varie, 2 febbraio 2016
RITI «Sarò un po’ antico, ma sono davvero nostalgico rispetto ai riti che erano propri del calcio di una volta: le partite tutte di domenica, alla stessa ora, con le dirette che si accavallavano da un campo all’altro…» (Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, internista)
RITI «Sarò un po’ antico, ma sono davvero nostalgico rispetto ai riti che erano propri del calcio di una volta: le partite tutte di domenica, alla stessa ora, con le dirette che si accavallavano da un campo all’altro…» (Giuliano Pisapia, sindaco di Milano, internista). STORIA «Papà mi ha detto: ti lamenti, ti lamenti, poi ti vinci tornei che in famiglia non aveva mai vinto nessuno. Scherzi a parte, sono davvero contento. A 37 anni, per me è davvero importante. E ora sorpasso tutti, con 4 Olimpiadi supero sia papà, che ne ha fatte tre, che nonno, con due. Lui mi insegnava la storia parlando dell’Olimpiade» (Aldo Montano, che ha conquistato la qualificazione alle Olimpiadi di Rio vincendo il Trofeo Luxardo di Padova). CAPITALE «Da noi in Serbia, la capitale della Cina è Shanghai…» (Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan). STRANIERI «È vero, Balotelli non mi piace. Ma figurarsi se è una questione di razzismo. Ma scherziamo? Ho adorato Gullit e Rijkaard, ma erano campioni, bisogna tornare a tre stranieri» (Matteo Salvini, leader della Lega, milanista). ABBASTANZA «Credo che per me le cose in futuro possano andare abbastanza bene» (Joge Lorenzo, dopo le prime prove della stagione a Sepang). INVIOLABILE «Cosa mi impressiona in particolare di Novak? La regolarità ad altissimo livello, soprattutto nell’ultimo anno. Non solo gioca benissimo, ma raramente scende di intensità. E quando ha un calo, comunque riesce a non perdere il controllo della partita. Soprattutto, quando poi va avanti nel torneo, il suo livello si eleva e diventa in pratica inviolabile» (Amelie Mauresmo, ex tennista, ora allenatrice di Andy Murray). PRESSIONE «Io a 17 anni giocavo nel Talleres a livello amatoriale. Di giorno studiavo e due volte a settimana mi allenavo di sera. Poi un amico di famiglia mi combinò un provino al Racing. Quattro anni dopo mi prese il Real, ma io ignoravo la grandezza del club. All’inizio ero titolare, feci diversi errori e Casillas, che all’epoca aveva 18 anni e faceva il terzo, mi prese il posto. Lui aveva la forza per reggere le pressioni, era cresciuto lì, aveva la famiglia vicino. Io ero da solo, non fui capace di assorbire la pressione» (Albano Bizzarri, portiere del Chievo). SE «Se non sfondavo con lo sci oggi facevo il meccanico» (Peter Fill, sciatore, vincitore quest’anno a Kitzbuehel, terzo italiano nella storia dopo Ghedina e Paris).