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 2016  gennaio 08 Venerdì calendario

MAI PIU’

«Ormai la Serie A è un campionato diverso rispetto a qualche stagione fa: il primo e il secondo giocatore del mondo non giocano e probabilmente non giocheranno mai più da noi, e magari non arriveranno in Italia neppure il terzo e il quarto talento mondiale. Però abbiamo ancora un campionato combattuto e piacevole» (Alessandro Del Piero).

APERTO «Lisbona è stata anche una scelta di vita, per me e ancora di più per le mie figlie: Diamante è ancora piccola, ma Aurora va a scuola e sta imparando nuove lingue e una nuova cultura. Lisbona è bella, a Capodanno abbiamo pranzato all’aperto: ho detto tutto» (Alberto Aquilani, centrocampista dello Sporting Lisbona).

VECCHI «Sciocchezze, il golf è pieno di ragazzi. Ed è divertente. Sai quando diventa per vecchi? Quando non prendi la pallina…» (Renato Paratore, 19 anni, nuova speranza del golf italiano).

GIOVANI/1 «I migliori giovani in circolazione? In assoluto mi piace Rabiot: mai visto un classe 1995 bravo come lui. Difficile che il Psg lo lasci andare. In Italia sono bravi Romagnoli e Bernardeschi, ma do l’Oscar a Insigne, anche se non è più così giovane» (Marco Verratti, centrocampista del Paris Saint-Germain).

GIOVANI/2 «Ogni settimana sono in giro per l’Italia a parlare nelle scuole coi ragazzi. Dagli ambienti sportivi vengo criticato per questo. Mi dicono occupati di più di far vincere medaglie e fregatene di ciò che è di competenza dello Stato. Ma non posso. A chi mi accusa rispondo che avrò fatto bene il mio mestiere solo se sarò riuscito a preparare meglio i giovani del futuro» (Giovanni Malagò, presidente del Coni).

SOGNI «Una volta realizzato il sogno devi essere bravo a trovare un altro. A trovare nuove motivazioni. Altrimenti cadi, come è accaduto a me. Succede se non sei bravo a saper vivere quel momento, a saperti proteggere, a volerti bene, a crescere e poi affrontare una nuova stagione della vita» (Francesca Schiavone, 35 anni, tennista).

WHISKY «Una volta, due giorni prima di una partitissima, Tino era a casa distrutto, si era scolato una bottiglia di whisky perché sua moglie lo aveva lasciato. Lo convinsi a smettere, si rimise in piedi col fisioterapista. E la domenica segnò due gol...» (Gigi Apolloni, oggi allenatore del Parma in Serie D, ricordando i tempi in cui giocava nel mitico Parma allenato da Nevio Scala).