VARIE 8/1/2016, 8 gennaio 2016
APPUNTI PER GAZZETTA - IL PROBLEMA DEGLI IMMIGRATI DOPO COLONIA
http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Colonia-il-rapporto-della-polizia-sulle-molestie-tra-gli-assalitori-a-Colonia-stranieri-e-rifugiati-siriani-806e531b-4c67-47bb-ae5e-cb3d53eb616b.html
Cadono le prime teste a Colonia dopo la bufera delle aggressioni. Il capo della polizia locale, Wolfgang Albers, ha gettato la spugna. "Va ristabilita la fiducia nella capacità di agire delle forze dell’ordine", ha detto il ministro dell’Interno del Nordreno-Westfalia Ralf Jaeger, nell’ufficializzare la decisione di mandare via Albers, in pensionamento anticipato. "La gente vuole sapere cosa è successo e chi sono i responsabili", ha aggiunto. Intanto, sono sospettati di furti e lesioni corporali i 31 fermati dopo l’avvio delle indagini sulle violenze a Capodanno. Finora nessuno dei 18 profughi identificati è collegato a casi di molestie sessuali. Lo hanno reso noto le forze dell’ordine. Ci sono anche tre denunce per delitti sessuali rispetto alle quali non vi sono per ora dei sospettati, dice il ministero dell’Interno. Fra gli identificati dalla Bundespolizei, ha sottolineato il portavoce di governo in conferenza stampa, ci sono 9 algerini, 8 marocchini, 4 siriani, 5 iraniani, un iracheno, un serbo, uno statunitense, e due tedeschi. Non sono state divulgate le nazionalità dei richiedenti asilo, per i quali è stato specificato che non sono sospettati di molestie sessuali. I dati riferiti dal portavoce di governo riguardano soltanto i casi di competenza della polizia federale - la sicurezza è affidata alle regioni in Germania - e dunque relativi agli eventi accaduti nell’area della stazione centrale di Colonia e in un raggio di 30 metri. La Cancelliera Angela Merkel ritiene importante "che la piena verità sia messa sul tavolo" senza "sconti ed edulcorazioni". Diversamente si avrebbe un "danno" allo Stato di diritto e alla grande maggioranza dei profughi che non ha alcuna colpa e cerca protezione. Lo ha detto il portavoce Georg Streiter, rispondendo sulle indagini di Colonia. In precedenza, Merkel era intervenuta affermando che le molestie sessuali denunciate da tantissime donne a Colonia nella notte di San Silvestro sono "atti ripugnanti e criminali assolutamente inaccettabili per la Germania". L’accaduto "è insopportabile per me anche sul piano personale" - e a questo punto non si esclude la via delle espulsioni rapide. "I tedeschi hanno diritto a una risposta adeguata alle gravi circostanze, con misure giuridiche e interventi sulla sicurezza". E mentre il dibattito infervora l’Europa, con una presa di posizione durissima della Slovacchia che annuncia di voler chiudere le frontiere ai profughi musulmani, aumentano le denunce. Altri casi sono stati segnalati ad Amburgo, in Austria a Salisburgo e in Svezia a Kalmar. Premier Slovacchia chiede un vertice Ue Il primo ministro slovacco, Robert Fico, ha chiesto un vertice straordinario dell’Ue in seguito alle violenze di Colonia. "Sarà necessario convocare un vertice straordinario (dell’Ue)", ha affermato Fico in conferenza stampa, "Servirebbe modificare il calendario che recentemente abbiamo provato, perché non possiamo aspettare fino ad autunno, alla luce degli avvenimenti che si sono verificati" a Colonia. - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Colonia-il-rapporto-della-polizia-sulle-molestie-tra-gli-assalitori-a-Colonia-stranieri-e-rifugiati-siriani-806e531b-4c67-47bb-ae5e-cb3d53eb616b.html
REPUBBLICA.IT
COLONIA - A una settimana esatta dalle violenze contro centinaia di donne a Colonia durante la notte di Capodanno il capo della polizia tedesca ha lasciato il suo posto. Sempre oggi le forze dell’ordine hanno fermato oggi 31 sospetti. Tra questi anche 18 profughi, un elemento destinato a mettere in difficoltà il cancelliere Angela Merkel e la sua politica delle porte aperte ai profughi. A riferirlo è il portavoce del ministero dell’Interno tedesco, Tobias Plate, che durante una conferenza stampa ha aggiunto che la maggior parte dei 32 atti criminali documentati dalla polizia federale nella notte riguarda il furto e lesioni personali. Tre riguardavano aggressioni sessuali.
