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 2016  gennaio 12 Martedì calendario

FIOR DA FIORE USCITO SUL FOGLIO 11 GENNAIO 2016


Cinquantamila.it,
domenica
3 gennaio
Imam 1 L’Arabia Saudita ha mandato a morte uno dei principali volti dell’opposizione sciita nel Paese, lo sceicco Nimr al Nimr, 56 anni, l’uomo che nel 2011 aveva cercato di portare nella Provincia orientale, l’unica a maggioranza sciita, gli ideali della Primavera araba e che per questo aveva raccolto intorno a sé il consenso di migliaia di giovani. L’esecuzione dell’imam ha scatenato la rabbia degli iraniani: una folla inferocita ha assaltato con bombe molotov la sede dell’Ambasciata dell’Arabia saudita a Teheran. Il governo di Teheran ha fatto sapere che Riad pagherà «un prezzo alto» per la morte di al Nimr (f. caf., Rep).

Imam 2 Al Nimr era stato arrestato nel 2012, in un episodio tuttora avvolto nel mistero: si disse che lui e i suoi uomini avessero accolto la polizia a colpi di arma da fuoco, ma questo contrasta con le parole del religioso, che aveva sempre invitato alla non violenza come mezzo di azione politica. Dalla sparatoria al Nimr uscì comunque ferito e non si riprese mai appieno: le immagini delle sue apparizioni in tribunale mostravano un uomo provato, secondo i familiari torturato (ibidem).

Barbuti Gli uomini che sfoggiano la barba sono considerati più dominanti e meno sensibili alle istanze delle donne. Lo rivelano due studi. Il primo, pubblicato su Archives of Sexual Behavior, è stato realizzato su un campione di 223 uomini statunitensi e 309 indiani al quale sono state mostrate immagini di uomini barbuti e glabri: quelli con la barba sono stati votati, in modo significativamente maggiore rispetto a quelli rasati, come caratterizzati da opinioni sessiste. C’è poi lo studio della professoressa di Scienze Politiche Rebekah Herrick della Oklahoma State University, che ha mostrato a un gruppo di studenti una serie di fotografie di uomini politici americani con la barba abbinate a immagini di politici senza barba. Quelli con la barba venivano percepiti come «più mascolini» e «meno favorevoli ai temi importanti per le donne» (Persivale, Cds).


lunedì 4 gennaio
Eurostat Secondo i dati Eurostat la produzione industriale italiana ha recuperato solo il 3% rispetto ai minimi toccati durante la recessione. La Francia ha recuperato l’8%, la Germania il 27,8%, la Gran Bretagna il 5,4% e la Spagna il 7,5%. Il confronto è ancora peggiore se si guarda al singolo settore delle costruzioni: nell’ottobre del 2015 l’Italia era 85 punti sotto il massimo pre-crisi e ha toccato il nuovo minimo assoluto dall’inizio della crisi economica. Secondo Eurostat, tutti gli altri big hanno invece recuperato dai picchi negativi, dal 3,4% della Francia al 32,9% della Spagna. Anche nel mercato del lavoro la ripresa italiana si nota a fatica. Nel terzo trimestre del 2015 il nostro tasso di disoccupazione è sceso all’11,5 per cento, ma in Germania era al 4,5 per cento e nel Regno Unito al 5,2 per cento (Grassia, Sta).

Arabia Saudita Dopo i disordini per l’esecuzione dell’imam al-Nimr, l’Arabia Saudita ha annunciato la fine dei rapporti con l’Iran, ha ordinato ai funzionari iraniani di lasciare il paese entro 48 ore ed ha rimpatriato, via Dubai, il proprio personale. L’ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema, ha invocato la «vendetta divina», «la mano di Dio che prenderà per il collo i politici» sauditi paragonati allo Stato Islamico (Olimpio, Cds).

Messico Gisela Mota Ocampo, 33 anni, sindaco di Temixco, Stato di Morelos in Messico, è stata assassinata nella sua casa da un commando di killer alle 7.30 del mattino di ieri. Era appena al secondo giorno di incarico. Ha pagato con la vita la sua ostinazione nell’appoggiare la guerra ai narcos. L’hanno punita sparandole alla testa. I sospetti vanno sui Guerreros Unidos, un piccolo gruppo fuoriuscito dal potente cartello dei Beltrán-Leyva (Saviano, Rep).

