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 2016  marzo 09 Mercoledì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - ARRIVA HOUSE CARDS E INTANTO TRUMP È PIÙ VICINO ALLA NOMINATION


REPUBBLICA.IT
NEW YORK - Donald Trump vince anche in Michigan, Mississippi e Hawaii, Bernie Sanders batte a sorpresa Hillary Clinton nella roccaforte dell’industria automobilistica. Marco Rubio è praticamente fuori gioco. La corsa tra repubblicani è ormai una gara a due fra Trump e Ted Cruz, anche se è difficile immaginare come potrà deragliare la corsa del tycoon newyorchese che i sondaggi danno favorito anche nella primaria "quasi decisiva" della Florida (martedì 15 marzo).

E’ a destra che le primarie dell’8 marzo danno il verdetto più chiaro. Anzitutto perché la forza di Trump resiste quasi intatta alle bordate di attacchi dell’establishment. L’elettorato repubblicano delle primarie ha avuto il tempo di digerire le pesanti accuse di Mitt Romney e tanti altri notabili contro Trump. Nonostante il Super-Pac (comitato d’azione politica) dei miliardari guidati da Meg Whitman di Hewlett-Packard, nonostante il vertice segreto fra gli imprenditori della Silicon Valley e i capi del partito repubblicano per ostacolare la nomination di Trump, la base del partito continua a dargli una maggioranza relativa. Come minimo gli attacchi non fermano il movimento pro-Trump, e forse lo aiutano perché consolidano la sua immagine di outsider, anti-politico. La forza di Trump nel Michigan è importante anche in vista della sfida finale di novembre contro il candidato democratico. Il Michigan con Detroit capitale dell’industria automobilistica è la fucina dei "Reagan democrats": quei colletti blu che negli anni Ottanta cominciarono a disertare il partito democratico e votarono per il presidente neoliberista. Trump con i suoi slogan anti-immigrati e anti-liberoscambio fa presa proprio su quella fascia di operai bianchi che possono fare la differenza. E’ paradossale che sia un magnate innamorato della propria ricchezza, a passare come il paladino dei lavoratori, ma è quello che almeno in parte spiega il risultato del Michigan. Cruz si conferma come l’unico sfidante credibile vincendo in Idaho e piazzandosi bene anche altrove. La speranza di Cruz deriva dal fatto che Trump non sfonda la soglia del 51%, almeno in teoria esiste ancora nel partito repubblicano una maggioranza anti-Trump, se qualcuno riesce a coagularla sul proprio nome. Ormai quel qualcuno può essere solo Cruz.

Gli stessi operai dell’industria hanno mostrato di essere sensibili alla campagna egualitaria di Bernie Sanders e ai suoi slogan anti-Wall Street, nonché alla sua opposizione ai trattati di liberalizzazione del commercio globale. Quella middle class bianca che non si fa attirare dalle sirene di Trump, quando resta fedele al partito democratico si sente attratta dalla versione più radicale e anti-capitalista. La vittoria col 50,1% in Michigan indica che Sanders rimane in gioco. Ma è difficile immaginare per lui una strada credibile verso la nomination. Ancora una volta la Clinton ha trionfato con un margine enorme (83% contro 16%) in uno Stato del Sud, il Mississippi, a riprova che l’elettorato afro-americano le rimane fedele. Ed è quasi impossibile per un candidato democratico vincere la nomination, o la Casa Bianca, senza un forte appoggio della comunità nera. Tuttavia la vittoria di Sanders nel Michigan è una spina nel fianco per Hillary. Significa, come minimo, che la sua marcia verso la nomination continua ad essere faticosa, e non può permettersi distrazioni. Dovrà continuare a tener conto della pressione da sinistra. Tanto più che, se sarà lei la candidata alla fine, avrà bisogno di riportare alle urne a novembre tutti gli arrabbiati e tutti gli entusiasti che fin qui hanno seguito il socialista del Vermont.