La cancelliera Angela Merkel ritiene importante "che la piena verità sia messa sul tavolo" senza "sconti ed edulcorazioni". Diversamente si avrebbe un "danno" allo stato di diritto e alla grande maggioranza dei profughi che non ha alcuna colpa e cerca protezione.
I 31 sospetti sono stati interrogati: nove sono di origine algerina, otto provenivano dal Marocco, cinque dall’Iran e quattro dalla Siria. Tra loro anche due cittadini tedeschi, un iracheno, un serbo e un cittadino degli Stati Uniti. Sono sospettati per lo più di furti e lesioni corporali. Finora nessuno dei 18 profughi identificati è collegato a casi di molestie sessuali. Ci sono anche tre denunce per delitti sessuali rispetto alle quali non vi sono per ora dei sospettati, dice il ministero dell’Interno. La polizia ha fatto sapere di aver arrestato e poi rilasciato un ragazzino di 16 anni e un giovane di 23 anni di origine nordafricana. Secondo il giornale Bild, diversi uomini di origine straniera sono stati fermati ieri sera dalla polizia locale.
Violenze di Colonia, trovato biglietto con frasi oscene e minacce in arabo e tedesco
Secondo quanto riportato dal Koelner Stadt Anzeiger, gli inquirenti avevano sequestrato dei cellulari con le immagini relative ad aggressioni a donne e un foglietto di appunti con frasi in arabo e tedesco con espliciti riferimenti sessuali. La Bild on line ha pubblicato il biglietto giallo con appunti presi a mano. Tra le frasi segnate, "voglio scopare", "ti voglio baciare", "sto scherzando con lei", "io la uccido". In tutto per la notte di Capodanno la polizia ha ricevuto 170 denunce, 120 di natura sessuale.
La Svezia. Intanto in Svezia, nella città di Kalmar, la polizia ha fatto sapere che almeno una quindicina di uomini sono coinvolti in episodi simili a quelli avvenuti a Colonia. Gruppi di uomini hanno circondato donne molestandole. Altre segnalazioni di aggressioni e violenze sono arrivate anche in altre città, fra cui Amburgo, Zurigo, Salisburgo ed Helsinki.
Merkel valuta inasprimento espulsioni. In Germania la destra dell’Afd ed anche gli stessi Cristiano Sociali della Csu, il partito bavarese ’cugino’ della Cdu di Merkel, sono sempre stati molto critici con la posizione della cancelliera. La quale sta appunto valutando un inasprimento dei criteri che regolano le espulsioni: "È necessario dare un segnale chiaro a coloro che non sono disposti ad accettare le regole del nostro stato di diritto", ha detto la leader cristiano-democratica. "Quanto accaduto a Colonia - ha detto Merkel - è insopportabile anche per me personalmente", per poi aggiungere di non credere che "si sia trattato solo di casi sporadici".
I sindacati di polizia. Che ci fossero anche dei rifugiati tra gli assalitori che nella notte di Capodanno era stato anticipato questa mattina da alcuni funzionari del sindacato di polizia, contraddicendo le informazioni diffuse dalla polizia nei primi giorni. "Siamo a conoscenza del fatto che c’erano dei rifugiati" tra le centinaia di uomini sospettati delle molestie e dei furti a decine di donne che si trovavano nei pressi della stazione di Colonia, ha detto alla tv Ard il capo del sindacato DPolG, Ernst Walter.