Migranti La prima vittima del 2016 nel Mediterraneo è un bambino di due anni, annegato al largo di Agathonisi. Era partito dalla Siria con la mamma, s’era imbarcato sabato mattina dalla costa turca con 39 altri rifugiati. È stato sbalzato fuori dal gommone che si è schiantato sugli scogli aguzzi dell’isola. Un’agenzia scrive che si chiamava Khalid, ma non è confermato (Coppola, Cds).


martedì 5 gennaio
Svezia 1 Dalla mezzanotte di domenica la Svezia, il «Paese dell’accoglienza», ha reintrodotto i controlli di identità al confine con la Danimarca, nel tentativo di ridurre l’afflusso di migranti, e ha notificato alla Ue la sospensione temporanea – 6 mesi - del trattato di Schengen. Era dagli Anni 50 che non succedeva. Stoccolma respingerà qualsiasi persona che non possa esibire un documento valido ai posti di frontiera. E ieri, poche ore dopo l’inizio dei controlli sul ponte di Öresund, che collega Copenaghen e Malmö e l’Europa continentale alla Scandinavia, anche la Danimarca ha deciso di sospendere temporaneamente la libera circolazione dello spazio Schengen e ha reintrodotto controlli al confine con la Germania fino al prossimo 14 gennaio. La reazione a catena ha coinvolto anche la Norvegia che ha avvertito che da oggi rimanderà indietro i migranti che arriveranno senza visto da qualsiasi Paese dell’area Schengen (Perosino, Sta).

Svezia 2 La socialdemocratica Svezia, prima in Europa per numero di rifugiati (15% di stranieri su 9 milioni di abitanti), dal 2013 garantisce asilo e residenza a tutti i siriani, offre un lavoro, sussidi e una casa a circa 110 mila profughi all’anno e nel solo 2015 ha ricevuto 163 mila richieste di asilo (ibidem).

Lotteria I dati dei Monopoli dicono che, dal 2002 a oggi, oltre 23 milioni di euro di montepremi della lotteria di Capodanno non sono mai stati reclamati. Il caso più eccezionale nel 2009: fu dimenticato il biglietto del primo premio da cinque milioni venduto a Roma (Castagneri, Cds).


mercoledì 6 gennaio
Colonia Nella multietnica Colonia la festa per Capodanno nella piazza tra il duomo gotico e la stazione centrale si è trasformata in un incubo per le donne presenti o che passavano di lì. Sono state accerchiate e aggredite da circa un migliaio di uomini divisi in piccoli gruppi: giovani tra i 15 e i 35 anni per la maggior parte ubriachi, dall’aspetto nordafricano e mediorientale. Finora si contano novanta denunce per molestie sessuali, palpeggiamenti e borseggi. Una per stupro. Angela Merkel ha espresso «indignazione» di fronte agli «attacchi ripugnanti e alle molestie sessuali» e ha chiesto «una risposta ferma» da parte dello Stato di diritto (Basso, Cds).

Cina 1 A Pechino sono d’obbligo i corsi di Stato per imparare a essere «buoni genitori e mariti». Gli allievi devono andare in giro con una palla da basket legata al ventre. L’obbiettivo è rientrare in classe senza che la sfera sia stata sfiorata da un ostacolo, o da qualcuno. Il livello progredito prevede l’uso delle bambole. Gli studenti imparano a fare il bagnetto ai bebè di plastica: cambiano il pannolone, aspettano che l’acqua sia tiepida per lavare le natiche, calmano gli arrossamenti con il borotalco. Un’azienda di giocattoli del Guangdong ha fornito la scuola di bambole che, se maneggiate in modo maldestro, strillano. Chi spinge a gridare il proprio prototipo di neonato, deve cominciare da capo le pulizie. Fang Gang, dicente di sessuologia all’università di Pechino: «Per i maschi cinesi il problema più imbarazzante resta la vergogna. Apparire materni è un marchio di debolezza. La maggioranza degli iscritti chiede anonimato e riservatezza» (Visetti, Rep).

Cina 2 Altri istituti, caldeggiati dalle autorità comuniste, si concentrano sulla formazione di “partner rispettosi e padri esemplari”. I corsi durano tre giorni e spiegano ai maschi «come si parla e come ci si comporta in una famiglia contemporanea». La prima regola è «non menare le mani», la seconda è «rinunciare alla scurrilità» (Visetti, Rep).

Cina 3 Una donna su quattro in Cina è vittima di abusi. Nove mogli su dieci vengono picchiate dai mariti. Su centinaia di milioni di atti di violenza domestica, non più di 40-50mila vengono denunciati ogni anno (ibidem).


giovedì 7 gennaio
Test Una presentatrice tv in abito tradizionale di colore rosa ha annunciato ai nordcoreani e al mondo che «il primo test con la Bomba H è stato effettuato con successo alle ore 10 del giorno 6 gennaio». Sono seguiti elogi alla leadership di Kim Jong-un, che domani compie gli anni (forse 33). L’intelligence di Washington dice che ci vorranno settimane per verificare se si sia trattato davvero di una Bomba H e per la Casa Bianca le prime analisi lo escludono. Ma da un punto di vista politico e di sicurezza tutto sommato conta poco: il regime di Kim Jong-un, dittatore ereditario e imprevedibile della Corea del Nord, ha un arsenale di armi di distruzione di massa: secondo i cinesi almeno 20 ordigni nucleari (Santevecchi, Cds).

