Silvio Piersanti, il venerdì 11/3/2016, 11 marzo 2016
IN GIAPPONE TI RILASSI CON DUE RAFFICHE DI MITRA ALLO SHOOTING CAFÉ
Yuri K., ha 38nni, è kawai (graziosa) e il suo capo reparto in un’azienda manifatturiera della città di Fukui nel centro nord del Giappone glielo fa capire in tanti modi, in troppi modi, anche allungando le mani. Non può ribellarsi perché rischierebbe il posto con l’accusa di averlo provocato, non può accondiscendere perché un uomo che si comporta così con le colleghe proprio non è il suo tipo, anche se nella mentalità provinciale e maschilista giapponese una donna di 38 anni non sposata, è facilmente catalogata come mikon josei (zitella) e non dovrebbe essere troppo schizzinosa con i corteggiatori.
Pochi giorni fa, dopo aver respinto a fatica le quasi quotidiane avances del capo, ha imbracciato un fucile è andata in un bar del centro ed ha sparato all’impazzata per mezz’ora. Vedete già i titoloni: Strage compiuta da una donna frustrata? Niente paura. Non ha torto un capello a nessuno. E non perché sia negata per il tiro. Dopo aver vuotato diversi caricatori del suo fucile mitragliatore si è seduta ad un tavolo del suo caffè preferito esclamando: «Adesso mi sento meglio». E ha ordinato un cappuccino, il migliore in città.
Benvenuti tra le migliaia di entusiasti clienti (il 30 percento donne) del Shooting Café Rock On che ha lanciato la moda del «cappuccino e fucile». È l’ultimo oggetto della passione dei giapponesi per il caffè corretto: non con il mistrà ma con gatti, cani, conigli, serpenti ed altri più o meno esotici animali con cui condividere una pausa di coccole, sorbendo un espresso.
Se invece di coccole siete in vena di duri colpi, il caffè che fa per voi è quello in cui vi accoglie Noboyuki Iwabori, 56anni, che vi aiuta a scegliere l’arma più adatta alla vostra personalità, alla vostra struttura fisica ed al vostro umore del momento. Vi fa strada al di là di uno spesso tendone di plastica che separa il locale con i tavoli dal piccolo poligono di tiro annesso. Si assicura che indossiate occhialoni di sicurezza e vi lascia sfogare, crivellando di colpi sagome di uomini, donne, e di altrimenti invincibili eroi dei manga. E tutto per pochi yen: venti minuti di fuoco a volontà con gli ultimi modelli di armi ad aria compressa costano appena 1.000 yen (circa 7 euro). Una tariffa speciale per i gruppi di donne è di 1.500 yen per un’ora di tiri. La consumazione, che si paga a parte, va dall’espresso al lunch leggero. «Scaricare colpi scarica anche i nervi». «Una mezz’o ra qui è molto più economica ed efficace di una seduta psicoanalitica»: questi alcuni commenti degli avventori. «I clienti entrano con facce tese e ne escono sorridenti» dichiara Iwabari-san. «Il mio café è sempre pieno e fra tanti tiratori, io sono quello che ha fatto veramente centro».