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 2016  febbraio 07 Domenica calendario

PROSECCO SUPERSTAR

Sono rimasto molto colpito dall’affermazione: «Il Prosecco toccherà un miliardo di bottiglie nei prossimi 15 anni», di Gianluca Bisol, produttore di vino, giramondo alla ricerca di nuovi mercati per il suo Prosecco. Avevo pensato a un refuso, cioè fosse un miliardo di euro. Beh devo riconoscere che Bisol già in passato aveva pronosticato che questo bianco, sarebbe diventato lo spumante più venduto al mondo. Una previsione che si è avverata ma la successiva sul miliardo mi pare una intrigante provocazione per dire: «Cari colleghi discutiamo»: chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Premesso che il successo del Prosecco pare inarrestabile, grazie alla sua bevibilità, al prezzo, nonché alla sua adattabilità alle diverse cucine, ai gusti esotici, viene da chiedersi, se il consumodi vino nel pianeta crescerà (dalle statistiche pare proprio di no) a quali altri vini sottrarrà quote di mercato. Allo champagne? Difficile! Agli spumanti spagnoli? Forse! Agli altri spumanti italiani?Non certo sui mercati esteri visto la quota trascurabile degli spumanti con metodo classico. Ebbene, per ipotesi, crediamo al miliardo di bottiglie, di cui magari l’80% esportato (in Italia i consumi sono in calo), con esplosione in Cina, India, Brasile, Indonesia eccetera. Ma a quale prezzo? Come una bevanda gassata? Alla nuova domanda dovrà far fronte nuova produzione e, siccome il vino non è un abito o un auto, per i quali basta aumentare i dipendenti e allargare gli stabilimenti, in agricoltura non è così, i terreni non si possono riprodurre a piacimento. A oggi gli ettari destinati alla produzione di Prosecco sono circa 28mila, quanti altri ne servirebbero e dove sono? Se la risposta fra Veneto e Friuli, per l’export italiano sarebbe una panacea, ma il Prosecco non rischierebbe di diventare una commodities? Lasciamo il miliardo alla Coca Cola , non sarebbe più logico alzare il tasso medio di qualità della produzione di Prosecco (oggi discutibile) aumentandone i prezzi di vendita, visto il successo attuale? Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia... in fatturato. Sine qua non.