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 2016  febbraio 09 Martedì calendario

NUOVO Giosuè Lucaroni, 6 anni. Di Macerata, «vispo, intelligente, dolcissimo», figlio di Lorenzo Lucaroni, 39 anni, geometra, e di Laura Paoletti, 32 anni, contabile, co-titolare della ditta del padre, la fabbrica di scatolame “Carto tecnica Idealbox”, a detta di tutti donna gioiosa, brillante, determinata, equilibrata, ma madre molto apprensiva, legata al figlio in maniera morbosa

NUOVO Giosuè Lucaroni, 6 anni. Di Macerata, «vispo, intelligente, dolcissimo», figlio di Lorenzo Lucaroni, 39 anni, geometra, e di Laura Paoletti, 32 anni, contabile, co-titolare della ditta del padre, la fabbrica di scatolame “Carto tecnica Idealbox”, a detta di tutti donna gioiosa, brillante, determinata, equilibrata, ma madre molto apprensiva, legata al figlio in maniera morbosa. Un anno fa la Paoletti e il compagno si erano separati e i rapporti erano precipitati. Lui chiedeva di vedere il bambino, lei non ne voleva sapere. Lei s’era rivolta ai carabinieri denunciandolo per stalking (però non erano stati ravvisati elementi tali da far scattare l’indagine della procura), lui l’aveva denunciata perché si rifiutava di fargli vedere il figlio e perché, secondo lui, non era in grado di occuparsi del bambino: inidonea per problemi psichiatrici, questo aveva dichiarato attraverso il suo legale per poter ottenere l’affidamento di Giosuè. E lei, più volte, gli aveva giurato: «piuttosto che dartelo lo ammazzo e mi ammazzo». Da qualche tempo le cose sembravano andare meglio: i due avevano raggiunto un primo accordo davanti al giudice, lui poteva stare con il bambino per qualche ora e lei, dal 25 febbraio, sarebbe dovuta andare dallo psicologo. Sabato 13 gennaio avevano appuntamento alle 16 nell’appartamento del padre di lei, dove la donna viveva col figlio in attesa di trasferirsi in una casa di campagna che stava ristrutturando. Verso le 12 però la Paoletti prese un fucile da caccia calibro 12, lo puntò contrò Giosuè che giocava sul pavimento con le macchinine, e lo centrò in piena fronte. Subito dopo si puntò l’arma alla guancia e fece fuoco. A trovarli cadaveri in una pozza di sangue, in camera da letto, fu il padre della donna. Sabato 13 gennaio in un appartamento in uno stabilimento di Sambucheto, nella zona industriale di Recanati (Macerata).