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 2016  febbraio 05 Venerdì calendario

LA CAREZZA DI PAPA FRANCESCO A CHI È FERITO DAL PECCATO


Papa Francesco, uno che sa che cosa sia lo star system, vuole assolutamente stendere un velo di misericordia sul mondo. Misericordia è il perdono divino della nostra condizione esistenziale di peccatori attraverso una riconciliazione che una volta si chiamava pentimento e penitenza e assoluzione condizionata mediante la confessione. Ora si chiama giubileo per tutti e sempre. Ogni giorno della nostra vita. Si chiama ospedale da campo e carezza a chiunque sia ferito dal peccato. Che cos’è il peccato nel mondo contemporaneo? Che cos’è per noi? È una domanda importante per chi pensi che Pope Francis, e in un certo senso lo è, è un amico misericordioso dei contemporanei.

Tu nasci che non sei maschio né femmina, è una decisione culturale che si va diffondendo, sia lode al compianto David Bowie e a mezzo secolo di gender culture. La scuola pubblica deve aiutarti a trovare la tua identità sessuale là dove i miti del tempo di Roland Barthes, le inchieste filosofiche di Michel Foucault, i corsi universitari decostruzionisti e la musica pop non arrivano. Puoi cominciare a praticare il sesso presto presto, assecondando i desideri romantici e ormonali dell’adolescenza e stando bene attento a procurarti un condom nelle macchinette che lo distribuiscono a scuola. Se lei finisce incinta, just in case il rapporto sessuale sia stato con una lei da parte di un lui, l’aborto come scelta volontaria risolve il problema rapidamente, indolore sul piano per lo meno della moralità sociale o pubblica, e lasciamo stare la ordinaria e naturale conseguenza di un aborto volontario, la soppressione di un bambino unico e irripetibile nel seno di una donna, con la attiva collaborazione del suo giovane partner, e le ferite che restano, probabilmente per tutta la vita. La tua educazione nel frattempo procede nell’open space del virtuale e del casuale. No moralismi. No dogmi. No tradizione. Come diceva il Cardinal Martini, esiste anche un relativismo cristiano. D’accordo. Il fidanzamento e il matrimonio saranno indifferenziati sessualmente e culturalmente. Il matrimonio già è un’anticaglia di promesse definitive che si sa non saranno mai mantenute, non ce n’è bisogno spirituale ed etico, e i figli sono prodotti, non miracoli da attendere come frutti dell’amore. La coppia è di fatto, qualunque ne sia la natura. La fedeltà o addirittura la devozione sono residui del passato, forse sono peccati di fronte al dovere di vivere e generare sempre nuova ricerca della felicità individuale. Puoi lasciare il tuo partner senza complessi, sarai compensato misericordiosamente della solitudine e della disperazione eventualmente inflitte all’altro in nome della libertà personale assoluta. Puoi decidere la data della tua vita sociale e di coppia, ma c’è anche il cosiddetto poliamore, sulla base delle tue aspettative di carriera, la generazione non ha più età, ci sono le banche dati dello sperma e il traffico degli ovuli e l’utero donato o in affìtto, tutto è biomedicalizzato, tutto è ingegneria, il progetto divino rinasce come progetto umano. C’è la pillola. C’è la pillola blu. C’è la grande avventura che è tua e solo tua, per i figli eventualmente si vedrà. Poi ci sono le diete, la fitness, le manifestazioni per la pace, la lotta all’islamofobia, la lotta all’omofobia, la raccolta differenziata, le intolleranze, la condanna sociale per comportamenti che si ispirano alla tradizione e riluttano di fronte alle nuove discipline sociali. Una forma di transumanesimo molto aggiornata. Si moltiplica tutto: i tempi, le possibilità chiamate opportunità, la sostituzione di organi vitali, nasce l’idea del magazzino biologico, l’idea di una specie di immortalità scientificamente procurata dallo spirito del tuo tempo. Potrei continuare a lungo, prima dell’eutanasia o del suicidio assistito (quello stoico è un’altra cosa). Ma non serve.

Mi avete già capito. Comunque la pensiate, è una novità rilevante che un Papa dei cattolici, l’autorità cristiana più riconoscibile nel vasto mondo, consideri tutte queste cose, e molte altre, cose minori. Rifiuti di contraddire il mondo. Pensate alla povertà, dice nei suoi migliori sermoni, all’emarginazione, alla fame e alla mancanza di acqua pulita. Fa niente che la povertà sia stata ridotta dai mercati aperti e mondializzati, essa resta, “i poveri li avrete sempre con voi”, e il Papa evangelico e gesuita di questo si occupa, degrada tutto il resto a legalismo morale, a chiusura mentale, a dottrinarismo da sciocchi se non, peggio, a tradizionalismo che uccide la libertà dello spirito e la presenza gioiosa della Chiesa nel mondo. Che devo dire? Gli faccio i miei migliori auguri.