11 marzo 2016
Mauro Coletto, 51 anni. Di Moncalieri, sposato, due figlie, per anni aveva gestito un villaggio turistico in Calabria e nel giugno 2015 era stato chiamato a testimoniare in un processo di mafia in cui i clan erano accusati di usura e estorsione nei confronti di imprenditori e negozianti
Mauro Coletto, 51 anni. Di Moncalieri, sposato, due figlie, per anni aveva gestito un villaggio turistico in Calabria e nel giugno 2015 era stato chiamato a testimoniare in un processo di mafia in cui i clan erano accusati di usura e estorsione nei confronti di imprenditori e negozianti. Negli ultimi tempi aveva parecchi problemi: gli affari come venditore di filtri per auto andavano male e si stava separando dalla moglie. Però non pareva depresso e anzi postava su Facebook battute e video buffi. Sabato 5 marzo uscì di casa dicendo alla consorte che aveva un appuntamento di lavoro alle 18. Quella notte fu trovato cadavere nella sua Audi A3 in fiamme, il corpo carbonizzato, vicino al muro di cinta del cimitero di Sant’Antonino di Susa. Non s’è ancora capito se s’è suicidato o se l’hanno ammazzato. Notte di sabato 5 marzo a Sant’Antonino di Susa, Torino.