Alessio D’Urso, La Gazzetta dello Sport 16/2/2016, 16 febbraio 2016
CIOFANI VEDE LA SALVEZZA
Daniel Ciofani, principe del gol irriverente e low cost, agita i sonni di Genoa, Sampdoria, Palermo e Udinese: la lotta per la salvezza è diventata all’improvviso un regno delle possibilità.
E tutti adesso hanno paura del Frosinone, la sua doppietta a Empoli ha riaperto i giochi...
«Ci abbiamo sempre creduto, la vittoria contro la squadra di Giampaolo è stata fortemente voluta. Siamo abituati a lottare e a soffrire, lo facciamo da 3 anni, non ci fanno paura gli scontri diretti. Se siamo diventati un incubo per le concorrenti, meglio per noi».
Davanti a voi chi sta meglio e chi sta peggio? Su chi fate la corsa?
«Finora l’abbiamo fatta su noi stessi. Se abbiamo rialzato la testa è perché non abbiamo fatto calcoli. Certo, Genoa e Sampdoria hanno organici imparagonabili, ma bisogna anche vedere come reagiranno al momento difficile. Direi che puntiamo soprattutto Palermo e Udinese: può essere un vantaggio per noi poterle affrontare al Matusa».
Il Palermo ha richiamato in panchina Iachini.
«Qualcuno dice che è una scelta tardiva, io dico invece che la mossa di Zamparini mi preoccupa, perché sono certo che il tecnico risistemerà le cose in fretta».
E l’Udinese?
«Squadra imprevedibile, sa segnare anche all’ultimo istante. Ha attaccanti forti come Zapata, Thereau, Perica e Matos, giocatori d’esperienza».
Vi sentite penalizzati dal mercato di gennaio rispetto, per esempio, a Genoa e Samp?
«Di sicuro sono squadre che hanno un potere d’acquisto superiore, ma non voglio entrare nel merito del mercato. Noi viviamo la nostra piccola realtà e non voglio fare paragoni. Noi non rischiamo di fallire».
Il vostro vantaggio è costituito dall’abitudine alla sofferenza.
«In questi ultimi 3 anni abbiamo affrontato sfide piene di adrenalina come quelle dei playoff di Lega Pro. Ripenso alla finale contro il Lecce, l’impresa più importante di sempre per noi. Certe gare di A non reggono il confronto con partite così accese, per cuori forti. In B abbiamo giocato 7-8 “finali” da brivido. Queste gare ci piacciono, noi ci siamo. E se riusciremo a salvarci sarà un altro miracolo sportivo».
Come ci si sente a segnare più gol di attaccanti milionari come Dzeko, Morata, Mandzukic e Klose?
«Io guadagno quanto merito di guadagnare, ma sono anche molto ambizioso».
Si vede in futuro più in Premier, magari nella rosa del Leicester, o in quella della Fiorentina?
«Nella rosa del Leicester potrei starci, anche se loro giocano tanto in contropiede. Se devo confessare un sogno, allora dico Milan, la squadra per cui ho sempre tifato».
Arriverà in doppia cifra?
«Spero il prima possibile: sono a 7 gol, sarebbe fantastico, ma già posso dire di aver vinto la mia scommessa: Ciofani in A può giocarci».
E con lei suo fratello Matteo e il suo alter ego Dionisi.
«Sono felice che Matteo stia giocando con continuità e ardore. Federico è prezioso, ed è pure un amico vero».
Lei a chi deve un grazie?
«Al d.s. Marco Giannetti: gioco per lui dai tempi del Celano. Ha coronato un sogno, scommettendo su di me e Dionisi, mi diceva che saremmo arrivati in A. E ringrazio pure Stellone, un tecnico coerente, equilibrato».
Domenica sfidate la Lazio, la prima finale salvezza.
«Loro sono in ripresa, noi speriamo di ripetere la gara dell’andata, finora la nostra migliore partita in trasferta».
E lei si schiererà al Fantacalcio?
«Devo vedere le probabili formazioni della Gazzetta, valuterò...».