varie, 27 gennaio 2016
SORRISI
«Mario non è mai stato in corsa per il derby perché non è ancora pronto. Piuttosto sorrida di più quando segna, glielo dico sempre» (Sinisa Mihajlovic, allenatore del Milan, parlando di Balotelli).
FELICE «Alla fine ho sempre corso dove e come mi piaceva, e i soldi hanno sempre contato fino a un certo punto. Io corro per essere felice. E se non sei rispettato, non puoi essere felice» (Felipe Massa, pilota di F1, della Williams).
BELLA «Il primo obiettivo è salvare il Levante e regalare emozioni a questa gente. Il secondo è divertirsi perché giocare a calcio è la cosa più bella del mondo» (Pepito Rossi, attaccante del Levante, club della Liga spagnola9.
CENTRO «Accentrarmi è un istinto naturale. È quella la mia posizione che prediligo, però ci stiamo lavorando: cominciare un po’ sulla fascia in fondo mi fa anche bene, perché lì non trovo di solito molti avversari» (Franco Vasquez, trequartista del Palermo).
SINISTRA «L’esterno sinistro è il ruolo che mi piace di più, dove posso partire largo per accentrarmi. Ma posso ricoprire tutta la fascia e giocare anche seconda punta. Deciderà Spalletti» (Stephan El Shaarawy, attaccante appena sbarcato alla Roma).
DIARIO «Le altre bambine della squadra tenevano sul diario le foto di Maurizia Cacciatori, di Eleonora Lo Bosco, si pettinavano e arrotolavano le magliette come loro. Io no. A me la pallavolo non piaceva guardarla, mi piaceva farla» (Valentina Diouf, giocatrice della LJVolley e della Nazionale italiana)
NATURALE «Non abbiamo bisogno che il nostro presidente ci dica che dobbiamo vincere a Melbourne… È naturale, questo. Lo sviluppo della nuova macchina sta proseguendo, sicuramente a Melbourne cercheremo di andare sul gradino più alto del podio o comunque di raccogliere più punti possibili. Vincere? È una delle 21 gare in calendario. Se mi dicessero: “Vuoi trionfare subito oppure preferisci il titolo, beh…» (Sebastina Vettel, pilota della Ferrari).
MIGLIORE «È incredibile ripensare a tutte le sfide che ho avuto con Federer, Nadal o Murray: loro mi hanno reso un giocatore migliore. Ma non nascondo che all’inizio, quando perdevo spesso, ho avuto il dubbio di non riuscire ad arrivare mai al loro livello, di non riuscire a realizzare i miei sogni da bambino, quelli di vincere tanto e diventare il numero uno» (Novak Djokovic, tennista, che oggi sfiderà Roger Federer nella semifinale degli Australian Open).