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 2016  gennaio 15 Venerdì calendario

DEMOCRAZIA

«L’Italia sta uscendo da una dittatura tattica, da un’era in cui il portiere se ne stava sotto la traversa cascasse il mondo, il 2 faceva il 2, il 6 faceva il 6, già era tanto se avevi una seconda punta accanto al 9. Penso a Napoli, Fiorentina, Empoli e Sassuolo che al centro mettono il gioco. La Lazio ci prova, la Roma ci provava. Nonostante il pericolo del divismo e del business, c’è una democrazia calcistica in atto» (Arrigo Sacchi).

CRITICHE «Le critiche? La gente critica perché non vuole vedere l’Inter lì, dispiace per loro, ma a noi non frega niente, vorrebbero essere qui e non possono» (Felipe Melo, centrocampista dell’Inter).

MIGLIORI «Di solito noi allenatori veniamo cambiati sperando che la squadra vada meglio, anche se non sempre è così. Alla Roma io non sono riuscito a lavorare secondo i miei principi e mi mancava qualcosa da parte del club, che dichiara di volere vincere, di voler essere fra i migliori al mondo ma i migliori li vende e così non ci arriverà mai» (Zdenek Zeman, allenatore del Lugano).

LEADER «Ho spesso la palla in mano e sono la prima opzione: mi sento un leader. Vocalmente mi faccio sentire con i giovani e i rookie. Sono propositivo. Anche nei time-out: dico la mia e vengo ascoltato» (Danilo Gallinari, cestista, dei Denver Nuggets).

MALEDETTA «Mi fermavo sempre dopo l’allenamento, con Pjanic, un altro grandissimo talento e uno dei migliori specialisti delle punizioni. Mi raccontava di quanto fosse stato fortunato a giocare a Lione con Juninho Pernambucano, il mago della maledetta. Mi faceva vedere come si faceva. Ripeto, sono stato fortunato» (Federico Viviani, centrocampista dell’Hellas Verona).

FUNGHI «Niente funghi. Quest’anno sono andato due volte, alla fine avevo così tanto mal di schiena che mi sono detto “Christof, sei proprio un pirla”. Ora devi decidere se vuoi andare a funghi o se vuoi continuare a sciare» (Christof Innerhofer, sciatore italiano).

MODA «Mi piace vestirmi bene soprattutto di nero. Nello spogliatoio anche Ilicic ha un debole per la moda. Sostiene di potersi inventare in futuro una linea di grande successo. Ma ieri si è presentato all’allenamento indossando un paio di scarpe improponibili. Borja gli ha detto: “Esiste anche un modello maschile”. E siamo scoppiati tutti a ridere...» (Marcos Alonso, difensore della Fiorentina).