Pampanini È morta ieri a 90 anni Silvana Pampanini, prima vera diva del nostro dopoguerra, nata a Roma il 25 settembre 1925, figlia di un tipografo e nipote della celebre cantante lirica Rosetta Pampanini. Nel 1946, la maestra di canto manda a sua insaputa una foto della Pampanini al concorso di Miss Italia. La giuria sceglie Rossana Martini, ma il pubblico è tutto per la Pampanini. I primi film che interpreta non sono capolavori, ma mettono in evidenza la sua bellezza. Con La tratta delle bianche di Comencini e poi Processo alla città di Zampa e La presidentessa di Germi (tutti del 1952), anche il cinema d’autore si accorge di lei (Mereghetti, Cds).


venerdì 8 gennaio
Libia In Libia un camion bomba guidato da un kamikaze lanciato contro il campo di addestramento per le reclute della polizia di al-Jahfal a Zliten, 160 chilometri a est di Tripoli, ha fatto almeno 50 morti e oltre 120 feriti. Si sospetta che i responsabili siano quelli di Isis, che sempre ieri hanno attaccato dando alle fiamme i terminali petroliferi di Ras Lanuf, Ben Jawad e il porto di El Sider. I miliziani del Califfato si stanno concentrando nel Paese (Cremonesi, Cds).

Helicobacter pylori Nello stomaco della mummia di Oetzi è stato trovato l’Helicobacter pylori, un batterio presente ancora oggi in circa una persona su due, e che può essere all’origine di ulcera e gastrite (Sta).

Mafia Capitale Daniele Ozzimo, ex assessore capitolino alla Casa (pd) e Massimo Caprari, capogruppo per il Centro Democratico (che sosteneva la giunta Marino), sono i primi politici condannati per Mafia Capitale: hanno ricevuto in primo grado e con rito abbreviato (quindi con pena già scontata di un terzo) 2 anni e 2 mesi il primo, 2 anni e 4 mesi il secondo. Sono colpevoli, salvo appello, di aver indirizzato appalti e delibere a favore delle coop. Condanne a un anno e dieci mesi a testa anche di Gerardo e Tommaso Addeo, collaboratori di Luca Odevaine quando era membro del Tavolo sull’immigrazione, e a due anni e due mesi di Paolo Solvi, uomo di fiducia di Andrea Tassone, l’ex presidente di Ostia, municipio sciolto per mafia (Fiano, Cds).


sabato 9 gennaio
Egitto Al resort Hotel Bella Vista di Hurghada due uomini vestititi di blu hanno fatto irruzione alle otto di sera impugnando coltelli e con cinture esplosive in vita. I due hanno minacciato con la lama i clienti, riferisce il ministero dell’Interno, non è chiaro se abbiano anche sparato. Poi hanno provato a fuggire. Qualcuno dice d’averli sentiti gridare «Allah u Akbar!» mentre fuggivano. La sicurezza ha fatto fuoco e li ha uccisi: uno si chiamava Mohammed Hasan Mahfouz, 21 anni, ed era uno studente di Giza. Negli scontri sono rimasti feriti tre turisti: una coppia d’austriaci e uno svedese. Non si esclude che nella concitazione siano stati colpiti anche un tedesco e un danese (Frattini, Cds).

Germania Dopo le violenze alle donne nella notte di Capodanno, le autorità hanno congedato Wolfgang Albers, 60 anni, capo della polizia di Colonia. Sono più di duecento le denunce presentate: 170 alla polizia locale che, nelle ore più drammatiche di Capodanno, ha rifiutato i rinforzi offerti dal vicino presidio di Duisburg. Altre 32 denunce sono state raccolte dalla Polizia federale, che ha individuato 31 sospetti. Si tratta di 9 algerini, 8 marocchini, 5 iraniani, 4 siriani, un iracheno, un serbo, uno statunitense e due tedeschi. Tra questi ci sono anche 22 richiedenti asilo. Sono invece 19 le persone finite al centro dell’inchiesta della polizia locale. Due di loro avevano in tasca foglietti con traduzioni in tedesco di frasi arabe (Tebano, Cds).

Testamento Piero Macchi, capo della Enoplastic di Varese, morto a giugno a 87 anni, ha fatto in modo che mesi dopo la sua dipartita fosse recapitato a ognuno degli operai una busta. Dentro c’era una gratifica di qualche migliaio di euro. Così aveva scritto nel suo testamento quando si era reso conto che non avrebbe superato una grave malattia. La busta è stata recapitata ai dipendenti prima di Natale. Macchi ha valutato di persona quanto spettasse a ciascuno, tenendo conto di tante circostanze, prima fra tutte gli anni di servizio: i più giovani sono stati premiati con 2mila euro, per i più anziani si è arrivati a 10mila (Rotondo, Cds).

Roberta Mercuri
(ogni mattina il Fior da Fiore quotidiano su www.cinquantamila.it)