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 2016  marzo 04 Venerdì calendario

LA CARICA DEI (1.600) PROCIONI

Che New York sia una città abitata più da topi che da uomini non è una novità. Negli anni scorsi ha fatto notizia l’incursione notturna di qualche coyote sceso lungo i corridoi verdi che costeggiano l’Hudson fino a Central Park e alle zone residenziali di Manhattan. Ora nella metropoli arriva un’altra invasione: quella dei procioni (detti anche orsetti lavatori). Animali piuttosto grossi e relativamente pericolosi (possono mordere) che vivono nei boschi, ma ora si stanno dimostrando capaci di adattarsi anche a un ambiente urbano. L’uomo cerca di eliminarli, certo, ma la sua caccia è meno micidiale di quella dei predatori naturali: aquile e falchi in primo luogo. L’anno scorso le richieste d’intervento contro questi “raccoon” sono state 1.600, quasi il doppio rispetto al 2014. E sono arrivate da ogni parte della città: Brooklyn, Queens, ma anche Manhattan con un procione catturato a Wall Street e un altro a Columbus Avenue, in piena zona residenziale. Ad Harlem il proprietario di una “townhouse” con giardinetto nel retro ha trovato un’intera famiglia di orsetti lavatori che sguazzavano nella piscinetta di plastica che aveva montato per i suoi bambini. Per fortuna questi animali non portano malattie (rarissimi i casi di rabbia), ma anche questa buona notizia ha i suoi aspetti negativi: i cittadini devono provvedere da soli a eliminare i procioni dato che il municipio interviene solo in caso di pericolo per la salute. Gli americani non si sono persi d’animo e hanno trasformato in Pil anche l’emergenza-procioni: lo Stato di New York ha assegnato 100 licenze ad altrettanti cacciatori di “raccoon”. Il già florido “business” della derattizzazione si arricchisce di un nuovo ramo.