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 2016  gennaio 29 Venerdì calendario

Annalisa Giordanelli, 53 anni, medico di base a Cetraro, provincia di Cosenza. Sposata con Massimo Aita, geologo al Comune, due figli maschi, uno all’università, l’altro studente alle medie

Annalisa Giordanelli, 53 anni, medico di base a Cetraro, provincia di Cosenza. Sposata con Massimo Aita, geologo al Comune, due figli maschi, uno all’università, l’altro studente alle medie. Riservata, di ottima famiglia, dopo aver frequentato il liceo classico in un istituto religioso dov’era sempre risultata la prima della classe in tutte le materie, si era iscritta a Medicina, seguendo le orme del padre. Più grande di quattro sorelle, era sempre stata molto protettiva nei loro confronti, soprattutto con la più piccola, Serena, fin da quando si era innamorata di Paolo Di Profio, oggi 46 anni, infermiere, carattere violento e un passato fatto di denunce per uso di sostanze stupefacenti. La sorella, nonostante i consigli di Annalisa Giordanelli, aveva comunque voluto sposare quell’uomo dal carattere irascibile, solitario, considerato da tutti un po’ strano anche perché aveva l’abitudine di fare il bagno al mare d’inverno. Dopo la nascita di due figlie, però, il matrimonio si era del tutto deteriorato e, ascoltando i consigli della sorella, stavolta Serena Giordanelli si era decisa a chiedere la separazione legale. Quindi si era stabilita a casa della dottoressa. Nel frattempo Di Profio, che non accettava l’addio, s’era convinto che della fine del matrimonio avesse colpa la cognata: per giorni la pedinò e fotografò, anche dal balcone di casa, mentre quella faceva la sua solita passeggiata pomeridiana. L’altro giorno la seguì a distanza con l’auto, e quando quella si trovò su una piccola strada che porta a una chiesetta, scese dalla macchina imbracciando un piede di porco. La sorprese alle spalle e provò a darglielo in testa, ma la donna aveva provato a difendersi lottando un po’. Infine, mentre cercava di scappare dall’aggressore, si prese il colpo fatale alla nuca. Di Profio fu rispreso le telecamere della zona e confessò a dieci ore dal delitto. Intorno alle 15 e 30 di mercoledì 27 gennaio, a Cetraro, provincia di Cosenza.