Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2016  gennaio 30 Sabato calendario

L’invasione dei mori già tenta la guerriglia di bombe, mitra, stupri a piacimento per abituare l’Europa al caos arabista

L’invasione dei mori già tenta la guerriglia di bombe, mitra, stupri a piacimento per abituare l’Europa al caos arabista. E a difendercene chi? Il donnaio della casalinga impazzita Merkel o della ragazzina Mogherini in paresi facciale per lo sforzo, e Renzi verboso venditore d’aspirapolvere rotti, peggiore persino di Berlusconi, che concorre con una setta di ragazzini incolti, amministrati dalle isterie d’un comico. La lista delle nostre sciagure peggiora ogni giorno, mentre s’aggrava Ma ci tocca un’ulteriore disgrazia quotidiana: la recita di Bergoglio, ch’è il biascicamento snervante, di parte, e prepotente di un argentino fuori fuso orario che sta terminando il papato. Il che considerati due avi morti con Garibaldi, e gli altri miei all’indice, sarebbe pure un conforto. E tuttavia che la sua liquidazione del cattolicesimo abbia per argomento gli affari dell’Italia e che non se ne stia mai zitto un momento, genera un fastidio assillante. Giacché s’impiccia pure degli stipendi statali: come se l’origine primigenia d’ogni male, e del peccato originale fosse l’economia. Ma non gli basta. Pur di favorire lo scriteriato ripopolamento africano e arabico delle nostre esauste città, viola il confine tra chiesa e Stato in Italia. Impicciandosi di quanto non è mestiere da papa, pur di confermarsi uomo di parte asseconda l’invidia sociale, come richiede l’occidentalizzazione del mondo, ch’è di sinistra. Malaugurante libera quindi colombe rapite da corvi e gabbiani, o s’affida all’italiano lentato di chi, sceso da un aereo, non si sia ripreso dal guaio d’essere ancora vivo. Un goffo; e tuttavia il papa Bergoglio ha fisiognomica della statua di Bonifacio Ottavo. E anche quello trecentesco era papato doppio, in condominio, d’elezione assai dubbia, come risulta il suo. È nell’identica parte del sinistro Bonifacio che profittò della rinuncia di Celestino. E ha pure lui il suo Giubileo. Del resto Giuda e i gesuiti, perseguono il regno di Cristo in terra, dove pretendono d’imporre per legge il Regno che non è di questo mondo. Sentendosi molto morali, evolvono volentieri ossessi, obliando che i poveri li avremo sempre con noi: il comunismo dei gesuiti in Paraguay è l’olio di nardo di questo papa, americano e emanato dalla sfera ottava. Un occidentale, estraneo alla vita spirituale dell’Europa, vive in condominio al Vaticano. E chi persuade di più? Appunto i guitti venali, presuntuosi e solo perciò famosi, che Bergoglio ricambia; compiaciuto della loro intimità. Ma c’è ogni volta un esito più obbrobrioso pure degli ideali progressisti; è il disastro che genera nelle loro vite, e intorno. Nelle chiese ora ai danni d’una liturgia di applausi e chitarre, si sommano le prediche conforme ai materialismi sinistri. Il cattolicesimo è ormai in liquidazione L’effetto di atona cantata senza solennità e fede di un Giubileo già spento, obliato col finire dei plausi mediatici, conferma Bergoglio uomo di parte, tramite goffo di un disastro altrove voluto, come papa Caetani. Stiamo iniziando da come già andò a finire: «Bonifacio VIII concluse le memorabili feste nella notte di Natale dell’anno 1300. Questa segna la fine e l’inizio Dopo l’entusiasmo dell’anno del giubileo, venne, orrendo contrasto, la tragica fine di Bonifacio, il crollo del papato, la decadenza di Roma»; Ferdinand Gregorovius, Storia della città di Roma nel Medioevo X,6,1. Tutto ripete il pessimo estremo occidente.