COMUNICATO DELL’UFFICIO STAMPA SKY
In esclusiva assoluta per l’Italia

la 4^ stagione di

HOUSE OF CARDS
Al via l’attesissima quarta stagione della serie tv sulla spietata politica americana
Kevin Spacey torna nel ruolo del democratico senza scrupoli, tra corruzioni, sesso e vendetta
Doppio episodio in contemporanea dal 4 marzo (nella notte tra venerdì e sabato) alle 24.00 e da mercoledì 9 alle 21.10 con doppio episodio in italiano in esclusiva assoluta su Sky Atlantic HD

Si torna alla Casa Bianca e ai suoi più loschi intrighi. L’attesissima quarta stagione di House of Cards, trasmessa in esclusiva assoluta per l’Italia da Sky Atlantic, si preannuncia ricca di nuovi complotti e carte in tavola da rimescolare. L’appuntamento è per il 4 marzo (nella notte tra venerdì e sabato) alle 24.00 e da mercoledì 9 alle 21.10 con doppio episodio in italiano in esclusiva assoluta su Sky Atlantic HD.

In questa quarta stagione si entra nel vivo della corsa alla Presidenza: dopo aver conquistato i voti decisivi e aver assestato un duro colpo alla sua rivale Heather Dunbar (Elizabeth Marvel), Frank Underwood (Kevin Spacey) è più motivato che mai ad accaparrarsi il cuore e i voti degli americani. Claire (Robin Wright), però, non è più al suo fianco: la terza stagione infatti si era chiusa con l’addio, apparentemente definitivo, della moglie. Un finale di stagione che ha lasciato tutti con il fiato sospeso e con molte questioni irrisolte. Se Frank tenterà di riconquistarla e se questo comprometterà la sua corsa alla Casa Bianca, sarà tutto da scoprire.

Questa edizione vedrà la sceneggiatura discostarsi in modo significativo dai romanzi del politico conservatore Michael Dobbs, i cui contenuti si sono esauriti con la terza stagione. Inoltre, saranno presenti volti nuovi nel cast, ma già conosciuti in altre serie di Sky Atlantic: Colm Feore, il Giuliano Della Rovere nella serie “I Borgia”, e Neve Campbell, presente nella seconda stagione di “Manhattan”.
Nel corso delle stagioni alcune scene si sono ispirate ad eventi politici realmente avvenuti nel passato, altre, invece, sono riprese direttamente dall’attualità: grazie alla consulenza di alcuni influenti personaggi di Washington, Kevin Spacey ha potuto scoprire come si comportano i presidenti a porte chiuse. Una serie che è entrata nell’immaginario collettivo arrivando persino a richiamare l’attenzione del Presidente Obama che ha così commentato: "Mi piacerebbe che le cose a Washington fossero così spietatamente efficienti". Cospirazioni, corruzione, sesso e vendetta saranno gli ingredienti principali di questa attesissima nuova stagione. I protagonisti non temono di sporcarsi le mani e sarà una continua lotta tra uomini di potere e senza scrupoli.

Per chi non ha visto le precedenti stagioni, grazie a Sky Box Sets, dal 1° marzo sarà possibile recuperare su Sky On Demand, nell’apposita sezione “Box Sets”, tutti i precedenti episodi.

HOUSE OF CARDS – 4^ STAGIONE: dal 4 marzo (nella notte tra venerdì e sabato) alle 24.00 e da mercoledì 9 alle 21.10 con doppio episodio in italiano in esclusiva assoluta su Sky Atlantic HD


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La quarta stagione di House of Cards è partita anche da noi (è possibile vederla su Sky Atlantic, anche se Netflix Italia promette un colpo di stato), in contemporanea con la lotta per le presidenziali americane. Ed era in qualche modo inevitabile che all’interprete del terribile Frank Underwood, Kevin Spacey, fosse chiesto un paragone tra il suo personaggio e il candidato repubblicano Donald Trump.

Leggi anche: House of Cards è un’esclusiva Sky: la risposta a Netflix su Twitter

Il video Nbc News in alto è in inglese, ma al minuto 2:20 circa potete ascoltare Spacey spiegare che è importante “ricordare che Underwood è un personaggio di finzione e Trump… è un personaggio di finzione“. Elegante ma decisamente chiaro, insomma.