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 2016  marzo 11 Venerdì calendario

VECCHIO/1

«Il fatto è che io sono nato vecchio, e morirò giovane. Il segreto è tutto lì» (Zlatan Ibrahimovic, attaccante del Paris Saint-Germain).

VECCHIO/2 «Dimostrare meno degli anni che ho secondo me è dovuto a due fattori: un po’ di culo genetico e poi da quello che pensi nella tua testa, da quello che fai: io corro ancora, sono sempre a contatto coi pilotini… quello mi aiuta. Penso che quando smetterò, il giorno dopo diventerò subito un po’ più vecchio» (Valentino Rossi, pilota della Yamaha).

IMPARARE «Alla Samp ho imparato che prima viene la squadra. Ho appreso una cultura sportiva diversa, ho persino preso qualche chilo di muscoli. Con Montella sto scoprendo un modo diverso di giocare, con due fantasisti dietro una punta» (Joaquin Correa, trequartista argentino della Samp).

GIORNALISTA «A 8 anni i miei genitori mi hanno mandato in un collegio. Dicevano che così sarei stato da solo e avrei imparato di più. Ero il più piccolo e vivevo soltanto lì dentro: dormivo, mangiavo, studiavo e giocavo a calcio. Poi un amico di mio zio ha detto che potevo venire a giocare in Italia, mi aveva visto giocare in strada. La mia famiglia però voleva farmi studiare e io volevo diventare un giornalista. Abbiamo provato ed è andata bene: mi ha preso subito l’Inter» (Alfred Duncan, centrocampista ghanese del Sassuolo).

TRISTE «È il mio lavoro. Ho avuto questa possibilità, spero di fare belle cose. Garanzie da Zamparini? Non ne ho chieste. Lo conosco bene. Ho tanta voglia di ricominciare, in questa piazza non puoi essere triste» (Walter Novellino, nuovo tecnico del Palermo, squadra arrivata al settimo cambio stagionale di allenatore).

SPECIALE «Mi è sempre piaciuto divertirmi, sono fatto così. Solo Chiara, studentessa in Lingue a Verona, mi ha messo un po’ la testa a posto. Mi ha contattato via Facebook: sono passati sei anni. In lei ho subito trovato qualcosa di speciale» (Gianmarco Tamberi, detentore del record italiano di salto in alto: 2,38 metri).

BRUNCH «Se giochiamo al sabato, alla domenica prepariamo un brunch con baguette e tartine comprate alla boulangerie sotto casa. Poi amo passeggiare alla sera, anche se piove o fa freddo: certi angoli di Parigi, così come le sue luci gialle, sono impagabili. La mia zona preferita? Montmartre e il Sacro Cuore» (Sergio Parisse, giocatore della squadra parigina di rugby Stade Francais e capitano della nazionale italiana).