Germania: parlano le donne molestate a Colonia
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I media tedeschi. Intanto i media tedeschi continuano a tenere alta l’attenzione attorno ai gravi episodi della notte di Capodanno e anche sulla confusione e sulle contraddizioni delle affermazioni della polizia: "Siamo stati ingannati?", si chiede la Bild, che riporta la dichiarazione del capo della polizia di colonia del 5 gennaio: "Non abbiamo informazioni sui responsabili" e la mette a confronto con il rapporto della polizia del 2 gennaio che parla di 71 schedature, 11 fermi, 4 arresti.
Le violenze di Capodanno a Colonia provocano la reazione dei partiti di estrema destra in tutta Europa. In una lettera aperta al premier olandese Mark Rutte il leader del partito xenofobo Pvv Geert Wilders commenta l’ondata di molestie alle donne a Colonia la notte di Capodanno parlando di "terrorismo e jihad sessuale", ed invita a "chiudere subito i confini" del Paese e ad iniziare "a de-islamizzare l’Olanda". Wilders ricorda che da anni le "violenze sessuali di non-Occidentali" sono una piaga in Svezia e Norvegia e afferma: "questo sta venendo verso di noi ora".
BLOG DI BAGNAI
L’asimmetria di Schengen
Scusate, quello che sto per dire è talmente banale che sicuramente qualcuno lo avrà già detto. Inoltre, io non sono un immigrato, quindi magari non capisco bene come funziona.
Ma...
Ragioniamoci un momento su, volete? E rivolgiamoci a Wikimm... Pardon: Wikipedia, la madre di ogni sapere piddino.
Hoc dicit Wikipedia, testis fidelis ac verus:
1) gli accordi di Schengen vennero firmati nel 1985 da dieci paesi membri della Comunità europea;
2) l’accordo era indipendente dai negoziati che da lì a poco avrebbero condotto all’Unione Europea (perché all’epoca - bei tempi - non c’era consenso sul fatto che la futura Unione potesse costringere i suoi membri a rinunciare al controllo delle frontiere; insomma, la "cessione di sovranità" non veniva indicata come panacea, così come si fa oggi);
3) nel 1990 venne poi firmata la Convenzione di Schengen: all’abolizione/alleggerimento dei controlli interni si aggiungeva una politica comune per i visti extra-area. Nasceva così l’area Schengen (diciamo che la Convenzione di Schengen sta all’accordo di Schengen come un’unione doganale sta a una FTA, per capirci...),
4) la Convenzione entrò in vigore nel 1995, solo per alcuni firmatari, ma...
5) nel 1997, con il Trattato di Amsterdam (che ci portò anche il Patto di stabilità e crescita), Schengen entrò a far parte dell’acquis communautaire, cioè delle regole da rispettare per partecipare all’Unione.
6) Ovviamente, anche in questo caso, qualcuno negoziò un opt-out (come nel caso della moneta).
Il quadro risultante, tratto da Wikipedia, è questo:
La solita, simpatica, arlecchinata, come questa.
E vabbè...
Qual era lo scopo di "Schengen". Ma è semplice! "The creation of Europe’s borderless Schengen area". Tradotto: la creazione di un’area priva di frontiere.
Manca qualcosa?
Sì.
Un aggettivo.
Quale?
Interne, ovviamente.
La creazione di un’area priva di frontiere interne. Un dettaglio che i nostri media mi sembra dimentichino, sicuramente in buona fede, sicuramente perché lo danno per scontato. In effetti, è del tutto logico che Schengen non significa che in Europa (rectius: nell’area Schengen) entri chi vuole. Schengen significa una cosa diversa: che l’onere di controllare la frontiera europea ricade sui soli paesi con frontiere esterne, cioè alle frontiere dell’Europa. E quali sono? Bè, se lo chiedo a Uga magari non me lo sa dire subito, ma voi siete uomini di mondo, avete fatto il militare a Cuneo. Diciamo che:
1) escludendo invasione di "migranti economici" dagli Stati Uniti (è molto più probabile che riparta un flusso di emigranti verso gli Stati Uniti),
2) ricordando che le migrazioni economiche dei normanni, che tante soddisfazzzzzzioni ci hanno dato, sono passate anch’esse di moda, fondamentalmente perché oggi, grazie al progresso tecnologico, i normanni stanno ma di molto meglio a casa propria,
3) considerando che con l’allargamento a Est la potenza egemone (la Germania) ha avvolto la sua frontiera orientale in un comodo bozzolo di stati cuscinetto, rispetto ai quali le faceva stracomodissimo che le frontiere interne venissero abolite (perché la Germania di braccia polacche, ceche, ecc. aveva bisogno...)
il cetriolo, secondo voi, a chi è rimasto?
