia, eccetera». Il testo è stato scritto da Quakebot, il programmino di sua concezione capace di attivarsi oltre una certa soglia Richter, di estrarre in automatico i dati essenziali dai rapporti della Usgs e di assemblarli in una forma basilare pronta per andare online.
Borsa. Dal luglio 2014 l’agenzia di stampa americana Associated Press utilizza la piattaforma Wordsmith per scrivere in automatico notizie sull’andamento di Borsa delle principali compagnie. Oggi può produrre sino a 2mila articoli al secondo.
Intellettuali. «Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare» (sermone del pastore Martin Niemöller sull’ignavia degli intellettuali tedeschi di fronte all’ascesa del nazismo, reso popolare da Brecht).
Posti di lavoro. Lo studio di Forrester Research – una società di ricerca che ha la stessa età del web – che prevede che entro il 2025 robot e software ruberanno agli umani circa 22 milioni posti di lavoro, ma ne creeranno contemporaneamente 13 milioni di nuovi.
Giorgio Dell’Arti, Il Sole 24 Ore 14/3/2016