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 2016  gennaio 23 Sabato calendario

GRASSI, COSI’ IL FIGLIO DI ZINGONIA È DIVENTATO GRANDE

«Chi è Grassi? Ah, quello dell’Atalanta». Ci ha provato Aurelio De Laurentiis a bluffare sabato scorso. In realtà sapeva benissimo che il Napoli stava per acquistarlo, non a caso si è mosso di persona per chiedere informazioni all’amico Edy Reja. Già, ma chi è Alberto Grassi? Innanzitutto, un ragazzo di appena 20 anni che non ha un profilo Twitter. Ieri un «fake» ha diffuso alcune sue dichiarazioni in cui ringraziava proprio Reja e l’Atalanta. Erano false, ma assolutamente verosimili. Grassi deve tanto, tantissimo, alla Dea. Alberto, bresciano di Lumezzane, è cresciuto nel settore giovanile di Zingonia da quando aveva sette anni. Ha fatto tutta la trafila, vinto un campionato Berretti nel 2013 con Bergomi come allenatore, e infine esordito in A con Colantuono nel novembre 2014 contro la Roma.
Il difensore Favini La sua storia sembra una favola eppure stava per trasformarsi in un incubo. Nel marzo 2014, durante Atalanta-Verona Primavera, Alberto perde la testa e apostrofa un avversario di colore nel finale di partita con un «Alzati, vu cumprà» che gli costa 10 giornate di squalifica (poi ridotte a 5). L’allora responsabile del vivaio bergamasco, Mino Favini, lo difese come ora si è difeso Sarri dalle accuse di omofobia: «La frase è stata pronunciata in risposta a una provocazione verbale, ma era priva di cattiveria e tantomeno aveva intento razzista». Comunque l’Atalanta non fece ricorso e anzi portò Grassi ad aiutare poveri ed emarginati al patronato San Vincenzo di Sorisole guidato da Don Resmini.
L’IDOLO SHEVA Una esperienza che ha aiutato Alberto, anche se da sempre lui si è distinto per educazione fuori dal campo e grinta e tecnica dentro. Certo, non ha le doti realizzative dell’idolo di gioventù (Andriy Shevchenko) ma in attesa di segnare il primo gol tra i professionisti si è già segnalato per maturità tattica. In un centrocampo a tre come quello del Napoli può giocare in tutti i ruoli (in Primavera spesso ha fatto il regista), ma si esalta da interno destro perché ha doti di inserimento che potranno tornare utili a Sarri. È la classica mezzala di qualità, diverso per caratteristiche da tutti gli altri centrocampisti del Napoli. Deve migliorare sotto l’aspetto fisico e nel gioco aereo, ma avrà tempo e modo di crescere. Può costituire un’alternativa sia ad Allan sia ad Hamsik, anche se per somigliare allo slovacco dovrà acquisire maggiore freddezza sotto porta. Di Napoli ha parlato sia con Reja sia con Stendardo, che tra di loro invece non si parlano. Della maglia azzurra Grassi era già innamorato quando aveva dieci anni, come ha scoperto calcionapoli24.it parlando con la mamma. In una recente intervista, invece, proprio Alberto ha dichiarato di sognare un gol alla Juve. Una affermazione che renderà felici i tifosi del Napoli. Il 13 febbraio ci sarà la sfida scudetto allo Stadium...
g.m.