Eh già: a Grecia, Italia, e Spagna, i tre paesi maggiormente esposti verso l’unico confine "sensibile" in termini geopolitici, quello sudorientale, e in subordine (si vede molto bene) a Ungheria e Slovenia.
Ricordate lo sproloquio di quel tipo su Orban che sarebbe stato un dittatore nazista? Oltre a dire cose fattualmente errate (come chiarii all’epoca), al tizio sfuggiva un dettaglio: che Orban aveva "eretto muri" (faute de mieux...) non per divertimento, ma perché era (ed è) un suo preciso obbligo controllare chi entra nell’area Schengen, dato che lui, come noi, ha una frontiera esterna da gestire (che la Merkel, di fatto, non ha).
Che questo obbligo esista (l’obbligo, se hai una frontiera esterna, di difenderla) risulta non solo dal testo del Trattato, ma anche da un semplice dato di fatto: chi invece è stato di manica più larga, o meno stretta, come la Grecia, perché preso da problemi più gravi, se lo è poi visto rinfacciare, venendo minacciato di espulsione dall’area (quindi, cornuto e mazziato).
Riassumendo.
Con Schengen l’onere di controllare le frontiere viene spostato interamente sui paesi periferici, già variamente penalizzati dal progetto europeo, per tanti motivi sui quali qui non torno. A voi risulta che a questo spostamento di oneri sia corrisposto un pari spostamento di risorse?
A me non tantissimo. Onestamente non mi risulta che Accordo e Convenzione prevedessero un meccanismo "federale" di riallocazione il quale trasferisca automaticamente presso la "periferia" parte delle risorse che il nucleo risparmia grazie al vantaggio di non doversi più far carico del controllo delle proprie frontiere interne, cioè, come i fatti di Parigi dimostrano, di non doversi più far carico della sicurezza comune.
Certo, c’è Frontex. Avete visto quando è stata istituita? Non vi viene spontanea una riflessione? Dieci anni dopo l’avvio della convenzione di Schengen...
E già questo la dice lunga sulla natura del progetto europeo: prima creiamo il problema, e poi si vedrà. Fra l’altro, chi paga non è che sia chiarissimo, e soprattutto non è chiaro in base a quali criteri si contribuisca. Ho provato a razzolare un po’ sul loro sito, ma non ho trovato granché: magari voi sarete più fortunati, o magari sapete come funziona, perché anche voi non siete degli immigrati, ma... Certo che se i contributi fossero in proporzione alle quote di PIL, o al gettito IVA, non sarebbe esattamente il massimo dell’equità, no? Insomma: non mi sembra che la cosiddetta "Europa" abbia molta più voglia di mutualizzare il rischio geopolitico di quanta ne abbia di mutualizzare il rischio macroeconomico e finanziario.
Ma magari posso sbagliarmi: scrivo anche perché mi erudiate.
Una cosa è certa.
Nei media, io (non so voi), ho sentito parlare, via via, di operazioni "straordinarie" fatte per fronteggiare crisi "imprevedibili" (per quanto regolarmente fossero causate da scelte politiche del tutto autonome e scoordinate di alcuni paesi del nucleo); operazioni presentate come un aiuto dato a noi Untermenschen italiani, usualmente dipinti come disumani per cialtronaggine, cioè perché incapaci di occuparci di casa nostra.
Eh, no, cazzo!
Perché Schengen dice che il confine italiano non è quello di casa nostra: è quello di casa loro. Ma loro, tanto per cambiare, prima creano il problema, poi criticano chi non glielo risolve, quindi non pagano, e quando infine pagano la fanno cadere dall’alto, con il solito atteggiamento di moralismo peloso.
Quousque tandem...